ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 9

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𝐀𝐍𝐆𝐄𝐑 𝐀𝐍𝐃 𝐃𝐄𝐒𝐈𝐑𝐄

ENRICO

"Io so soltanto di essere attratto da lei come dall'aria quando sono sott'acqua."
COLIN FARRELL

<<Señor, forza che è tardi!>> esclamò Eva. <<La colazione es già pronta.>>

Ma che ore erano? Mi stropicciai le palpebre con pollice e indice, grugnendo. La testa era sul punto di esplodere; avevo tutti i muscoli indolenziti. Quegli stronzi...Mi avevano costretto a bere fino al punto di valicare i miei limiti. Dopo Rebecca sarei dovuto ritornare per sempre nella piazza dei single, invece avevo un nuovo cappio intorno al collo legato a quello che, costretta, si era messo lei. Avevano scommesso su questo e io avevo perso.

Nell'aria aleggiava l'aroma di muffin appena sfornati. Eva si era data da fare, come sempre. Levai la coperta di lana che lambiva le mie gambe con il suo calore, la adagiai sul divano e mi piegai in avanti, posando i gomiti sulle cosce e seppellendomi per un istante il viso tra le mani. Ero distrutto. Se non altro ero riuscito a dormire per qualche ora dopo che se ne era andata, senza gli incubi a tormentarmi come di consueto, con l'immagine dei suoi penetranti occhi da cerbiatta e delle labbra carnose velate da un sottile strato di rossetto.

Quella bocca...Non sapevo perché, ma ne ero attratto come mai prima d'ora; e il suo profumo, il tepore della sua pelle o il bagliore nelle sue pupille, simile a una luna piena in una notte senza stelle, ma soprattutto l'agitazione, il timore sposato all'eccitazione mentre mi scrutava chiedendosi se l'avrei baciata di nuovo. Lo avrei fatto. Cazzo. Non ero stato in me in quel momento. Mi ero sentito come sull'orlo di un precipizio. Il solo ricordo delle sue braccia esili intorno al collo, delle labbra tremanti, del suo culo sopra al mio cazzo mentre stringeva le cosce e di come lo avevo strizzato, attirandola ancora di più vicino a me; gli sporchi scenari di quello che avrei potuto farle, di come avrei potuto maneggiarla e distruggerla come una fragile bambolina se mi fossi lasciato andare me lo fece venire duro come una roccia. 

Che cazzo mi stava succedendo? Non era normale. Persino quella mattina in palestra era stato strano. Ero entrato nelle docce degli spogliatoi ed ero rimasto a lungo sotto il caldo getto dell'acqua, soffocando l'impulso di toccarmi il pacco e di masturbarmi, lo sguardo perso sulle piastrelle del bagno rivedendoci i suoi occhi agguerriti, finché non ero rimasto l'unico nello spogliatoio ed era arrivata lei, Cinzia, a tirarmi fuori dalla situazione.
Senza pudore, si era tolta l'asciugamano intorno alla vita, aveva fatto le sue avances e si era lasciata sbattere come una puttana con la faccia schiacciata contro la parete. Ma neanche vederla andarsene con le gambe tremanti, la bruciante sensazione della mia mano nella sua corta chioma corvina e i lividi che si formavano in prossimità delle anche per la rudezza che avevo mostrato con lei, era valso a placarmi del tutto. Forse, se l'avessi costretta a compiere qualcosa di deprecabile per me, avrebbe potuto funzionare, ma diversamente dalle altre ragazze, Cinzia non si lasciava abbindolare. Non era me che voleva, ma qualcuno che conoscevo da vicino e che l'avrebbe sempre vista solo come un'amica. Comunque, non mi ero posto la domanda del perché lo avesse fatto. Che si fosse trattato di un gesto dettato dalla ripicca nei confronti di Rebecca o per un altro tornaconto personale si era dimostrata una distrazione utile.

Sollevai la testa sentendomela pesante e inquadrai un bicchiere d'acqua e una pasticca post-sbornia sopra al tavolino. Considerai l'eventualità che fosse stata Eva, ma il messaggio di Erica la stroncò. Diceva di prendere la compressa e ricordava che aveva lei l'auto. Chiusi l'app e aprii Instagram scoprendo che aveva postato la Vicentina di Carlo con scritto nella didascalia: "Mai mangiato un panino così buono!" con tanto di emoji goloso. Ma non odiava le emoji? Mi aveva addirittura taggato. Non ricordavo di averglielo insegnato. Doveva essere stata Chiara, dopo che l'avevo menzionata quel giorno che avevo aperto il profilo di Erica.

𝔇𝔢𝔳𝔦𝔩𝔦𝔰𝔥 𝔓𝔩𝔞𝔶 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora