3|Pensieri

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-CAMILA-

È la vigilia di Natale .
La malattia si era portata via mia madre qualche settimana fa ed io ero a pezzi.
Sapevo che prima o poi l'avrei persa ma non ero ancora pronta a tutto questo.
Non ero pronta a rimanere completamente
-sola-.

Non avevo visto mio padre nemmeno al suo funerale ed era l'ennesimo errore che non sarei mai riuscita a perdonargli.

Paige e Maya non mi lasciavano un attimo da sola, cercavano di coinvolgermi sempre nelle loro conversazioni , ma con scarso risultato.
In quel momento avrei tanto voluto sentire solo il rumore dei miei pensieri.

Maya mi aveva praticamente costretta a passare la vigilia a casa dei suoi ....
"Cam " sussultai sul divano .

"Mi daresti una mano con la tavola ?"
Sbruffai rumorosamente !
Non ne avevo voglia, e non lo nascondevo.

"Che palle! Non potresti chiederlo a Paige?"
Sbucò dalla cucina agitando le mani

"E rovinarmi la manicure ?" Disse soffiando su un mano e continuando ad agitare l'altra

"Come non detto" sbruffai..
"Sei la solita buona a nulla" ed inconsapevolmente quella sua goffaggine mi strappó un lieve sorriso.

******
-ADAM-

Mi faceva sorridere ripensare a quella ragazza così sbadata da andarsene in giro con i tacchi alti sul ghiaccio .
Doveva essere un intrepida amante del rischio oppure una insipida ragazza tutta riviste di moda e shopping .
Comunque la pensavo. La pensavo spesso e non riuscivo a capirne il motivo.
Quella mattina ero uscito a correre come facevo abitualmente e mi ero imbattuto in due occhioni dolci e tristi.
"Ti piacerebbe" mi aveva risposto infuriata dalle mie provocazioni e si "cazzo" quanto
mi sarebbe piaciuto conoscere il sapore delle sue labbra .
Avrei voluto sapere di più su di lei, conoscere la sua storia, conoscere il suo nome .
Ma era scappata via !!!
...................................

La mia licenza era finita.
Quelle settimane di normalità erano trascorse velocemente, fin troppo !
Arrivai alla base di El Paso e la prima cosa che feci fu raggiungere la mia stanza.
Lanciai il borsone in un angolo, tutto era rimasto come lo avevo lasciato .
Il materasso bianco e freddo e le coperte arrotolate e così anonime .
Amavo il mio lavoro, le mie missioni, aiutare gli altri ma la solitudine che ciò comportava era ció che non riuscivo a sopportare !

"Ma guarda un po' chi si rivede" una voce entró nella stanza ed interruppe i miei pensieri

"Logan" mi schiarì la voce
"tenente Torn" il tono serio

"Colonnello Carter" ribattè lui poi aggiunse
"Evitiamo gli inconvenevoli amico" e si buttò sul materasso a peso morto

"Stasera ti unisci a noi per una birra?"
Feci per rispondere di no ma fui preceduto da Logan

"Non si accetta un no come risposta.
Sei appena tornato dalla licenza quindi avrai riposato abbastanza, la scusa della stanchezza non servirà a farti rimanere chiuso in queste quattro mura "

Mi limitai a guardarlo ma in effetti un uscita mi avrebbe fatto bene

"Ci sto!" risposi

"Grandee amico "..
"Vedrai stasera ci divertiremo di brutto"
mi getto una pacca sulla spalla e uscì dalla mia stanza.
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Spazio Autrice

Ciao a chi legge :)
So che avevo scritto di non essere motivata a continuare questa storia ma dato che sono in ferie dal lavoro e ho voglia di far vivere di passione i due personaggi che ormai vivono nella mia testa ho buttato giù un'altro capitolo..
Più breve forse degli altri ma sto sperimentando un paio di cose!
Del resto è la prima storia che scrivo quindi è tutta una novità che mi elettrizza parecchio!
Baci,
Mary.

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