1 capitolo

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A ogni respiro che faccio sento come se una coltellata mi attraversasse il petto,ho i sensi offuscati mi sento come se fossi intrappolata in una nebbia oscura, sono debole non riesco ad alzarmi.Tutta la stanza gira mi sembra di stare su un carro che attraversa una strada di pietra,la nausea e terribile.
Come sono arrivata a tutto questo?
Cosa mi sta succedendo?
Quando il prete due anni fa disse: finché morte non vi separi,non credevo di separarmi da lui così presto.
Lui molto probabilmente ne gioirà della mia morte,così potrà prendere dinuovo moglie,io non servo a niente.
Sono qui rinchiusa ormai da parecchi giorni,non so nemmeno se è giorno o notte la finestra e chiusa e non si vede nulla. La stanza e sempre un po' buia le pesanti tende coprono la luce.
Sento il pendolo che risuona nel corridoio buio, a me sembra un suono alquanto lugubre e spaventoso. Mi fa un po' paura e per l'angoscia mi scappa un singhiozzo.

Le prime settimane del nostro matrimonio mi sembravano bellissimi,per me era tutto così perfetto.Ero felice e tranquilla.
La famiglia la vedevo un po' strana in alcuni loro comportamenti,ma attribuivo il tutto al fatto di essere cresciuta in campagna e di trovarmi all'improvviso in città,il cambiamento incide no!?! Che illusa che ero,se ci penso ora mi sento alquanto schiocca.Io invece non ci pensai più..
Passati due anni mio marito iniziò a comportarsi stranamente con me,non era più gentile,ma spesso era imprevedibile e indifferente nei miei confronti.Spesso mi trattava davvero male, spesso era talmente arrabbiato che urlava e iniziò anche a picchiarmi.
Anche gli altri membri della famiglia iniziarono a trattarmi male,mia suocera addirittura mi prese a male parole senza un apparente motivo,così mi rinchiudevo nella grande biblioteca, lì tra i polverosi libri mi sentivo più serena,mi sedevo su una poltrona vicino alla finestra e passavo così le mie giornate. Capii il perché del loro comportamento qualche settimana fa... quando mio marito mi urlò sbattendomi a terra arrabbiato.
"Tu sei sterile non servì a niente"E come se un fulmine all'improvviso illuminasse il buio della notte....così mi sentivo.
Da quel giorno ebbi paura...molta paura....tante cose finalmente ebbero il loro significato e ne fui profondamente scossa.Scrissi tante lettere a mio padre pregandolo di aiutarmi, ma non ricevetti alcuna risposta.
La paura e l'angoscia che sento non mi fa dormire, ho come un peso addosso che mi opprime l'anima,e come se vivessi costantemente nel pericolo ed ad ogni passo devo guardarmi le spalle.
Ho iniziato a stare male non capisco cosa mi succede ho mal di pancia, vomito tutto quel che mangio,la vista mi offusca e spesso perdo del tutto i sensi.
Valeriano oppure Simonetta vengono una volta al giorno a portarmi la medicina,ma alla mia domanda del perché non chiamassero un medico, dissero di non preoccuparmi che presto sarei stata meglio. Stasera ci sarà il ballo e io non potrò parteciparvi.

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