Andare oltre.

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Caro Samuel,
non sono sicura del motivo per cui io ti sto scrivendo, forse perché ogni volta che mi sono presentata alla tua porta qualcuno della nostra famiglia ha svolto il difficile incarico di mandarmi via e se le prime volte venivo con entusiasmo e con la testardaggine che mi appartiene dopo è diventato sempre più difficile fare una domanda per cui conoscevo già  la risposta.
Ho smesso di venire da te ma non smetto certo di pensare a te.
Quello che più mi spezza non è la preoccupazione per il mio cuore ma per il tuo e per quello di Nate. L'angoscia di essere la causa del vostro litigio. Io e Nate stiamo insieme, lo so che è doloroso per te, ma io me ne sono innamorata e non ho più intenzione di mentire o di nascondermi soprattutto da te, perché noi due siamo cresciuti insieme, conosci me in un modo profondo come io conosco te. Questo, Sam, questa cosa qui nessuno potrà togliercela.
Se ti stai chiedendo se io ti abbia mai amato la risposta è si, ogni singolo giorno che ho passato con te, io non ti ho mentito, non ti ho mai mentito.
Tuttavia ad un certo punto mi è sembrato di impazzire, sentivo che non potevo più affrontare quei terribili momenti in cui mi sentivo divisa a metà , in cui qualcosa mi mancava, in cui non mi sembrava la cosa giusta. Non sono riuscita ad andare oltre e Nate non era ancora nulla in quel momento. Non è stata colpa sua. Se vuoi incolpare qualcuno, incolpa me. Prenditela con me ma non con lui.
Penso che noi due soli contro il mondo sarebbe stata una storia bellissima da raccontare nel futuro, sapevo quanto mi poteva costare e mi sono chiesta se fosse davvero quello che volevo. La risposta è stata no. So che ti fa soffrire e so bene quanto tu sia stato paziente con me ma non ho un'altra verità.
Ecco come stanno le cose Sam, io ti amo, ma non ti amo come vorresti tu, la tua assenza mi distrugge, mi manca una parte di me e quella parte sei tu, e non posso neanche chiederti di tornare perché questa decisione spetta solo a te.
Penso che sarebbe stato indicibilmente più atroce andare avanti con te senza crederci davvero.
So che sei arrabbiato, e non ti biasimo per avercela con me, ma so altrettanto che tu puoi andare avanti, e che se solo guardassi davanti a te vedresti tante persone che ti amano, compresi me e Nate.
È uno dei momenti più felici della mia vita eppure qualcosa mi manca cioè girarmi e raccontarlo a te Sam.
La mia mente ha compreso ma il mio cuore continua a venire a suonare alla tua porta.
Io ti chiedo scusa per non aver trovato il coraggio e le parole, per non essermi presa la mia responsabilità.
Spero che un giorno tu possa perdonare sia me che Nate e non per l'amore che proviamo ma per non essere stati in grado di dirtelo.
Ti amo e ti aspetterò sempre.
Blanca.

Samuel piegò il foglio e lo mise in tasca. L'aria fresca del mattino gli riempiva i polmoni. Emma continuava  a correre sulla pista di atletica mentre fra le mani di Sam egli teneva il cronometro.
Gli incubi sull'incidente si erano fatti più insistenti. Non erano più solo dei flashback di pochi frame, era un ricordo confuso che  sconvolgeva Samuel.
Era arrabbiato con suo padre, aveva bevuto e aveva fumato marijuana, aveva allungato le mani sul volante e suo padre ha perso il controllo del mezzo.
Il pensiero lo faceva morire dentro.
"Hey, io ho finito"
Emma lo risvegliò dai suoi pensieri e vide immediatamente lo sguardo di lei spegnersi mentre guardava le mani di Samuel.
"Non mi dire che non hai preso il tempo".
Il cronometro ancora scorreva nelle sue mani.
"Scusa Emma" si giustificò lui.
Emma sbuffò sonoramente e si lasciò cadere nell'erba vicino a lui.
"Ti va di uscire con me?"  gli chiese Samuel guardandola "intendo un vero appuntamento"
Emma era scioccata.
"Un appuntamento tipo che ci vestiamo carini e andiamo da qualche parte?"
Samuel non poté nascondere un sorriso imbarazzato.
"Vuoi uscire con me?"
Emma era tutta sudata, la coda rovinata dalla corsa.
"Non posso guidare a causa delle mia gamba...:"
"guido io" si affrettò a dire Emma.
Samuel sorrise, c'erano tanti pensieri che gli attraversavano la mente, si abbassò e le diede un bacio a stampo sulle labbra.
"Alle otto va bene?"
Emma annuì.
Samuel recuperò le sue stampelle e si allontanò.
"Dove vai?"
"C'è un'altra cosa che devo fare oggi" le disse lui voltandosi.
"Cosa?"
Samuel sorrise
"Andare oltre"

Confini. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora