Le gare del 2023 sono appena iniziate e già sembra andare tutto storto. Il monegasco è seduto nella sua stanza d'albergo in Australia, il giorno prima è uscito i primi minuti di gara appena dopo aver tentato un sorpasso decisamente troppo presuntuoso. Ha solo sei punti, le gare precedenti sono state un disastro tanto quanto questa e Charles è talmente disperato da non aver lasciato entrare nessuno nella sua stanza almeno per tutto il pomeriggio.
Seduto sul pavimento del bagno, la testa appoggiata sulle ginocchia portate al petto e le braccia graffiate dalle sue stesse unghie macchiate di sangue. Le piccole ferite bruciano, ma non quanto le sconfitte recenti in gara. Si è ritirato a Bahrain e ora in Australia, a Jeddah ha portato a casa pochissimi punti e di sicuro non bastano a consolarlo.
Le voci dei suoi fratelli gli arrivano ovattate, ma non è difficile intuire quanto siano preoccupati. Li manda via urlando dicendo loro che li avrebbe raggiunti una volta che si fosse calmato per bene, sospirando quando li sente andare via dopo avergli sussurrato qualche parola di conforto. Dopo qualche minuto appoggia la testa contro la parete fredda e si appisola senza nemmeno rendersene contro, solo due mani che lo scuotono gentilmente lo fanno spaventare un poco. Pierre lo guarda preoccupato, Arthur e Lorenzo accucciati dietro di lui che passano un panno bagnato sulle braccia ferite.
"Cosa ci fate qui?"
Pierre gli tira una manata sul lato della coscia, digrignando i denti. Charles quasi si spaventa nel vedere l'amico tanto arrabbiato, ma lo sguardo dei due fratelli è ciò che davvero gli fa più paura. Sembrano delusi, preoccupati e irrequieti. È colpa sua, non dovrebbero essere qui ma probabilmente Fred li avrà lasciati entrare nel paddock Ferrari dopo non aver ricevuto risposta da Charles quando lo ha chiamato.
"Che cazzo di domanda è?! Sei proprio un idiota. Lo so che sei demoralizzato, ma Charles, andiamo! Guarda qua come ti sei ridotto. Nemmeno io ho preso punti ieri e capisco cosa provi, ma questa non è la soluzione. Questo non sei tu."
Esclama sempre più infuriato il francese, sedendosi accanto a lui e lasciando che Charles appoggi la testa sulla sua spalla. Si lascia andare in un pianto liberatorio, sfoga i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. Pierre non lo giudica, non l'ha mai fatto e di sicuro non comincerà adesso. Lo ascolta, lo accoglie e lo coccola per farlo calmare. Ormai l'amico è al limite della sopportazione, conosce Charles da quando erano piccoli e mai avrebbe pensato di trovarlo in queste condizioni. È sempre stato molto positivo e fiducioso, anche se le cose non andavano come sperava e se anche in cuor suo si demoralizzava non ha mai perso occasione di dedicare un sorriso al prossimo.
"Charles, perché non hai detto niente? Non puoi farti del male così, noi siamo qui per aiutarti. Siamo i tuoi fratelli"
Il monegasco annuisce alle parole calme di Lorenzo, asciugandosi le lacrime con il palmo della mano e tirandosi in piedi barcollando un pochino. Sorride e si lascia portare verso il divanetto rosso attaccato alla parete, da qui vede tutti i meccanici lavorare e preparare tutto ciò che serve per riportare la macchina a Maranello. Ultimamente passa più tempo fermo che a fare qualunque altra cosa, ma è veramente distrutto e la consapevolezza che il titolo mondiale si allontana sempre di più non lo aiuta.
Non dovrebbe penarsi così per solo tre gare, c'è tempo, ma non riesce a non sentirsi deluso."Mi dispiace, non l'ho fatto apposta. Vorrei solo non pensare di essere una nullità completa, non deludere nessuno. Voglio che i Tifosi e la squadra siano orgogliosi di me"
Sussurra il moro con voce flebile, schiacciando la faccia contro le ginocchia coperte dalla tuta rossa e mugolando qualcosa di incomprensibile alle carezze di Arthur sul tessuto morbido della sua maglia in cotone. Ringrazia i tre della premura e li assicura che starà bene, probabilmente andrà a fare un giro per distrarsi. Appena lasciano il paddock tra raccomandazioni varie e consolazioni, Charles guarda il team con aria persa e sospira sentendo le braccia indolenzite. Recupera il telefono e scrive un messaggio all'olandese senza neppure pensarci più di tanto. Gli scrive di incontrarlo per bere qualcosa insieme all'hotel e chiacchierare un po'. Max accetta subito e in meno di 10 minuti è già davanti alla porta della sua stanza, bussa con energia e sorride al monegasco chiedendo di entrare. Fortuna che ha fatto in tempo a cambiarsi intanto.
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I am bound, but I will not break - Lestappen
FanfictionMax x Charles Max vince il secondo titolo mondiale, ma non ne è felice come sperava e ritiene sia arrivato il momento di vincere il terzo non più solo per sé stesso. Ogni gara difficile cercherà di dividerli, ma il loro amore potrebbe essere più fo...