XX
"Quando hai cominciato questo lavoro?" Dylan lo chiese ad Ashley mentre il colore del suo te nero si stava diffondendo nella tazza.
"Finita l'università. Ho sempre saputo che volevo scrivere e mi sono preparata per quello, per la scrittura, la conoscenza" Ashley si toccò i capelli mettendoli dietro un orecchio, aveva l'aria rilassata, un trucco leggero, un sorriso genuino,.
"E perché scrivi per gli altri e non per te?" gli chiese Dylan alzando il sopracciglio
"Per mancanza di coraggio, credo"
"Mancanza di coraggio?"
"Non sai quante cose ho scritto in questi anni e sono tutti files che riempiono il mio computer, mi manca il coraggio, mi sembrano banali, alcune non sono portate a termine, mi viene meglio posare i miei occhi e la mia anima sulle parole degli altri, prenderle in prestito, giocarci."
Dylan appoggiò la sua schiena e guardò Ashley con un sorriso dolce.
"Mi piacerebbe leggere qualcosa"
"Oh no ..no" scosse la testa "questo non succederà mai" rispose Ashley.
"Perché?"
"perché sei troppo talentuoso per poter osare di farti leggere qualcosa"
Dylan accennò un sorriso lusingato "comunque sei molto brava in quello che fai, mi hai aiutato moltissimo, ero in un momento di impasse che tu sei riuscita sbloccare, e per questo ti ringrazio"
Ashley sorrise "è il mio lavoro, in questo sono coraggiosa"
"E dimmi di te" le chiese Dylan poi si schiarì la voce "intendo se vuoi"
"C'è poco da dire, sono cresciuta con mia nonna in Arizona, in un camper, l'unica cosa che ho fatto sempre è stato studiare e scrivere, ho fatto centomila lavori finché non mi è capitata la grande occasione qui a Los Angeles. Lavoro per adattare i libri ad i film, i libri a chi li scrive, chi li scrive al mondo" Ashley rise.
"Hai avuto una bella infanzia?" le chiese Dylan
"Si molto bella, nonostante tutto io e mia nonna ci siamo divertite"
Ashely si commosse.
"Scusa, non volevo farti venire le lacrime" Dylan era in imbarazzo.
Ashely cercò di asciugarsi le lacrime che inspiegabilmente le si erano impigliate negli occhi.
"Scusa tu, a volte sono un po' emotiva"
La cameriera portò in quel momento il conto e osservò Ashley che stava piangendo. Diede uno sguardo veloce anche a Dylan che manteneva una espressione seria, estranea.
"lascia, pago io" disse "un risarcimento per averti fatto piangere".
La cameriera prese i soldi e lanciò un ultimo sguardo ad Ashley che le fece un sorriso gentile.
"Allora, prenderai in considerazione le nuove idee che ti ho proposto?"
Dylan sorrise "penso proprio di si".XX
Emma e Blanca stavano consumando il pranzo sul prato del West Bev, Sean si avvicinò poco dopo e insieme a lui c'era un Samuel più sorridente del solito.
"Avete visto Nate?" chiese il ragazzo guardandosi intorno.
"A dire la verità non l'ho visto tutta la mattina" disse Sean addentando il suo panino.
"Strano, mi aveva detto che sarebbe venuto" Samuel scrollò le spalle "forse lo vedrò dopo agli allenamenti".
Blanca continuava a mangiare la sua mela con gli occhi bassi, temeva che se avesse guardato Samuel lui avrebbe potuto leggere nei suoi occhi con esattezza cosa stava succedendo dentro di lei.
Amava Samuel, loro due avevano cliccato dal primo momento in cui si erano visti in Ecuador, solo non amava Samuel in quel modo, nel modo in cui lui voleva e nel modo in cui si stava innamorando di Nate.
Si malediva Blanca per aver lasciato entrare Samuel dentro di lei in quel modo perché lui avrebbe dovuto essere il confidente, quello a cui raccontare ogni cosa. Sua madre le aveva detto di essere onesta ma ogni volta che Samuel era vicino a lei aveva voglia di tenerlo forte e di raccontargli tutto, di pregarlo di non odiarla come era sicura che avrebbe fatto, e che come era certa che farà non appena la verità su lei e Nate fosse venuta fuori.
"Blanca?" Emma la guardava ma Blanca non aveva sentito la domanda.
"MMMhhh?"
"Hai ricevuto inviti per il ballo di primavera?" ripeté Emma pazientemente.
Samuel la guardava intensamente a lui sarebbe piaciuto portare Blanca al ballo, come una vera coppia, se solo lei lo amasse. Sarebbe andato a prenderla, avrebbe comprato le orchidee e aspettato che lei scendesse con il suo vestito al fondo delle scale di casa Mckay per dirle quanto fosse meravigliosa e quanto avrebbe potuto amarla se solo Blanca glielo avesse permesso.
Blanca scosse la testa "niente, tu?"
Gli occhi di Samuel si spostarono su Emma.
"Si"
"E chi?" chiese Sean con un sorriso malizioso.
"Chris Harper"
"Chris è hot, non è male" puntualizzò Blanca.
"Si.." gli occhi di Emma incrociarono quelli di Samuel "ho detto che ci avrei pensato, non so neanche se vengo"
"Cosa? Cosa? Cosa?" chiese Blanca "noi andremo al ballo di primavera anche da sole, anche io e te..." Blanca rise.
Janet e Nate arrivarono in quel momento e si sedettero insieme al gruppo. Lei baciò lui con più passione del solito, lo faceva sempre, voleva che gli altri vedessero, che sentissero quanto potere aveva lei su di lui. Blanca distolse lo sguardo.
"Hey bro che fine avevi fatto?"
"Janet ha insistito per farmi scegliere il colore del vestito per il ballo di primavera"
Sean e Samuel cominciarono a ridere sonoramente "mmhh e che colore hai scelto, lilla? Rosa Shocking?"
"Si bravi prendete in giro" sorrise Janet accarezzando i capelli di Nate mi ci è voluta una vita per convincerlo a darmi retta per dieci secondi".
"Io lo trovo dolce" disse Emma e tutti si girarono verso di lei "fare cose insieme, intendo, è dolce, fare cose che non hai voglia di fare solo per stare con lei" il gruppo la guardava in silenzio " come non detto, devo andare a lezione".
"Aspettami" le disse Samuel " vengo con te abbiamo la stessa classe"
Samuel si alzò e Blanca si accorse degli occhi di Nate su di lei mentre Janet e Sean si prendevano in giro.