Spa: Playing with u

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Charles cammina a passo lento verso la stanza di Max, valigia stretta tra le mani e un sorriso radioso. Sposta lo sguardo a destra e sinistra controllando che non ci sia nessuno nei paraggi, bussa con vigore e attende la risposta del rivale che non tarda ad arrivare. Il monegasco gli si getta tra le braccia, attorciglia le gambe alla vita dell'olandese e si lascia portare di peso all'interno della camera mentre quest'ultimo raccatta il suo bagaglio abbandonato fuori dalla porta.

"A cosa devo tutto questo affetto?"

Ridacchia divertito il maggiore, tenendo il moro aggrappato come un koala alla sua schiena disturbando un poco Max che tenta invano di preparare le sue cose. Si abbassa e si alza spesso per recuperare gli ultimi oggetti lasciati sparsi per la stanza, portandosi il monegasco in spalla ad ogni movimento. 

"Volevo vederti e sapere se sei pronto per la tua gara di casa!"

Esclama sincero il minore gonfiando le guance, per poi scendere finalmente dalla schiena forte e confortante del campione. Lo aiuta a piegare gli ultimi capi rimasti fuori, senza privarsi di rubargli qualche bacio sulle labbra e correndo all'impazzata per il corridoio senza neppure aspettare che l'olandese terminasse di chiudere la stanza con la chiave magnetica. Max lo guarda con un un sopracciglio alzato ma trovando comunque il suo ragazzo tenerissimo, ama vederlo spensierato ed è al settimo cielo ora che tra loro sembra essere tornato tutto come prima. 

Si imbarcano in due aerei diversi, Charles assieme a Carlos e Max con Checo. Una volta arrivati in Belgio, l'olandese inizia a respirare la sua amata aria di casa e senza temporeggiare oltre chiama un taxi per andare a trovare sua madre. Sophie lo accoglie con un caloroso abbraccio e come lei anche sua sorella Victoria, entrambe nella dimora che la donna utilizza ancora per ogni qualvolta abbia voglia di tornare nel suo paese d'origine. Si siede sul divano e gioca un poco con la piccola Jaye, la sua sorellastra venuta apposta per sostenerlo nella gara di domenica. Sfortunatamente dovrà scontare una penalità di 5 posizioni, ma la cosa non lo preoccupa più di tanto e ancor meno Charles che coglie ogni occasione per ricordagli quanto vorrebbe la sua macchina. 

Max adora i momenti in famiglia e anche se non lo ammetterà mai anche quelli con suo padre, il quale ultimamente sta sul serio facendo i salti mortali pur di essere presente ad ogni GP. Il Belgio è sempre stato speciale per lui, non è solo in parte la sua nazionalità ma è il paese in cui è nato. Nonostante non fosse un posto rinomato, l'olandese ama Hasselt e non vede l'ora di poter passare la giornata lì a passeggiare per le strade bagnate di quella cittadina desolata. Si stringe nel cappotto e si guarda intorno proprio come un bambino curioso, nonostante la conosca a memoria non ci viene quasi mai se non per le gare e ciò gli lascia sempre un grande amaro in bocca poiché conserva molti ricordi qui prima di trasferirsi in Olanda. Max e Victoria giocavano spesso nel giardino dietro casa loro, poi puntualmente Jos interrompeva il loro inseguimento prendendo con sé il minore e osservandolo da lontano mentre si esercitava sul suo kart. Il meteo è sempre lo stesso, pioggia e freddo senza tregua; spesso suo padre lo insultava e obbligava a continuare i test nonostante avesse le mani congelate tanto da non riuscire a muoverle. L'olandese è sempre stato così bravo sul bagnato proprio grazie a tutto quell'allenamento da bambino, per questo gli piace così tanto correre in quelle condizioni. Passeggia davanti alla pista su cui la sua piccola monoposto numero 301 sfrecciava pensando già alla vittoria ed ora invece è un due volte campione del mondo in Formula Uno. Sorride tornando verso la via di casa, manda giusto qualche messaggio al monegasco per assicurarsi che il viaggio sia andato bene, sa quanto questa gara sia difficile per lui. Charles vinse qui nel 2019 la sua prima gara in F1, Max non fu poi così sorpreso dalla bravura che il moro dimostrò già nei suoi primi anni di carriera ma la cosa che più di tutte lo sconvolse fu quel dito puntato al cielo e la scritta sulla sua fiancata 'Racing for Anthoine'.  Il pilota Ferrari ha perso così tante persone care, porta dentro le speranze e i sogni di ognuno di loro. 

I am bound, but I will not break - LestappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora