𝔖𝔠𝔢𝔫𝔞 𝔅𝔬𝔫𝔲𝔰 🎄

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𝐎𝐇 𝐎𝐇 𝐎𝐇! 𝐌𝐄𝐑𝐑𝐘 𝐂𝐇𝐑𝐈𝐒𝐓𝐌𝐀𝐒, 𝐒𝐇𝐄-𝐃𝐄𝐕𝐈𝐋

Si tratta di una scenetta piccola che vuole rimanere in tema con il Natale, rischiarare le ombre che aleggiano intorno a Devilish Play e mettere in luce alcune cosine interessanti.
Detto ciò, auguro a tutti voi
buona lettura.

ENRICO

"Vi sono molti atteggiamenti riguardo al Natale
e alcuni li possiamo trascurare: il torpido, il sociale, quello sfacciatamente commerciale, il rumoroso (essendo il bar aperto fino a mezzanotte),
e l'infantile.
Ben diverso è quello del bimbo che crede ogni candela una stella, e l'angelo dorato spieganti l'ale alla cima dell'albero non solo una decorazione, ma anche un angelo."
THOMAS STEARNS ELIOT

Se mi avessero detto che un giorno avrei indossato i panni di Babbo Natale e che avrei portato doni a due piccoli furfanti, probabilmente avrei inarcato un sopracciglio e sfoggiato tutto il mio cinismo. Ma si sa che la vita è subdola e trova sempre un modo tutto suo di spingerti a compiere delle azioni che non ti sogneresti neanche se fossi completamente strafatto. E io non ero esente dai suoi trucchetti. Potevo pure continuare a usare gli altri come pedine per i miei scopi, manipolare le loro menti, ma per quanto mi costasse ammetterlo ero una pedina a mia volta, succube di un'intelligenza superiore che ti lascia illudere di avere il mondo in pugno. E forse è effettivamente così. Ti apri la strada verso l'affermazione sociale e il successo, ti crei la propria fortuna, finché, per un motivo o per un altro, non ti ritrovi a uscire dai binari; non importa quanto impegno tu ci abbia messo nel frattempo. Cominci a compiere gesta folli, come ad esempio sfrecciare per le strade di Vicenza travestito da Babbo Natale, e non con una slitta trainata dalle renne, bensì con una cazzo di auto sportiva. In quel caso, avevo optato per la Maserati a quattroporte dal momento che il bagagliaio era più ampio rispetto a quello dell'Audi.

Parcheggiai l'auto e, con un sacco sulle spalle, mi apprestai ad attraversare la via silenziosa nel cuore della notte, diretto verso la casa della Diavolessa con uno strato di sudore sulla fronte. Il costume era ingombrante e persino il freddo non era d'aiuto, per non parlare della barba che pizzicava.

Avevo decisamente esagerato con i regali e il bagagliaio era ancora aperto in attesa che scaricassi gli altri due sacchi. C'era praticamente un intero negozio di giocattoli lì dentro. Avevo letto le loro letterine e comprato ciò che avevano richiesto - ossia due regali in croce - il che mi aveva spinto a dilungare la lista di mia spontanea volontà e in quel momento stavo facendo i conti con la mia decisione. Avrei sempre potuto evitare tutto ciò, entrare come se niente fosse e lasciare semplicemente i regali sotto all'albero, ma per loro, e solo per loro, volevo fare le cose per bene, anche se ciò comportava fare la figura dell'imbecille con un cazzo di costume addosso.

Guardai alla mia destra. La casa era interamente decorata a festa. Le luci dorate perimetravano il tetto e le finestre, e come fili di perle si attorcigliavano intorno alle fronde sempre verdi degli alberi in giardino. Aveva persino piazzato due piccole renne con al collo una sciarpa rossa, che trainavano una piccola slitta. Abbozzai un sorriso. Non ero stato l'unico a impegnarmi, dunque.

Giunto al vialetto, estrassi le chiavi dalla tasca dei pantaloni. Non era stata lei a darmeli ovviamente, così come non mi aveva confessato dove nascondesse quelle di riserva, ma le telecamere che avevo piazzato tempo fa mi erano state di aiuto e ne avevo fatto una copia. Non c'erano porte secondarie che avessero potuto dimenticare di chiudere e tanto meno avrei potuto forzarle. La tradizione prevedeva che mi calassi dentro al camino, ma fanculo la tradizione, e poi non ce lo avevano nemmeno il camino.

𝔇𝔢𝔳𝔦𝔩𝔦𝔰𝔥 𝔓𝔩𝔞𝔶 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora