Ritorno ad Hogwarts

104 9 0
                                    

Era ormai la fine dell'estate e si avvicinava l'inizio della scuola, i giorni passavano e non aveva notizie da Draco, non aveva idea di se avesse parlato con Voldemort e se quello avesse accettato o lo avesse torturato solo per aver potuto pensare di coinvolgere un'altra persona. Lei passava il tempo come faceva ormai da mesi ma si stava focalizzando soprattutto sulla lista che il giovane Malfoy le aveva mostrato, la cosa che più la incuriosiva erano certi veleni molto complessi che richiedevano ingredienti altrettanto difficili da reperire. Era ormai tarda notte quando sentì bussare alla sua porta, si alzò dal letto e andò ad aprire trovandosi davanti Antonin Dolohov scuro in volto. "Vuole vederti adesso". Non se lo fece ripetere due volte, sapeva che farlo aspettare poteva essere molto rischioso dunque abbandonò i suoi studi e raggiunse il suo tutore, insieme si incamminarono giù per le scale senza osare parlare. Bussò alle grandi porte che l'avrebbero condotta nella sala principale e attese il permesso. Una volta entrata seguì minuziosamente tutta la procedura preventiva per compiacere il suo Signore e pazientò finché non le venne permesso di sollevarsi da terra. Ascoltò attentamente le parole che le vennero rivolte senza mai alzare lo sguardo dal pavimento.

"Artemisia, mia giovanissima seguace, ti starai chiedendo perché ti ho fatta convocare a quest'ora", "Sì, mio Signore". "Vedi... ho affidato a un altrettanto giovane compagno una delicata operazione, egli è Draco Malfoy e lavorerà dall'interno di Hogwarts" iniziò a spiegare con voce bassa e sibilante. "Ha richiesto che gli venisse affiancato qualcuno dall'esterno che possa supportarlo. Le abilità richieste erano padronanza di incantesimi oscuri mediamente potenti e dimestichezza con le pozioni, inoltre, a quanto il ragazzo mi ha detto, starebbe lavorando su un armadio svanitore che si possa collegare direttamente alla scuola. La persona proposta sei stata tu". Voldemort studiava ogni reazione da parte della ragazza alla ricerca del minimo segno che gli suggerisse una sua conoscenza pregressa della missione, gli era parso infatti strano che Draco avesse fatto proprio il suo nome senza un motivo apparente. Quel segno però non lo trovò.

"Mio Signore sarebbe una responsabilità che prenderei con onore" rispose Artemisia compostamente cercando di risultare anche leggermente emozionata dalla notizia. "Ripetimelo guardandomi negli occhi", giunse spaventosa la richiesta. La ragazza dunque si concentrò e fece quanto le era stato detto: "Sarebbe per me un onore prendere parte alla missione". Gli occhi scarlatti di Voldemort guizzarono nella profondità dei suoi trafiggendoli violentemente. Non vi trovò nessun contatto con Draco a parte qualche saluto di cortesia scambiato quando si erano incontrati nel maniero. Artemisia sopportò l'intrusione con apparente disinvoltura ma tutto ciò che avrebbe voluto fare era prendere profonde boccate d'aria per contrastare il dolore pulsante alle tempie. "Ottimo" fu il sibilo conclusivo. "Discuterai con Draco dei dettagli e ti dirà cosa gli serve. Ora non c'è altro, vai", la congedò rapidamente e dopo essersi chinata nuovamente a terra uscì dalla stanza. Una volta varcata la porta quasi corse nelle sue stanze, si gettò sul letto con volto nelle lenzuola e urlò per il dolore, per quanto avrebbe dovuto sopportare quella vita fatta di paura, incertezza, dolore e morte? Se ci pensava razionalmente lo sapeva: meno di due anni, ma quei brevi tre mesi che aveva già trascorso le sembravano una vita e l'avevano cambiata profondamente. Non sapeva come sarebbe uscita da quella guerra, se ne sarebbe uscita...

La mattina successiva afferrò Draco per la manica della camicia e lo trascinò con sé in biblioteca. Aveva capito osservando il ragazzo che non sarebbe riuscito a combinare nulla da solo e lei aveva intenzione di far funzionare le cose con o senza la sua collaborazione. "Dunque ora puoi spiegarmi tutto nei dettagli e potremo iniziare a lavorare seriamente sul successo della missione. Poi, tra poco parti, quindi domani mattina devi assolutamente andare da Sinister a vedere l'armadio, al resto penserò io", esplicò tutto con chiarezza e determinazione lasciando il ragazzo, che ormai viveva nel disfattismo, senza possibilità di replicare. Le spiegò tutti i dettagli della missione, informandola anche su chi fosse il bersaglio da uccidere, cosa che lei ovviamente già sapeva. Artemisia insistette molto sul seguire solo il piano dell'armadio ma Draco fu testardo e pretese di ideare qualche subdolo tentativo per giungere al risultato senza che dovesse sporcarsi le mani direttamente, selezionarono dunque alcune maledizioni e veleni che potevano tornare utili e la ragazza preparò la lista con tutti gli ingredienti che le occorrevano.

Finché vivrò avrò il controllo sul mio essere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora