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1 mese dopo

t/n's pov

ormai io avevo già riiniziato a lavorare da settimane, il mio fianco si era sistemato, compreso il rene, e mi era rimasto solo un piccolissimo livido che stava scomparendo.
non mi faceva più alcun male, neanche toccandolo, ero apposto.
l'intervista sarebbe stata tra un paio di giorni e più il tempo passava più io ero in ansia.

"cazzo che stupida che sono stata" (io)
"ma va, vedrai che andrà bene" (gio)
"non mi aiuti!" (io)
"seriamente, t/n calmati, o almeno non pensarci per adesso" (gio)
"hai ragione, cercherò di distrarmi" (io)
"a proposito, tra un po' c'è il tuo compleanno, cosa vorresti fare?" (gio)
"gio, è tra un mese, non mi ci metto a pensare sicuramente adesso!" (io)
"ok, scusa scusa" (gio)

bussarono alla porta.
eravamo in camera di gio e andò lei ad aprire.

"c'è t/n?" (tom)
"si certo" (gio)
"hey tom, tutto ok?" (io)

era completamente serio, è sembrava preoccupato.

"devo parlarti" (tom)
"ok, dove?" (io)
"andiamo a fumare" (tom)
"arrivo" (io)

uscimmo.

"allora? tutto ok?" (io)
"no, io.....huh" (tom)
"tom, calmati" (io)

era ansioso.

"devo partire" (tom)

mi pietrificai

"cosa?" (io)
"dobbiamo spostarci in un'altro hotel per fare dei concerti da altre parti" (tom)
"quando?" (io)
"dopo l'intervista" (tom)
"....." (io)
"mi dispiace t/n" (tom)

si avvicinò e mi abbracciò, io ricambiai subito.
una lacrima mi percorse il viso.
ci staccammo e lui vedendomi mi mise le mani sul viso e mi baciò.

"tranquilla, troverò il modo per farci riincontrare, poi mi vedrai ovunque andrai" (tom)
"lo so, ma senza di te qua non sarà più lo stesso" (io)
"lo so" (tom)

ci baciammo di nuovo.

"cerchiamo di goderci il poco tempo che abbiamo" (tom)
"cosa vorresti fare?" (io)
"feste NO!" (tom)

scoppiai a ridere

"non saprei, vorrei riuscire a sbatterti un'ultima volta" (tom)
"ultima?" (io)
"so già che non avremo tanto tempo, sono pieno di cose da fare" (tom)
"che palle, non puoi smettere di fare il chitarrista?" (io)
"guarda che guadagno il doppio di te" (tom)
"no no, continua pure" (io)

rise.
che bello che era.

"dovremmo trovarci un posto" (io)
"cazzo vero, hotel di merda" (tom)
"già" (io)
"mi inventerò qualcosa" (tom)

mi fece l'occhiolino.

"stai attento a cosa fai, tom kaulitz" (io)
"non hai ancora visto di cosa sono capace" (tom)
"non saprei se avere paura" (io)
"a si, te lo consiglio" (tom)

risi.

"fumiamo o no?" (io)
"mi hai letto nel pensiero" (tom)

lui tirò fuori dalla tasca il tabacco, le cartine e i filtri.
prima di iniziare si bloccò e mi porse gli oggetto.

"quanto mi conosci bene" (io)

iniziai a girare le sigarette poi lui le accese.
fumammo continuando a ridere e a parlare.
quanto mi mancheranno questi momenti, qua.

sei il mio business// tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora