9| Intrigante dispotico

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Ero tornata indietro di anni nel mio sogno, al giorno del ballo di fine anno, a quando Maya e Paige si stavano lanciando battute in una video chiamata a tre .
Avevano pensato di rendermi partecipe dei preparativi per distrarmi dalla situazione che avevo a casa.
Mia madre,il fatto di aver rinunciato a quel ballo per non lasciarla sola , ma non mi pesava .
Non mi importava di niente se non stare insieme a lei .
***
"Paige almeno stasera potresti sforzarti di abbinare le mutande al reggiseno" disse ironica Maya mentre sfoggiava davanti la webcam un completino di victoria secret in pizzo nero che avrebbe coperto il "giusto".
"Diglielo anche tu Cam! Che ci vuole questa roba per non restare zitella "
ed ecco che mi metteva in mezzo.
Maya era un fenomeno a farsi degli alleati in guerra.
"Meno male che da lì non sei costretta a vedere i mutandoni della nonna che ha Paige nel comodino " disse con un ghigno sul viso che scomparì non appena ricevette una mutandona in faccia .
Scoppiammo a ridere tutte e tre.
"Vedi! Almeno le mie mutandone servono a qualcosa " sbottó Paige
"Già."
"Mettine una nella borsetta al posto dello spray al peperoncino" consigliai e Maya mi fece subito un occhiolino d'intesa, poi aggiunse
"Non credo che un uomo riesca ad aggredirti se indossi queste" e giocherellava con un paio di mutande di Paige
"Siete delle stronze " disse Paige e mise il broncio.
***
Un rumore nuovo mi porta alla realtà, lontana da quel sogno .
Un suono fastidiosissimo .
Mi giro e rigiro nel letto coprendomi la faccia con il cuscino per cercare di attutire il rumore, ma serve a poco.
Dio solo sa quanto può essere terrificante iniziare una giornata così.
Nervosa . Ecco come iniziavo la mia.
Nervosa e intrattabile.
Gettai con un colpo il cuscino ai piedi del letto e guardai la sveglia sul comodino .
Segnava le 7:00 del mattino.
"Chi diavolo .." ma non terminai il pensiero quando sentì la porta di casa chiudersi con forza.
Sobbalzai per lo spavento, sinceramente non ricordavo di non aver chiuso a chiave la sera prima .
"Caam"
"Sei sveglia ??" La voce di mio padre per certi versi mi tranquillizzó
"Sii .. Papà " risposi.
Anche se dovrebbe essere del tutto naturale chiamarlo così , ogni volta che lo faccio mi sento in imbarazzo e a disagio.
Forse perché avevo avuto poche occasioni per chiamarlo papà .
Presi il cellulare e uscì di fretta dalla mia stanza.
Trovai mio padre appoggiato all'isola della cucina, vestito come sempre in uniforme .
Se ci penso quasi non ho un ricordo di lui che indossa un semplice jeans e un maglietta .
"Buongiorno" dice appena mi vede
"Se il buongiorno si vede dal mattino,sarà una giornata "fantastica" " ironizzai su quell'ultima parola.
"Vedo che non hai apprezzato il suono dell'alzabandiera mattutino " disse con una faccia divertita
"Quindi mi stai dicendo che ogni mattina verrò tirata giù dal letto da trombe strombazzanti ???" la mia faccia era un misto tra shock e paura.
"Ahahah tesoro, mi sa che dovrai abituarti anche a questo " si limitò a dire .
"Dovrò abituarmi a tantissime cose" dissi quasi in un sussurro ,soprattutto a te pensai tra me e me.
"Comunque eri venuto per dirmi qualcosa"??
"Pensavo che nel pomeriggio, se ti va, potrei portarti a fare un giro della base .
Ci sono tanti bei posti che vorrei mostrarti e sono certo che finirai per amarli proprio come li amo io .

"Mmm.. Ok " mi limitai a dire .
"Allora a più tardi tesoro " disse mentre si avvicinava alla porta e dopo avermi lanciato un'ultima occhiata andò via.

Mi preparai una tazza di caffè e controllai il cellulare .
Tra i messaggi ricevuti comparve anche quello di Adam.
Quasi avevo dimenticavo che tra qualche ora ci saremmo incontrati per andare in città insieme.
Gettai il cellulare sul divano e corsi in bagno .
Una doccia calda era quello di cui avevo bisogno per riprendermi dal risveglio shock e dal pensiero di ciò che da lì a poco sarebbe potuto succedere.
Incontrare quel sexy e intrigante dispotico da un lato mi infastidiva ma dall'altro mi eccitava, e quel lato aveva decisamente la meglio .
Asciugai i capelli in morbide onde che ricadevano sulle spalle e indossai un paio di jeans neri e un maglione di filo giallo .
Non avevo voglia di truccarmi anche perché non volevo dare ad Adam l'impressione che stavo riservando certe attenzioni per lui.
Tra doccia e preparativi le nove arrivarono in un baleno, peggio di un orologio svizzero qualcuno bussò alla mia porta con colpi forti e decisi.
Andai ad aprire e rimasi folgorata dalla bellezza di quel pezzo di ragazzo .
Adam indossava un jeans che fasciava perfettamente i muscoli allenati delle sue gambe , una maglia bianca e un giubbotto di pelle nero.
I suoi capelli erano scompigliati e i suoi occhi brillavano .
"Buongiorno dolcezza" disse con un sorriso , un sorriso .......
Ok Cam riprenditi, puoi farcela a comporre una frase di senso compiuto anche se hai una bella distrazione davanti agli occhi ..
"G-giorno" grazie a dio riuscì a dire qualcosa
"Prendi un giubbotto e un foulard, non voglio rischiare che ti ammali se sali così sulla moto"
ancora quel sorrisetto mentre il suo sguardo scendeva e risaliva dal mio corpo ai miei occhi
"Moto"?? Ero stata così concentrata a guardare lui, il suo corpo, a fare pensieri poco casti su di lui , tanto da non accorgermi che allacciato al polso aveva un casco nero .
"Si!"
"Quella cosa che ha due ruote, hai presente ?" Disse gesticolando e alzando gli occhi al cielo
" prendo la giacca e sono da te " e lasciando la porta aperta tornai in camera a prendere ciò che mi serviva .
Fiato.
Quando tornai fuori lo trovai già in sella alla moto e mi fece cenno di salire .
Ci riuscì al primo colpo, senza fare una delle mie solite figure e sussultai quando Adam diede gas alla moto provocando un rombo assordante .
"Hai paura dolcezza "?
Si girò verso di me con un sorriso divertito , le sue parole arrivavano chiare nonostante indossasse già il casco o forse erano i suoi occhi che comunicavano con me, per lui .
"No" dissi inchiodando i miei occhi nei suoi
"Io non ho paura di niente " asserì convinta
"Di me dovresti averne invece " come se niente fosse prese le mie mani e le allacció alla sua vita poi diede gas alla moto e spingendo sempre più sull'accelleratore partì.
Così come partì il mio cuore .
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È passato un pó di tempo dall'ultimo aggiornamento, lo so.
Mi scuso per il ritardo ma tra il lavoro e altri "imprevisti" purtroppo non ho avuto molto tempo da dedicare al libro.
Ho tutta l'intenzione di recuperare.
Sto già lavorando sul capitolo 10 e lo pubblicherò il prima possibile .
Ma intanto, vi piace questa storia !??
Commentate e fatemi sapere .
Qualsiasi critica, se costruttiva, è ben accetta.
Mary

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