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5.30-martedì

i servizi iniziavano alle 8 però io dovevo essere fuori dalla mia stanza alle 7, anche 6.30 se ce la facevo, per dare una mano a mettere tutto pronto e aiutare a servire.
la divisa era abbastanza carina, gonna e camicietta, era particolare.
la gonna aveva dei tratti rossi e grigi, la camicietta faceva lo stesso.
era un po' stretta sul petto e sulla vita infatti mi schiacciava, e faceva risaltare il seno e i fianchi.
le scarpe te le scieglievi tu e potevi aggiungerti anche accessori a tuo piacera, non troppo eccessivi però, e i capelli dicevano di raccoglierli ma se li lasciavi sciolti nessuno ti diceva niente, molte lo facevano, a me piaceva lasciarli sciolti ma avvolte li raccoglievo per essere un po' più comoda, anche perché era quasi estate, l'aria condizionata c'era e si stava bene ma dopo aver lavorato ed aver corso avanti e indietro per ore, tutte inziavamo ad avere caldo.

3 giorni dopo-venerdì

ero distrutta, era complicato andare avanti e indietro in continuazione ma la cosa bella era che lo staff era simpaticissimo e ognuno si aiutava a vicenda, a me davano una mano in più visto che ero nuova.
eccezione per la bionda con cui mi contendevo il posto, ho scoperto che si chiama Greta.
Greta pensava solo a mostrarsi alle band e alle persone famose, penso di averla vista entrare in una stanza di un cantante ed esserci uscita la mattina dopo.
che schifo.
il capo ci aveva anche detto che all'interno dell'hotel non potevamo avere rapporti ma a lei non fregava.
non vedevo l'ora che lui lo venisse a sapere.

2 giorni dopo-sabato

io e giorgia al sabato finivamo prima la sera e poi la domenica non lavoravamo quindi ci siamo messe d'accordo e siamo uscite sabato sera.
io mi misi un vestito aperto sulle spalle, con però le maniche che partivano da sotto le ascelle e arrivavano fino alle dita, non troppo lungo sulle gambe ma neanche cortissimo (scegliete voi il colore) le mie scarpe elganti si erano rotte in valigia e non avevo avuto la possibilità di andarne a comprarne di nuove, il mio primo stipendio mi sarebbe arrivato domani e non avevo avuto tempo.
quindi optai per delle scarpe comode e dello stesso colore del vestito.
con i miei capelli avevo fatto fatica a metterli come volevo io, per non parlare poi del trucco che pareva non essere più per me, ma alla fine ce l'avevo fatta a mettere tutto alla perfezione.

"t/n sei pronta??" (gio)
"si arrivo!" (io)

gio aveva una copia delle mie chiavi e io ne avevo una copia delle sue.
lei aveva un vestito aperto dietro e sulla pancia e dei tacchi non troppo alti.

"andiamo!" (io)
"le sigarette" (gio)
"giusto" (io)

passammo una bellissima serata in discoteca, gio si ubriacò, io presi un paio di drink ma non volevo sbronzarmi.
ad un certo punto, appena tornai dal bagno, gio era con un gruppetto di ragazzi che si vedeva che non avevano delle belle intezioni.
stavano cercando di fargli fare un tiro con delle strisce che stavano preparando sul tavolo.
figurati se glielo lasciavo fare.

"gio, dobbiamo andare" (io)
"un secondo che sono con i miei amici" (gio)
"dai su che ci stanno aspettando" (io)

la presi per il braccio e la portai fuori, ignorando il gruppetto che mi insultava.

la portai in camera mia e la lascia dormire sul mio letto.
io andai sul divano a guardare il telefono e dopo un po' mi addormentai anch'io.

10.40-domenica

mi risveglia con un profumo buonissimo di cibo che arrivava dalla cucina.
mi alzai per vedere gio che cucinava dei waffle.

sei il mio business// tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora