Usa: Like it's the day my kingdom come

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Charles odia fare serata durante la settimana, anche se si tratta di festeggiare il compleanno del suo adorato fratellino che non ha perso un solo secondo a metterlo perennemente in imbarazzo. Si porta una mano al viso nascondendo il sorriso genuino che gli incurva le labbra alla vista del minore ormai ubriaco ballare sul tavolo, sporco di torta e con l'ennesimo bicchiere di vino stretto tra le dita sottili. Non può biasimarlo, molto presto succederà anche a lui se non si ridurrà addirittura peggio.

Prende Arthur per le spalle adagiandolo sul letto della sua stanza, grattandosi il retro della testa un poco imbarazzato alla ramanzina di sua madre che nonostante la loro età non manca mai di riprenderli se esagerano troppo con l'alcol. Charles è molto protettivo nei confronti del più piccolo, anche se meno di quest'ultimo, ma per una volta ha voluto lasciare del tutto libero arbitrio al biondo e non rovinargli la festa. Nei limiti del possibile, si intende. Ha persino dovuto sfilargli il calice dalle mani, tenerlo fra le braccia sopportando le risatine sconnesse di Arthur annesso al continuo dimenarsi nel vano tentativo di camminare verso il centro della pista e muoversi a ritmo con la musica assordante.

Il giorno successivo, la mattinata per il monegasco trascorre tranquilla a parte preparare un bel bicchiere di Aspirina per suo fratello e lasciargli un bacio tra i capelli augurandogli ancora una volta 'buon compleanno' nonostante fosse già passato. Il continuo trillare del suo telefono lo infastidisce a tal punto da prenderlo con forza tra le dita intenzionato ad impostarlo sulla modalità silenziosa, per poi addolcire il viso in un batter d'occhio non appena legge il nome di Max sullo schermo luminoso. Ha accettato la sua proposta di giocare a padel insieme quel pomeriggio, non sta più nella pelle e spera seriamente il suo ragazzo non lo stracci troppo anche nel gioco. L'olandese è così competitivo che pur di eccellere anche fuori dalla pista non guarda in faccia proprio nessuno, non che lui sia da meno e anzi spesso tra i due è lui a barare. Si incontrano direttamente al campo, come al solito somigliano uno ad un purissimo cigno bianco e l'altro dall'imprevedibile piumaggio nero. I loro abiti, persino le personalità contrastanti riprendono il grosso uccello acquatico ed i colori con cui si manifesta. Iniziano la partita del piccolo torneo organizzato dal ferrarista, ma quest'ultimo non riesce a concentrarsi nonostante gli sforzi e così finisce per perdere il primo match. Le iridi verdastre luccicanti percorrono le cosce forti e muscolose del biondo, le stesse su cui ama sedersi per ore e passarci i palmi lisci tracciandone ogni fibra potente che le compone. I pantaloncini fin troppo corti per i suoi gusti, le gambe lunghe succulente e il corpo talmente sudato che quasi invidia quelle goccioline avide della sua pelle candida. Il desiderio di spostare dalla fronte fradicia quelle ciocche chiare è così forte che quasi rischia di non spostarsi in tempo quando la pallina veloce punta al suo naso, menomale che è un pilota o altrimenti si sarebbe ritrovato il setto nasale deviato a vita. Il monegasco e Norman sono riusciti a vincere l'ultima partita, con più fatica del previsto ma comunque i quattro sono tutti soddisfatti. Il campione del mondo ha tirato la palla solo contro il suo amato alla ricerca di un confronto a due, sapeva benissimo che quest'ultimo non si sarebbe mai tirato indietro.

Porta la bottiglietta d'acqua alle labbra, lo sguardo ancora puntato sulla figura prestante del fidanzato se possibile ancora più sudato di prima. Gli sorride avvicinandosi per avvolgergli il fianco con il braccio libero, la maglia leggera si incolla alla pelle umida e ciò lo infastidisce a tal punto di voler spostare la mano grande dell'olandese al di sotto di esso. Non riesce neppure a proferire parola, non una frase di senso compiuto in inglese ma solo parole biascicate che il biondo non riesce a comprendere. Ridacchia divertito al viso incantato del minore, dolci brividi che corrono la sua spina dorsale fino alla nuca e un profondo senso di orgoglio che gli riempie il cuore. Non ha mai pensato di essere bello, l'esatto contrario ad essere onesti. Charles, lo fa sentire l'uomo più affascinante di tutti e quando quei pozzi verdastri lo scrutano con ammirazione non riesce proprio a ragionare con lucidità. A breve sarà il compleanno dell'angelo che si trova proprio davanti lui, ignaro della sorpresa che ha in mente. Tuttavia, ciò per Max non è sufficiente e anzi vuole organizzare qualcosa di ancora più speciale per il suo bel moretto. Sfiora il bracciale dorato al suo polso con due dita sottili, ora che ci pensa non lo toglie neppure per dormire e si è affezionato così tanto ad esso che anche solo sfilarselo prima di una gara gli stritola lo stomaco.

I am bound, but I will not break - LestappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora