Miami: Are u okay? I'm just angry.

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Miami è stato un vero disastro, l'ennesimo. Charles si ritrova con la macchina piantata contro le barriere dopo aver provato ad imitare la traiettoria di Max in quella fatidica curva, eppure ciò che ha ottenuto è stato solo aver sprecato l'occasione di poter fare la pole. Si tira fuori dalla monoposto non prima di aver tirato un forte colpo al volante. Si lascia portare in vespa fino al paddock e anche un volta arrivato si rifiuta di levarsi il casco.

Max sarà furioso con lui per non avergli nemmeno lasciato finire il giro a causa della sua bandiera rossa e non può biasimarlo. Infatti, nemmeno a dirlo l'olandese entra nel suo box come una furia. Non sa dire se sia arrabbiato solo con sé stesso o anche con lui, ma non sa come giustificarsi per quell'errore da principiante e ha paura di aver perso la fiducia del biondo. Quest'ultimo indossa ancora la tuta e ha il suo casco stretto tra le mani, mentre si avvicina pericolosamente al monegasco. Torreggia su di lui facendolo sentire ancora più piccolo, si stringe tra le braccia lasciando che il pilota della RedBull si sfoghi inondandolo di parole inglesi mischiate alla sua lingua madre.

"Si può sapere che diavolo hai in testa?! Non ho potuto nemmeno finire il giro perché hai fatto una manovra senza senso. Non è del tutto colpa tua, ho fatto un errore che mi sarebbe costato comunque la pole ma almeno avrei potuto evitare di partire nono! Cazzo, se vince di nuovo Checo impazzisco"

Sbraita il biondo, non curandosi nemmeno degli occhi di Charles appena visibili da sotto la visiera che già si stanno facendo lucidi. É così arrabbiato, ha fatto una cavolata e l'ha pagata a caro prezzo. Di nuovo si sente sprofondare nel baratro della tristezza e della collera contro sé stesso. All'improvviso sente il bisogno di levarsi la tuta pesante, le braccia prudono e le unghie aspettano solo di conficcarsi all'interno della carne per attenuare lo stess ma in questo momento cerca di contenersi per quanto possibile. Si limita a slacciarsela e lasciarla penzolante lungo i fianchi, lo sguardo basso e le mani appoggiate sulle sue cosce.

"Puoi almeno togliertelo mentre ti sto parlando? Gradirei guardarti in faccia"

Ringhia il biondo, posando finalmente il suo casco a terra. Charles non ha la forza di rifiutarsi e fa lo stesso, mostrando a Max i suoi occhi verdastri lucidi e delusi per l'ennesima volta. Quest'ultimo a quella vista non riesce ad essere arrabbiato oltre con lui, quello sguardo da cucciolo bastonato e il viso arrossato non lo fanno ragionare come vorrebbe. Sbuffa e si accuccia alla sua altezza, prendendogli le guance tra le mani e fregandosene se qualcuno li stesse guardando o peggio riprendendo.

"Mi dispiace, davvero. Ho cercato di fare la curva come te e poi ho perso il controllo. Domani sarà un disastro, tu arriverai comunque primo e io se mi va bene rimango nella stessa posizione."

Lamenta il moro, lasciando che Max gli asciughi le lacrime con il pollice. Il viso pericolosamente vicino al suo lo costringe a deglutire, i loro occhi chiari si specchiano gli uni negli altri e i respiri si fondono alla perfezione.

"Ho capito, calmati adesso. Vincerò la gara comunque domani, lo so già. Ma anche tu devi impegnarti, non pensare di aver perso in partenza. Ti chiedo solo di non ostacolarmi, Charles, non che potresti riuscirci comunque."

Il monegasco sbuffa e si alza dal divanetto per sfuggire alla presa del pilota in blu, il quale lo segue ancora più infastidito dai silenzi del minore. Appena lo raggiunge lo schiaccia contro la parete rossa, lontano da occhi indiscreti e preme una mano accanto alla sua testa.
Charles è inchiodato fra il muro e il corpo di Max, non ha molte possibilità di andarsene di nuovo e se anche ci provasse all'olandese basterebbe un braccio solo per rimetterlo al suo posto.

"Togliti, Vestappen. Non ho voglia di sentirti. Vinci e ti lamenti. Se hai voglia di litigare non è un mio problema"

Esclama il monegasco ormai stanco dei repentini cambi d'umore che Max ha continuamente negli ultimi giorni e sa che è probabilmente dovuto alla presenza di Jos. Prima lo odia, poi è gentile e dopo lo detesta di nuovo al minimo errore. Insomma, non l'ha di certo fatto apposta a schiantarsi contro le barriere! Ha capito lo sbaglio e si è scusato, cosa dovrebbe fare di più? Charles non pensa di meritare il disprezzo del biondo, se vuole comportarsi così ricambierà con la stessa moneta.

I am bound, but I will not break - LestappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora