2 Capitolo

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"Signora signora si sveglia per l'amor di Dio"

Mi sento scuotere e la voce mi sembra quello di Lucrezia la mia serva,cosa vorrà?

" Lucrezia che succede?" Balbettò con voce flebile.

"Deve venire con me, qui non è più al sicuro, hanno tentato di avvelenarla, come hanno fatto con la contessina Federica.... ieri ti ho dato l'antidoto ma non ne ho più"

A queste parole mi rianimo e la guardo schioccata .E capisco all'improvviso perché Valeriano e Simonetta ci tenevano così tanto che io bevessi la mia medicina, che aveva un sapore acido e mi faceva stare male.

" Cosa facciamo?"gli dico sfinita lottando per stare sveglia.

Non dice niente ma mi fa alzare e con forza mi trascina sul balcone.....così con terrore penso mi vorrà buttare giù?...come faremo a scendere?
Guardo giù aggrappandomi alla pietra grezza del balcone e vedo un grande carro pieno di fieno.

" Signora lei deve saltare,quel signore la porterà in salvo, chiuderò la porta a chiave e devo rimettere la chiave dove l'ho presa, altrimenti potrebbero accorgersi della sua fuga.Se tutto va come dovrebbe loro si accorgeranno della sua fuga solo domani mattina"

Mi bacia e corre via.
Scavalco il muretto con le poche forze rimaste e salto, atterrando per fortuna sul morbido.

Lo scalpiccio dei cavalli mi ha tramortita non capisco bene dove sono....sono avvolta in una coperta logora e ricoperta interamente di fieno dal odore di sterco di mucca. L'aria e irrespirabile,non mi sento affatto bene, sento solo il carro che avanza con le pietre che sotto le ruote fanno rumore. Sento anche il vento che muove le foglie dei rami, siamo sicuramente in un bosco.

Mi viene da vomitare e piango....

" Signora non faccia rumore che fra poco attraverseremo il confine appena saremo al sicuro le darò da bere e le tolgo quel fieno da dosso.cosi potrà respirare meglio"

Chiudo gli occhi e prego iddio,lo prego con tutto me stessa,non farmi morire in questo carro.

Voglio arrivare da mio padre.
Qualcuno cerca di farmi bere, apro gli occhi e per la prima volta vedo l'uomo che mi sta portando in salvo.... sembra un uomo buono dalla barba grigia ispira fiducia. Non siamo più in un bosco ma in una zona piena di campi coltivati.
Bevo avidamente bagnandomi tutta.

"Signora un po' di pazienza siamo quasi arrivati abbiamo attraversato il confine"

Mi stendo e chiudo gli occhi sono più serena ora... dopotutto non morirò su questo carro.
Il mezzo riprende a muoversi, sento il canto di un gallo lontano,lo scalpiccio dei cavalli mi tiene compagnia...mi addormento così.
Dopo un po' di tempo apro gli occhi e mi accorgo che siamo nelle terre di mio padre, vedo il lago,il bosco, e il castello di mio padre in lontananza.
Siamo arrivati......sono finalmente a casa.

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