𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟒 (𝐩𝐭. 𝟐)

1.9K 43 8
                                    

<<Prendiamo anche le Fonzies, che ne dici?>> propose Stefano, fissando i sacchetti di patatine esposti al bancone del bar della scuola. Giacché pioveva, niente ricreazione all'aperto.

Feci spallucce e ci accomodammo a un tavolo, davanti a una montagna di Fonzies e altre schifezze varie. Mi limitai al mio caffè seguendolo nel suo discorso mentre mischiava Pringles e Fonzies, quando a un tratto ci raggiunse Matteo, informandoci che nei corridoi della sala design era scoppiata una rissa tra donne.

<<E allora?>> chiesi indifferente.

Non ero il tipo che si interessava a queste cose e nemmeno Stefano; quindi, perché mai avremmo dovuto alzarci e andare a vedere?

<<Come "e allora"?>> esclamò Theo allibito. << Rebecca e Silvia si stanno prendendo per i capelli, cazzo!>>

Mi voltai completamente verso Matteo mentre Stefano sputava fuori la sua coca cola. Zampilli di liquido nero volarono in aria colpendo Matteo dritto in faccia. Gli passai un fazzoletto e Matteo lo prese, pulendosi mentre cercava di mantenere la calma. Aveva ancora gli occhi chiusi e le labbra serrate per il fastidio di quelle gocce su di lui e sul maglione bianco. Stefano fece per scusarsi, ma tagliai corto dicendo:<<Steph, a dopo le scuse. Muoviti>>.

Mi alzai e con Matteo e Stefano al mio fianco lasciammo il bar. Chris non si era fatto vedere per tutto il giorno. Chissà se la notizia era giunta anche  alle sue orecchie. Forse lo avrei trovato già lì con un angolo della bocca piegato per la soddisfazione di vedere quella moretta reagire per poi intervenire quando fosse stato necessario e sedare la lite. Ma dal momento che non potevo essere certo della sua presenza, mi affrettai tra i corridoi. Rebe era la mia ex, Silvia la migliore amica della mia attuale ragazza e se Erica si fosse intromessa...Che Dio avesse pietà di quelle due. Dovevo fare in fretta.

Valicata la porta smerigliata che dava accesso alla sala di design, falcai il corridoio e scorsi una folla radunata intorno alla sala ricreativa. Stavano ridendo e filmando. Dentro al cerchio affollato Silvia e Rebecca si accapigliavano come galline. Mi avvicinai e non fu necessario chiedere di fare spazio, perché aprirono un varco e mi lasciarono passare.

<<Ehi, buone, buone>> esordii ponendomi tra loro e in quel momento adocchiai Erica. Stava uscendo dall'aula con un'espressione allarmata nel volto.

Guardò verso la nostra direzione e iniziò a camminare velocemente. <<Silvia!>> Entrò nella calca sgomitando e spostò lo sguardo da me a Silvia. <<Che cazzo succede qui?>>

<<Quello che vedi>> mi limitai a rispondere. Ero all'oscuro dei motivi dietro alla lite quanto lei. Arricciò il naso, insoddisfatta della mia risposta, e artigliò il braccio di Silvia. La spinse verso di sé, trattenendola dall'avanzare e graffiare la faccia di Rebecca.

<<Erica, lasciami! Ti giuro che la ammazzo!>> gridò Silvia, gli occhi furenti rivolti a Rebecca che si sistemava i capelli scompigliati.

  <<Calma! Se vuoi ammazzala, non mi importa>> sbottò Erica. <<Ma prima dimmi che è successo.>> Silvia la fissò per un secondo, sorpresa. Sì, Silvia. Hai capito bene. Ti ha dato il permesso di farla fuori e credo tutti quanti.

<<Non ce la faccio più! È una strega!>> esplose. <<Continua a prendersela con me senza un motivo apparente! Prende in giro e insulta la mia famiglia! Come se la sua fosse migliore!>>

𝔇𝔢𝔳𝔦𝔩𝔦𝔰𝔥 𝔓𝔩𝔞𝔶 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora