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"hey ragazze, sono arrivati!" (betany)
"arriviamo!" (io e gio)

ci dirigemmo di corsa nella sala principale, dove tutti aspettavano che la band entrasse.
ogni volta che arrivava qualcuno di famoso che avrebbe alloggiato qua, saremmo dovuti venire tutti nella sala per accoglierli.
come facevamo a sapere se stavano arrivando?
si sentiva una massa di ragazzine in calore urlare e lì si capiva che erano effettivamente qua.

finalmente entrarono, dal vivo era tutto diverso.
greta era più emozionata di me.
il capo si avvicinò a loro per accoglierli, gli disse qualcosa che però non capii, il salone era enorme ed eravamo uno dalla parte opposta dell'altra.
finché ad un certo punto il capo si girò verso di noi e mi fece cenno di andare da loro.
giorgia mi diede un colpetto.

"vai ragazza!" (gio)

greta si stava preparando ad andare anche lei, ma gio e le altre la fermarono subito.

non mi sentivo osservata, di più!
arrivai li, sorridendo ovviamente.

"vi presento t/n, lei sarà la vostra aiutante personale, se avrete bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, vi dovrete rivolgere principalmente a lei. lei si occuperà di tutto. ah, quasi dimenticavo, ed è nuova quindi alla fine se sarete soddisfatti, molto probabilmente lei verrà assunta. per qualsiasi problema chiamatemi" (capo)
"grazie mille signore" (bill)

appena finito, il capo ci salutò e tutti ritornarono a fare il proprio lavoro.

"come ha detto il capo, mi occuperò io di voi" (io)

mi sentivo osservata, ma non in un bel modo e non sulla faccia.
gli spiegai velocemente come funzionava qua in generale.
mi girai verso tom e notai che mi stava guardando il seno.
sul fascicolo avevo letto tutto sul suo conto, anche se non credevo alla maggior parte delle cose che c'erano scritte, mi veniva voglia di rispondergli un "che cazzo guardi?" o magari "i miei occhi sono su, coglione" ma ovviamente non potevo

"ok vogliamo andare?" (io)
"si non vediamo l'ora, siamo esausti" (bill)
"immagino" (io)

guardai velocemente tom e ancora mi fissava il petto, basta non ce la facevo più, devo dirgli qualcosa.

"ah e tom" (io)

alzò di colpo lo sguardo e tutti e 4 i musicisti mi guardarono come se non si aspettassero che io sapessi i loro nomi, probabilmente era così.

"appena ha un momento, la smetta di guardarmi le tette, grazie" (io)

glielo dissi sorridendo, con un sorriso palesemente finto.
lui si fece serio mentre gli altri 3 si girarono verso di lui e poi si misero a ridere.
non se lo aspettavano.
avevo rischiato molto ma per fortuna loro la presero bene.

"andiamo?" (io)

mi girai e loro mi seguirono, prendemmo l'ascensore e io li condussi alla loro stanza.
aprii la porta, facendoli entrare ma buttai un'attimo l'occhio dentro, ero troppo curiosa.
era fottutamente grande.
ero quasi invidiosa, anzi totalmente invidiosa.

"questo, come potete vedere, è il salotto. di la c'è la cucina, la c'è il bagno e su per le scale ci sono le camere e un'altro bagno" (io)

"wow è fantastica" (georg)
"non me ne andrò mai più da qua" (bill)
"sono felice di sentire che vi piace" (io)
"se ci piace? l'amiamo" (gustav)

sei il mio business// tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora