ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 17

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𝐓𝐇𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐅𝐔𝐌𝐄

ERICA

"Non si esce da un' emozione. Si fugge, per poi scoprire che è come un profumo che ti porti addosso. E che non puoi smettere di respirare..."
ANGELO DE PASCALIS

<<Bene, bene!>> esclamò a un tratto una voce dietro alle nostre spalle.

Le ragazze si voltarono sorprese: era Chiara. Non l'avevano minimamente vista o sentita, ma per me era impossibile non accorgermi dei suoi passi o non avvertire il suo profumo intrufolarsi nella stanza. Anche se avesse voluto nascondersi, con quel profumo sfacciato che comunicava a tutti eccentricità, fascino e seduzione era persa in partenza. 

<<Visto che il problema "signora Castelli" si è risolto e visto che il problema "Calogero" è per il momento in stand by, pensiamo al ballo!>> esclamò sistemandosi gli occhiali da sole come un cerchietto. Gettò sul tavolino una pila di riviste di VOGUE e qualcuna di Gossip e lasciò scivolare lo sguardo su ognuna di noi.

<<Da quanto tempo hai origliato dietro
alla porta?>> le chiesi, voltandomi per guardarla. 

<<Come se non lo sapessi!>> sbottò lei e andò a sedersi al posto di Elena. <<E tu?>> chiese con un'occhiata rimproverante. <<Vedo che abbiamo ricominciato a fumare.>> La ignorai mentre anelavo il fumo della seconda sigaretta che avevo appena acceso. <<Prima o poi quella robaccia ti ucciderà>> sentenziò, irritata dal mio menefreghismo. 

<<Che lo faccia. Non chiedo altro.>>

Calò un silenzio freddo quanto le mie parole. Chiara mi scagliò un' occhiataccia prima di sprigionare il suo sole interiore. 

<<Vi trovo veramente bene, soprattutto tu, Anna>> cinguettò. <<Abbiamo preso un po' di peso finalmente. Non ti si poteva vedere con quel visino scavato e gli occhi infossati! Gli uomini vogliono tette e culo, amore mio, non ossa.>>

<<Parli per esperienza personale?>> la stuzzicai con un sorrisetto che, sapevo benissimo, la infastidiva.

E infatti lei si rivolse a me e disse: <<Tesoro, trovo bene anche te. La notte passata con Enrico ti ha fatto molto bene. Se lo avessi saputo, avrei scatenato io la iena, senza che la povera Anna ci andasse di mezzo>>.

<<Sono contenta che questa situazione diverta almeno qualcuno>> commentai con voce incolore.

<<Lo fanno per Halloween, giusto?>> si intromise Anna. <<È da giorni che ne sento parlare. È un ballo in maschera, per caso?>> Si sporse a guardare le riviste.

<<In teoria, no>> le risposi. <<Se non sbaglio, puoi metterti quello che vuoi. D'altronde, è l'occasione perfetta per le zoccole di indossare alte zeppe e minigonne.>>

Silvia storse il naso, Anna sbatté le ciglia un paio di volte, colta alla sprovvista da quella stoccata, mentre Chiara fletteva lentamente la testa verso di me, osservandomi con una vena pulsante sulla tempia e un sorriso dovuto al nervosismo. Se era nervosa lei poi! E io che ero arcistufa della sua insistenza che avrei dovuto dire?

<<Ma è anche l'occasione perfetta per divertirsi, non è vero Erica?>> mi interpellò, smorzando il tono della mia osservazione.

<<Se lo dici tu>> mormorai.

𝔇𝔢𝔳𝔦𝔩𝔦𝔰𝔥 𝔓𝔩𝔞𝔶 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora