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9.30-t/n's pov

mi risvegliai con delle voci e con un colpo come di qualcuno che colpiva il muro.
ero sul mio letto, probabilmente mi ci aveva portato tom.
mi alzai e andai a vedere cosa stava succendendo.
cazzo era di nuovo il mio ex.
tom lo teneva per il colletto e lo aveva sbattuto con la schiena contro il muro.

"tom!" (io)

il chitarrista appena mi vide l'asció il ragazzo e mi venne incontro.

"cosa ci fai ancora qua?!" (io)
"volevo parlarti" (ex)
"be io non voglio" (io)
"non sei neanche curiosa di sapere cosa ho da dire?" (ex)
"ha detto di no" (tom)

misi una mano sul braccio di tom come per dirgli che avevo la situazione sotto controllo.

"cosa vuoi?" (io)
"stasera faranno una grande festa, nella vecchia discoteca a cui andavamo, e volevo sapere se volevi venire" (ex)

non volevo, ma....

"allora?" (ex)
"non lo so, ci devo pensare" (io)

tom si girò verso di me guardandomi male.

"sul serio?" (tom)
"tom quella discoteca fa delle bellissime feste e nessuno sarà abbastanza sobrio da riconoscerti" (io)
"quindi vuoi andare con lui?" (tom)
"no sto cercando di convincerti a venire, se lui non c'è è meglio, lo sai" (io)
"vi sento" (ex)

lo guardammo entrambi male

"non so" (tom)
"tom, pensi seriamente che io possa lasciarti per lui" (io)
"si" (ex)

tom fece un passo per andare da lui ma lo bloccai.

"vai via te" (io)
"almeno rispondimi" (ex)
"non lo so, se mi vedrai alla festa significa che ho deciso di venire, sennò amen" (io)
"dai deciditi adesso" (ex)

a quel punto tom non ce la faceva più e si diresse velocemente verso il mio ex, io non feci in tempo ad afferrarlo.
tom spinse fuori il ragazzo chiudendo con forza la porta.

"tom" (io)
"preferivi che gli spaccavo il naso?" (tom)

feci no con la testa abbassando lo sguardo.

"seriamente vuoi andare alla festa?" (tom)
"si ma perché voglio andare con te, voglio stare con te" (io)
"huh, non lo so, non mi convince" (tom)
"ti prego tom, questa è un'occasione per divertirci insieme andando da qualche parte che non sia l'hotel o casa mia" (io)

rimase in silenzio per un po', poi sospirò

"e va bene" (tom)
"si!" (io)

gli saltai addosso dalla gioia facendolo quasi cadere.

"però non lasciarmi mai sola" (io)
"tranquilla" (tom)
"promettimelo" (io)
"promesso" (tom)

lo baciai.

"dai devo andare a consegnare le carte quindi mangiamo" (io)
"adesso devi consegnarle?!" (tom)
"no oggi pomeriggio, verso le 16, ma prima vado meglio è" (io)
"che palle" (tom)

scesi e andai in cucina.
cercai il necessario per l'idea che mi era venuta in mente e fortunatamente c'era tutto.

"ti vanno dei muffin?" (io)
"e me lo chiedi?!" (tom)

iniziai a preparare le cose e tom mi diede una mano.
facemmo un casino in cucina, rovesciammo qualsiasi cosa sporcando dappertutto.
quando finalmente misi i muffin in forno avviai il timer e tom si buttò sul divano.

"esagerato" (io)

rise.
io presi il telefono e mi accorsi che avevo dei messaggi da giorgia quindi mi misi a leggerli e a riaspondergli.
poco dopo tom mi tolse il telefono di mano, appoggiandolo sul tavolo, e mi abbracciò da dietro.
inizialmente era un abbraccio normale ma poi lui iniziò a baciarmi il collo facendomi accellerare il battito.
iniziò a lasciarmi una scia di baci umidi, poi io mi girai e inizia a baciarlo.
dio quando amavo quel piercing.
il bacio diventò subito più passionale, le lingue si intrecciavano e i respiri si mischiavano.
lui mi prese per le cosce facendomi intrecciare le gambe attorno alla sua vita, tenendomi per il culo.
mi portò in camera e mi lanciò sul letto.
si mise subito sopra ricominciando a baciarmi.
piano piano le sue mani si infilarono sotto la mia maglietta e iniziarono a salire.
me la sfilò, togliendosi subito dopo anche la sua.
mi tolse anche i pantaloni lasciandomi in intimo.
le sue mani ora percorrevano tutto il mio corpo, andando a toccare ogni punto.
arrivò alla schiena e al reggiseno.
me lo sganciò e appena me lo tolse con una mano iniziò a palparmelo mentre con l'altra continuava a fare su e giù sulla coscia.
io scesi con le mani sfilandogli poi i pantaloni, lasciando anche lui solo con i boxer.
lui salì con la mano dalla coscia arrivando all'inguine e quando arrivò al bordo delle mutande io lo bloccai.

"sono vergine" (io)

mi guardò con una faccia stranita per un'attimo.

"e?" (tom)
"vai piano" (io)

rise.
mi tolse anche il pezzo sotto.

"pronta?" (tom)
"si" (io)

infilò piano piano le due dita centrali al mio interno muovendole poi con gesti lenti ma bellissimi.
un'orgasmi mi uscí spontaneo dalla bocca.
lui si divertiva.
la sensazione era stupenda.
continuò così ancora per un po' per poi tirare fuori le dita.
si alzò, prese il portafoglio e tirò fuori un preservativo.
si tolse i boxer si mise il preservativo e si avvicinò.

"sicura?" (tom)
"tom...." (io)
"mi basta come risposta" (tom)

infilò tutta la sua lunghezza.
il piacere era unico.
iniziò con dei movimenti lenti ma poi i colpi si fecero sempre più forti e veloci.
entrambi avevamo il fiatone.
io con le unghie gli stavo graffiando la schiena senza farlo apposta.
gli stavo lasciando dei segni rossi, molto rossi.
iniziai a lasciargli dei baci sul collo, traformandoli poi in succhiotti e morsi.
finalmente.
venimmo insieme, poi tom si staccò e si sdraiò accanto a me togliendosi il preservativo e lanciandolo nel cestino.
i respiri iniziarono a farsi sempre più calmi e i battiti sempre meno accellerati.
lui rise.

"cosa ridi?" (io)
"ce l'ho fatta" (tom)
"a fare?" (io)
"a portarti a letto" (tom)

risi.
poi mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
ci addormentammo.

poco dopo mi risvegliai perché tom mi chiamava.
mi alzai con fatica, mi facevano male le gambe e anche la sotto, mi vestii velocemente e mi diressi da lui.
era in cucina a mangiarsi i muffin un po' bruciacchiati.
cazzo! me ne ero dimenticata!

"si sono bruciati tanto?" (io)
"no, sono stra buoni" (tom)

me ne porse uno e non esitai a mangiarlo.

"be in effetti sono venuti proprio bene" (io)

mangiammo i muffin.
poi ci facemmo una doccia insieme.
io mi lamentai perché era andato troppo forte mentre lui moriva dal ridere.
più la giornata andava avanti meno
mi faceva male.
mi preparai per andare a scuola ma mentre mi truccavo mi accorsi che avevo un succhiotto sulla clavicola.
chitarrista di merda.
lo nascosi con del fondotinta e mi misi una felpa per coprirlo il più possibile.
alle 16 portai a scuola le carte salutando poi i professori.
all'andata ero andata a piedi visto che non era lontana ma al ritorno avevo troppo male per rifare la strada quindi chiamai tom e gli chiesi di venirmi a prendere in macchina.
il suo autista parcheggiò e tom mi aprì la porta.
arrivammo a casa e finalmente mi sdraiai sul divano.

"ti ho fatto così tanto male?" (tom)
"vaffanculo" (io)

rise.
rimasimo tutto il giorno abbracciati poi arrivò sera e iniziammo a prepararci per la festa.

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🔞🔞🔞
allora?😏😉
scusate se il capitolo è corto ma per la festa ho bisogno di farne uno a parte.
scoprirete il perché.
spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo presto.
baci🫶🫶🫶🫶

sei il mio business// tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora