Capitolo 20

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Pablo's Pov
Arriviamo sul jet privato di Manuel è tutti gli uomini so già li.
Stiamo per dichiarare una guerra che passerà in generazione in generazione.
In poche parole non finirà mai finché uno dei due boss non morirà.
Manuel:Siete pronti?
Carico la pistola guardandolo ne gli occhi.
Sorridiamo.
Saliamo sul jet.
Ci aspetteranno 13 ore di volo, perciò è meglio mettersi in volo adesso, anche se sono le 21 di sera, arriveremo più o meno alle 9 di mattina.
Speriamo solo di arrivare in tempo.
Saliamo sul jet pronti a subisci 13 ore di volo per salvare le nostre donne, Sarah e Elsa.
Sarah's Pov
Non so che ore siano, non so che giorno è, so solo che è mattina ma non so che ora.
Improvvisamente sento delle urla.
Ma che cavolo.
Mi avvicino alla porta ed è da lì che vedo che da sotto entra fumo... perché entra del fumo? La porta della cantina viene spalancata da Asima.
Asima:Dobbiamo scappare, hanno appiccato un incendio perché loro stanno arrivando, hanno lasciato i domestici e te ed Elsa qui.
O mio dio, sono dei mostri senza un briciolo di umanità.
Che orrore.
Subito corriamo per cercare Elsa.
Controlliamo tutte le stanze di questa casa, mentre il fumo si fa sempre più spazio come le fiamme.
Manuel:BUTTATE GIÙ LA PORTA!
Si sentono dei tonfi ma poi la porta viene spalancata.
Subito vedo Manuel e Pablo che entrano.
Io:PABLO!
Cerco di andare da lui ma il fuoco si espande.
Pablo:Stai li, non ti preoccupare arrivo subito.
Passano alcuni minuti ma riescono a spegnere il fuoco, almeno nella parte del soggiorno.
Appena vedo Pablo mi si riempiono gli occhi di lacrime.
Io:Dio mio!
Corro ad abbracciarlo.
Pablo:Shhh, sei al sicuro ora.
Mi da bacini sulla testa per calmarmi.
Manuel:Sarah dov'è Elsa?
Io:Non lo so, ci hanno tenuto separate l'ultimo tempo.
Annuisce.
Manuel:Portala fuori, non gli fa bene il fumo.
Usciamo fuori.
Manuel's Pov
Corro per la casa anche se le fiamme ogni tanto mi sfiorano, ma continuo ad andare avanti.arrivo nell'ufficio di Akikazu.
Io:ELSA! ELSA!
Subito sento in risposta battere delle mani sulla porta.
È nel bagno!
Mi avvicino e cerco di aprirla, purtroppo è chiusa a chiave.
Io:ELSA STAI LONTANA DALLA PORTA!
Aspetto qualche minuto per poi aprire la porta con un calcio.
Elsa:Oddio sei-sei tu...
Corre ad abbracciarmi scoppiando a piangere.
Io:Shhh, sono qui, sono qui con te. Ora andiamo via.
Le sussurro.
Più veloce della luce esco da quella casa infiamme e fortunatamente siamo tutti I piena forma.
Sarah:Vi prego, ora possiamo tornare a casa?
Pablo:Certo, andiamo subito.
13 ore dopo
Arriviamo in Spagna in piena notte e mentre noi parliamo Xuan sgrana gli occhi e corre in casa.
Io:Xuan tutto ok?
Xuan:No cazzo, Luce è legata e chiusa in stanza da non so quante ore!
Ridiamo.
Sarà furiosa.
Io:Su, ora voi due, una bella doccia perché puzzate e poi a letto.
Elsa entra in doccia e il mio pensiero è: entro con lei o non entro?
Alla fine vince la mia parte perversa, quella di entrare in doccia da lei.
Ridacchio.
Tolgo i vestiti e subito entro in doccia.
Lei mi vede all'ultimo e urla.
Io:Tutto bene bimba, sono io.
La afferrò stringendola al mio petto.
Elsa:Q-Quel figlio di p-puttana mi ha quasi m-messo le mani addosso... p-posso chiederti di eliminare le s-sue mani da m-me?
Io:Inmediatamente pequeño
Inizio a baciarla ed accarezzarla mentre lei allaccia le sue mani dietro il mio collo.
Le accarezzo tutte le parti del corpo, pure quelle intime.
Dalla sua bocca, passo a baciare il collo, dal collo al petto, dal petto, alla pancia, dalla pancia al suo inguine e poi le sue gambe.
Riprendo a divorare di baci la sua bocca e poi la faccio giare per piegarla a novanta, mentre le sue mani si mettono sulle mattonelle fredde della doccia.
Io:En tu cabeza debe estar solo mis manos nena, solo mis besos, solo mi voz y solo mi polla!
La vedo arrossire per le parole scurrile che ho appena detto.
Rido.
Controllo che sia bagnata per poi entrare in un colpo secco dentro di lei.
Geme e così anch'io.
Elsa:Ti amo Manuel...
Io:¡Yo también te amo pequeña, y no creas que se me olvidó que nuestro hijo está dentro de tu barriga!
La sculaccio èei ridacchia come una scolaretta cosa che mi fa eccitare ancora di più.
Spingo sempre più forte dentro di lei finché non veniamo...

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