𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒𝟓 (𝐩𝐭.𝟐)

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Piccola Nota
Ecco qui anche la seconda parte.
Avviso che non ci saranno più ulteriori suddivisioni dei capitoli da parte mia. Detto ciò, vi auguro
buona lettura.

 Detto ciò, vi augurobuona lettura

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Forse avevo sbagliato.

Era da quando avevo messo piede in quella casa che continuavo a ripetermelo e il passato ad affiorare, riportando a galla ricordi che avrei preferito aver sepolto per sempre. Ma non era accaduto. Non avevo dimenticato nulla come non avevo dimenticato i suoi occhi, che adesso mi studiavano con una calcolata insistenza.

"Lui sa che so combattere. Sentite, facciamo così: se perdo, do al vincitore la mia macchina così com'è; ma se vinco io, mi prendo i soldi e voglio anche il rispetto."

Quindici volte. Ho visto ciascun film della saga di Fast and Furious ben quindici volte, tant'è che il mio cervello ormai conosce a memoria tutte le battute e le mie labbra le mimano in sincronia con gli attori. Eppure, questo non mi frenerà dall'arrivare al numero sedici, o dall'aumentare il volume della televisione quando i rumori provenienti dal piano di sopra diventeranno molesti.
Succede ogni dannata volta che qualcuno le fa visita e oggi non sarà diverso dagli altri giorni.

A pensarci, questo non mi rende tanto diversa da quei figli che hanno per madre una prostituta che lavora in proprio, con l'unica eccezione, forse, che la mia non lo fa per soldi, bensì per soddisfare la sua libido e, suppongo, per evadere da una realtà che trova opprimente.

Quel che non capisco è perché con lui debba gridare in quel modo e....Andiamo, chi voglio prendere in giro? È perché ci sa fare, ecco perché. Con gli altri era per fare scena e gonfiare il loro ego, ma con lui...Con lui è diverso. Quelle che sento quando è con lui sono vere grida di piacere.

Caccio via quel pensiero che da un po' mi è diventato penoso e punto lo sguardo sull'orologio, ricordandomi che dovrebbe arrivare da un momento all'altro. Il mio cuore comincia a svolazzare a quella costatazione, i sensi di colpa ad acuirsi e graffiarmi le pareti dello stomaco.

Non dovrei essere felice di averlo qui, dovrei detestarlo invece, come ho fatto con tutti gli altri amanti con cui ha cornificato papà, ma soprattutto non dovrei provare una morsa di gelosia alla gola o abbassare il volume e immaginare di esserci io su quel letto. È così sbagliato...Voglio dire, lui è grande, molto grande, e io sono solo una patetica ragazzina. Tuttavia, non riesco ad impedire alla mia fantasia di correre o al mio cuore di fare le capriole quando mi degna della sua attenzione.

𝔇𝔢𝔳𝔦𝔩𝔦𝔰𝔥 𝔓𝔩𝔞𝔶 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora