I Blunt erano magnanimi con la figlia. Le permettevano quasi tutto. Janet Blunt erano ricchissima, popolare, molto bella.
C'erano pettegolezzi che avesse una cotta per Nate, motivo per il quale aveva invitato tutti quanti i suoi amici per avere il piacere di stare vicino a lui. Essere invitati da Janet Blunt era un segno di riconoscimento a scuola. Qualcosa che potevi quasi appendere alla giacca.
A Nate non interessava un granché ma amava andare alle feste, e questo fatto che lui non la degnasse di uno sguardo per Janet era motivo di competizione. Lo voleva e lo avrebbe avuto.
Nate e Samuel si guardavano intorno, qualcuno di era impegnato a bere birra in una angolo, altri a ballare. Altri a fare casino. Una festa perfettamente in linea con le aspettative.
"Hei Nate" Janet gli fece un sorriso quasi amiccante.
"Hei Janet" lui sorrise appena.
Doveva ammettere che era davvero una ragazza hot e l'idea che fosse disponibile avrebbe dovuto fargli fare il salto ma Nate aveva già cuore e mente impegnato ed era come se non riuscisse a vedere altro e la parte peggiore è che non poteva neanche dirlo.
"Non so neanche perché sono qui" disse Nate.
"Perché è una festa" gli rispose Samuel "e alle feste noi non diciamo mai di no".
Samuel gli mise un braccio intorno alle spalle e gli fece un gran sorriso "magari più tardi ci facciamo una birra"
"Certo come no... ho promesso ai tuoi di farti da Baby sitter"
"Ah ah" rispose Samuel caustico "spiritoso"
Nate sapeva che l'unica cosa che Samuel desiderava era poter vedere Blanca e poter parlare un po' con lei senza la presenza ingombrante dei suoi genitori, e di quelli di Blanca.
Scorsero Emma poco lontano, lei alzò il braccio per salutarli e a Sammy e Nate si tolse il fiato quando videro anche Blanca vicino ad Emma. Indossava un vestitino nero corto. I capelli lisci lunghi neri.
Era tornata.
Blanca abbassò lo sguardo evitando contatti visivi con Sammy che si accorse immediatamente che qualcosa era diverso negli occhi della ragazza.
Si scambiarono un bacio sulla guancia e poche parole.
Blanca evitava di guardarlo negli occhi. Aveva preso sottobraccio Emma e con lei andava in giro volando di persona in persona.
Poi Sammy la fermò per un braccio.
"Posso parlarti?"
Emma inghiottì forte per la strana situazione, Nate fece altrettanto. Blanca si arrese, non avrebbe potuto evitarlo per sempre.
"Andiamo fuori?"
Blanca annuì con la testa.
Nate ed Emma rimasero soli in mezzo al rumore di quella festa.
"Parlami Blanca" le chiese Samuel non appena furono fuori.
Lei sorrise, cercava di ingoiare le lacrime.
"Non so cosa vuoi sentirti dire"
Lui la prese per le braccia.
"Dimmi che siamo esattamente dove eravamo"
Blanca evitò la risposta. Teneva la testa bassa.
Poi improvvisamente si fece coraggio. Tolse gentilmente le mani di lui dalle sue braccia.
"No, non siamo più dove eravamo" il suo sguardo era duro, severo.
"Che vuoi dire?"
"Che è stato un madornale errore"
"Non è vero"
"Si invece, un madornale errore che ha cambiato ogni cosa fra di noi"
"Tuo padre ti ha fatto il lavaggio del cervello"
"Perché non sei capace di credere che io possa pensare con la mia testa."
"Perché siamo innamorati e tu lo sai" Samuel la riafferrò per le braccia cercando di scuoterla.
Blanca si divincolò.
"Io ho avuto tempo di riflettere e non è così. Non siamo innamorati, io non sono innamorata di te" questa volta lo guardava dritto negli occhi e fu il primo vero dolore profondo per Sammy. Sembrava che lei dicesse la verità.
"E credo che tu debba andare oltre come ho fatto io" aggiunse lei.
"Non posso credere a quello che stai dicendo"
"Be dovrai crederci e ora lasciami andare"
Blanca si divincolò definitivamente sfilandosi via da Samuel sotto gli occhi attenti di Nate ed Emma mentre Samuel rimase in piedi fuori.
Emma guardò Nate brevemente "credo che tu debba andare da lui, io vado a cercare Blanca"
"Si.." sospirò Nate.
Quando si girò Sammy era già sparito in mezzo alla folla di adolescenti festosi.
"Hei Nate" Janet lo aveva preso per un braccio "vuoi ballare con la padrona di casa?"
"Non ora Janet" gli rispose lui mentre lei cercava di tenerlo più vicino a se poggiando totalmente il suo corpo.
"Non capisco perché mi rifiuti, cosa ho che non va?"
Nate la fissò per un attimo "non hai niente che non vada, dico davvero, ma ho bisogno di cercare Samuel"
"E quando gli dirai che sei innamorato di Blanca?" Gli sussurrò lei appoggiando le labbra al suo orecchio.
Nate rimase scioccato, era così evidente? Lo sapevano tutti?
Nate riprese il controllo si appoggiò all'orecchio di Janet "sei ubriaca e non sai quello che stai dicendo"
Janet gli fece un sorriso malizioso "le parole di un ubriaco sono i pensieri di una persona sobria"
Nate la fissò ancora, poi fece quello che non voleva fare e lo fece davanti a tutti, dimenticò Samuel, Blanca, prese Janet e con rabbia la baciò quasi mordendola, tanto da generale il tifo degli altri presenti.
Si faceva pena da solo Nate ma la pressione gli faceva pulsare il cervello.
Quando riprese fiato la guardò dritta negli occhi "devo andare a cercare Samuel" disse.
Emma volteggiava velocemente in mezzo a tutti quei ragazzi, Blanca sembrava evaporata, dannazione Blanca ma dove ti sei cacciata.
Poi vide lui ai bordi della piscina, con uno sguardo vuoto e un bicchiere in mano. Conosceva esattamente quel sentimento .
Vide Sammy bere velocemente dal bicchiere e buttarlo dentro l'acqua e quindi si avvicinò a lui.
"Cosa stai facendo?" Gli chiese tenendolo per il braccio e cercando di fermarlo.
"Bevo" rispose Sammy.
"Lo vedo, dannazione Sammy"
"Ah ti prego Emma non farmi la predica pure tu"
Emma si fermò un attimo. Tolse le scarpe e immerse anche lei le gambe nude dentro la piscina.
"Io non ti riconosco più" gli disse lei fissandone il profilo "hai perso totalmente la testa".
"Già" ridacchiò lui.
"Non sei neanche l'ombra del ragazzo che conosco io"
Emma aveva ancora gli occhi puntati su di lui.
In fondo era arrabbiata, perché lui non poteva amare lei in quel modo. Lei non lo avrebbe lasciato andare.
I pensieri si diradarono e si accorse che anche Samuel la stava guardando in un modo in cui non l'aveva mai guardata.
"Non mi sento molto bene Emma, credo che devi chiamare Nate".
Samuel si alzò di corsa e andò a vomitare dietro il cespuglio... si reggeva a mala pena in piedi. Cadde a terra.
"Oh Dio" .
Emma si alzò velocemente, non avrebbe voluto lasciare Samuel da solo, ma doveva trovare Nate. E doveva trovarlo subito.
Nate era al piano di sopra, al posto di Samuel aveva trovato Blanca, seduta su una poltrona con le mani sul viso.
"Blanca?" Nate la chiamò appena.
Lei alzò lo sguardo, la vista di Nate la fece piangere ancora più forte.
"Che ti succede?" Le disse lui sedendosi accanto e mettendole un braccio intorno alle spalle.
"Vorrei che le cose tornassero indietro, come prima"
Nate sapeva esattamente a cosa si stava riferendo.
"Io non voglio vivere con l'idea della mia famiglia tutta contro di noi, mio padre arrabbiato, dovevo fare qualcosa capisci?"
Nate la strinse a sé, chiuse gli occhi non appena la testa di lei si appoggiò al petto di lui.
"Capisco" sussurrò.
In quel momento si accorsero dello sguardo di Emma su di loro.
Furono momenti strani. Secondi molto lenti. Emma avvertì qualcosa e gli seppe dare anche un nome.
"Nate, devi venire di sotto Samuel non sta bene"
Poi si allontanò di corsa seguito da Nate e Blanca.
Ritrovarono Samuel sdraiato nel giardino. Aveva vomitato.
Nate e Sean si avvicinarono.
"Lo dobbiamo portare via di qua" disse Nate sotto gli occhi spaventati di Blanca ed Emma.
Cercarono di sollevare Samuel e di portarlo in macchina.
"Ma che diavolo ti sei bevuto?" Gli chiese Sean.
Lo trascinarono fino alla macchina cercando di farlo sedere.
"Dobbiamo chiamare suo padre" disse Emma.
"No" rispose Nat.
"E cosa vuoi fare, ha bisogno di aiuto"
Emma fu durissima nello sguardo. Era preoccupata per lui.
Fissò duramente anche Blanca, è tutta colpa tua pensava. Emma sapeva che stava diventando irragionevole ed era gelosa.Brandon era nel suo studio, stava lavorando a qualcosa sul suo portatile. Una nuova inchiesta.
Kelly si presentò alla porta. La vestaglia gli avvolgeva il corpo.
"Hai finito?" Chiese a lui.
Lui alzò lo sguardo verso di lei, gli occhiali riflettevano ancora quello a cui stava lavorando.
"Grace dorme?" Gli chiese alzando il sopracciglio.
Lei annuì avvicinandosi a lui e frapponendosi fra Brandon ed la scrivania.
Brandon la prese per i fianchi e la posizionò proprio al centro aprendole la vestaglia e scoprendo il corpo di lei nudo.
"Samuel non tornerà prima di un ora" blaterò mentre già le sue labbra erano sul corpo di lei e lavoravano sulla sua pelle nuda.
Il cellulare di Brandon cominciò a vibrare.
"Non rispondere" disse Kelly presa dal piacere e tenendo gli occhi chiusi.
Brandon toccò il telefono che smise immediatamente di vibrare.
Kelly cominciò a sbottonare i pantaloni di lui, il telefono ricominciò a vibrare. Brandon aprì gli occhi e vide il nome di Nate illuminarsi sullo schermo..
Afferrò il telefono.
"Nate?"Brandon guidava veloce verso il Pronto Soccorso, dove lo stava raggiungendo Dylan, e dove aveva ordinato a Nate di portare immediatamente Samuel. Parcheggiò nella sosta breve, proprio nel momento in cui Nate cercava di tirare fuori Samuel dall'auto.
"Cosa diavolo è successo?" Chiese Brandon guardano suo figlio addormentato sul sedile.
"Ha bevuto, non so..." Nate era spaventato.
"E tu dove eri?" Brandon si rivolse a lui in modo rabbioso.
"Ehi" lo interruppe Dylan "lui non c'entra niente."
I dottori fecero entrare Sam, gli misero una flebo, e fecero entrare Brandon poco più tardi.
Dylan si affacciò in quel momento.
"I ragazzi sono andati a casa... si è fatto tardi"
Brandon annuì senza guardarlo.
Dylan gli mise una mano fraterna sulla spalla.
"Nate dice che ha litigato con Blanca e ha bevuto"
"Grandioso..." sospirò Brandon "dove è Brenda?"
"A casa con i gemelli, Kelly?"
"Grace dormiva non potevano lasciarla sola, ho fatto fatica a convincerla. Anzi ora devo telefonare starà impazzendo"
"Il dottore che ha detto?"
"Che finita questa flebo dovrebbe svegliarsi sobrio e lo dimetteranno"
"Vai resto io con lui"
"Ok"
Brandon si alzò e lasciò il posto a Dylan.
"Brandon? Magari non è nulla è stato un momento" Dylan disse senza crederci davvero.
La faccia di Brandon era una maschera di delusione. Samuel non gli aveva mai dato grossi problemi, e ora gli sembrava di averne uno enorme fra le mani e di non essere in grado di gestirlo. Quello steso sul letto era suo figlio, che aveva rischiato il coma etilico, che aveva un problema.
"Faremo di tutto perché resti solo un momento perché sai bene quanto sia pericoloso, tu lo sai bene Dylan".
Dylan e Brandon si scambiarono uno sguardo di intesa e poi Brandon uscì dalla stanza.
Dylan tornò con lo sguardo su Sammy.
Era come vedere se stesso ma la fisionomia di Brandon.
La vita aveva mescolato le carte.