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"T/n..."

era la voce di tom

"....tom?" (io)
"cosa? t/n svegliati cazzo!"

mi alzai di colpo.
gio era affianco a me e mi gurdava stranita.

"che ore sono?" (io)
"le 10 credo, hannno appena chiamato e devi andare a portare la colazione alla band" (gio)
"hai qualcosa per il mal di testa?" (io)
"sì, tieni" (gio)

avevo dato il mio ultimo moment a tom, quindi non avevo più niente.

mi sistemai, soprattutto i capelli che erano tutti aggrovigliati, e andai a prendere la colazione per portargliela.
mentre ero in ascensore, la tentazione di sputare sul cibo era forte, non perché li odiavo, anzi, ma perché invece di fare come le persone "normali" e andare in cucina a mangiare con tutti, i principini la volevano a letto.
sti stronzi.

appena arrivai, la guardia mi guardò male.

"cosa c'è? pensi che ci abbia sputato dentro o che l'abbia avvelenata?" (io)

quasi quasi

bussò e poi si spostò.

"grazie" (io)

gustav mi aprì la porta.

"finalmente, stavo morendo. RAGAZZI È ARRIVATA LA COLAZIONE!! entra pure" (gustav)

mi fece entrare sorridendo e mentre entravo lanciai un'occhiataccia alla guardia.
chiusi la porta dietro di me e mi diressi verso la cucina, iniziando a togliere il tutto dal carrellino e appoggiando le cose sul tavolo.
ogni cosa aveva una targhettina di carta con scritto il nome di ognuno.
gustav fu il primo a sedersi, poi georg scese le scale e tirò uno schiaffo sulla schiena nuda di tom che era sdraiato a pancia in giù sul divano ed era senza maglietta.
inizialmente non mi ero accorta della sua presenza.

ci fu un tonfo grandissimo e poi una spece di rumore di disperazione e dolore uscí dalla bocca di tom.
georg soddisfatto, si sedette a tavola.
subito dopo scese bill e con una maglietta in mano e la lanciò sulla schiena del fratello, per poi sedersi anche lui.

stavo ancora finendo di apparecchiare e di sistemare un po' la cucina quando tom si alzò dal divano e iniziò a mettersi la maglietta.
feci in tempo a vederlo senza.
non mi ero girata volontariamente ma i miei occhi erano finiti su di lui senza che io lo volessi.

era fisicato, il giusto.
mi sentii leggermente le guancie rosse ma per fortuna ero girata dando la schiena al tavolo mentre sistemavo la cucina e pulivo i piatti di ieri.

bill stava sgridando tom per l'altra sera ma lui nemmeno lo ascoltava.
appena finito, bill, georg e gustav, mi portarono i piatti e le tazze, mi ringraziarono e ognuno tornò nella propria stanza.
iniziai a lavare anche quelli.
mi mancava una tazza quando arrivarono anche i piatti di tom.
ora bestemmio.
buttai anche quelli nel lavello.

"lo sai che c'è la lavastoviglie vero?" (tom)
"sì, ma preferisco lavarli così" (io)

in verità non avevo nessuna idea che ci fosse la lavastoviglie.

"come vuoi. comunque" (tom)

si schiarí la voce

"grazie per ieri sera" (tom)
"figurati, non potevo mica lasciarti la" (io)

lui tirò fuori una sigaretta e se la accesa, io gliela presi subito.

"sei pazzo? non puoi fumare qua!" (io)

diedi un tiro alla sigaretta e poi la buttai nel lavandino, avevo già tolto gli ultimi piatti quindi lascia scorrere giù l'acqua insieme alla sigaretta.

sei il mio business// tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora