Capitolo 21

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Cassandra's POV

Dopo aver fatto un bagno ristoratore con tanto di erbe ed oli profumati, decisi di continuare a coccolarmi preparando uno dei miei infusi. Accesi le candele di cera viola alla lavanda che avevo già sistemato nella stanza che mi avevano lasciato e controllai che i miei cristalli fossero al loro posto momentaneo. Erano passati quattro giorni dal mio arrivo alla capitale dell'Impero. Tralasciando il mio arrivo che definirei disastroso, la mia permanenza al palazzo è stata più che soddisfacente. Le stanze che mi avevano dato erano ben arredate, con toletta, armadio spazioso, e un bagno fatto quasi interamente di marmo. Il letto era enorme, con lenzuola e coperte di seta rosso scuro, dove potevano dormirci benissimo due persone. L'unica pecca è che non ero sola come richiesto. L'imperatore era celebre per essere un maniaco del controllo e questa mancanza di attenzione dell'imperatore Victor aveva un qualcosa di losco. Mi ero data solo due spiegazioni: o mi aveva affiancato Darcy per controllarmi da vicino e riferirgli quello che faccio oppure me lo aveva affiancato per persuadermi. Entrambe le mie teorie erano plausibili in egual modo. Darcy era una persona tanto ambigua quanto che affascinante e non potevo negare di non esserne rimasta colpita. Era un buon interlocutore, pieno di fascino aristocratico e anche i suoi modi di fare non potevano che ammaliare una persona. Dal primo giorno che l'ho conosciuto non ha fatto altro che cercare di sedurmi per convincermi di entrare in questa corte, anche se in maniera velata, ma di certo non ero una stupida che poteva incantare con parole. Tolsi la teiera dal fuoco che avevo creato e mi misi a sedere tavolo per leggere a un manoscritto storico sulla magia dei vampiri che avevo preso dalla biblioteca. Dovevo ammettere che ne ero molto intricata. I vampiri erano come demoni minori e possedevano di loro volta dei poteri magici. I poteri si distinguevano in due gruppi principali: Il primo era il Fisico che comprendeva le qualità fisiche più che poteri veri e propri, come la velocità sovrannaturale (il saettare), la forza smisurata, i sensi sopraffini, e la vista speciale con la quale potevano individuare il calore della persona e vedere il sistema cardiocircolatorio degli esseri ancora in vita. L'altro, quello Psichico, comprendevano poteri già più simili a quelli delle streghe come la manipolazione degli elementi, la manipolazione mentale, la lettura del pensiero, l'ipnosi, il creare illusioni e il percepire l'energia vitale di qualcuno. Dopo di che esistevano i casi speciali dotati di poteri poco comuni come il mimetismo, trasformarsi in animali o altre persone, telecinesi, alcuni addirittura potevano manipolare il sangue e le ombre.

«Vedo che vi date alla lettura questa sera»

Mi voltai di scatto presa completamente dalla sorpresa. Maximilian Darcy era sull'uscio della mia porta, appoggiato contro di essa in una posa arrogante. Mi sorrideva sghembo come suo solito e con il suo gelido sguardo penetrante che sentivo indugiare su ogni parte del mio corpo.

«Vedete bene. È vostra abitudine non annunciarvi mai Capitano?» dissi fredda sollevando il mento.

«Siete praticamente a casa mia, non ne ho bisogno»

Ma sentitelo...

«Non vi ho comunque sentito entrare»

«Vivendo nelle ombre ho imparato ad essere come loro» disse grave

Gli feci cenno di entrare e si diresse verso di me con andatura disinvolta. Mi chiusi con falsa innocenza la veste da camera di pizzo viola scuro che indossavo, poiché sotto avevo soltanto l'intimo, e accavallai le gambe scoprendo una buona parte di pelle. Notai che non aveva l'uniforme, ma era vestito con abiti normali e prettamente neri.

«Mi stavo preparando un infuso, ne gradireste un po'?» dissi versandomene una tazza

«No vi ringrazio.»

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