Capitolo 31

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Isabella's POV

Di soppiatto mi mossi nel silenzio, attenta a non fare alcun rumore che potesse rivelare la mia posizione. Chiusi gli occhi cercando di individuare l'obbiettivo basandomi sull'udito. Un cacciatore deve conoscere il suo territorio come il palmo della propria mano, deve essere con un tutt'uno con esso e usare quel sapere per braccare la propria preda. Le tenebre erano scese da parecchio ormai e nella foresta si udiva solo il canto grilli, interrotto dallo scricchiolare delle foglie pestate da qualcosa o qualcuno. Aprii gli occhi di scatto e girai il capo verso Anna, che era appostata in ginocchio poco dietro di me, e le indicai a gesti la direzione in cui muoverci. Lei imitò il verso di un rapace, che era il segnale per la retroguardia di seguirci. Scattammo in avanti, correndo tra gli alberi il più velocemente possibile, andando dal nostro obbiettivo. Saltammo fra le rocce alte, cercando di salire il più in alto possibile e avvistammo una figura scura che scappava veloce. Mi mossi per prima, lanciandomi di sotto, atterrando in piedi e pronta per darmi all'inseguimento con gli altri che mi stavano dietro, siccome ero la più veloce del gruppo. Mi fermai nella radura rendendomi conto di averlo perso, e cerci di visualizzarlo fra gli alberi.

Perché non riesco a farmi venire una visione come quella volta?!

I peli alla nuca mi si drizzarono e avvertiti qualcuno che si avvicinava velocemente da dietro. Udii lo sguainarsi di una spada ed estrassi istantaneamente la mia lancia d'argento dalla fontina sulla mia schiena, bloccando il colpo. I piedi affondarono nel terreno, cercando di contrastare la forza inaudita mentre i suoi occhi blu mi guardavano con soddisfazione.

«Devi mettici forza!» mi disse Gabriel ritraendosi di scatto.

Anna e Caterina uscirono fuori dai cespugli, armate con archi e frecce che scoccarono in direzione di Gabriel. Le frecce viaggiarono ad alta velocità ma lui le schivò senza problemi con un avvitamento a mezz'aria. Strinsi con forza l'asta e caricai contro di lui mirando al petto. La lama della sua spada si scontrò con la punta della mia arma, deviandola e approfittando del momento per avvicinarsi a me.

«Mai far avvicinare un vampiro a te, può raggiungerti e spezzarti il collo in meno di un secondo. Devi tenere il tuo avversario sempre il più lontano possibile!»

Lo sapevo bene. Eravamo comunque addestrati a saper usare qualsiasi tipo di arma ma le spade venivano usate se e solo se lo scontro ravvicinato fosse inevitabile. Non appena fu abbastanza vicino, colpii il suo costato con il fendente opposto della lancia, scagliandolo parecchio lontano da me. Mircea sbucò da dietro di lui per colpirlo alle spalle con la spada e Gabriel si abbassò, sferrandogli poi un calcio in piena faccia come se lo avesse già notato da prima. Jan uscii fra gli alberi, armato anche lui di arco e frecce e ne scaglio tre frecce una dietro l'altra, obbligando Gabriel a schivarle tutte non accorgendosi dall'avvicinamento di Anna, o almeno così pensai. Lei si lanciò su di lui, afferrandolo per le spalle e riuscendo a buttarlo a terra e alzando in alto il paletto d'argento.

«Non male ma ti sei messa in una posizione scomoda!»

Gabriel rigirò la situazione e fu Anna a ritrovarsi bloccata a terra. Gabriel sfilò un pugnale da una delle fontine e lo infilzò attraverso i vestiti di Anna senza ferirla e bloccandola nel terreno. Tornai all'attacco a mia volta. Feci ruotare la lancia tra le mani, riuscendo a colpire più volte la spada del mio avversario. Diedi lo slancio finale caricando quanto più forza possibile e saltando in alto per colpirlo ma lui intercettò l'asta riuscendo ad afferrarla e a scaraventarmi con forza contro un tronco. Gabriel sollevò la lancia con una mano e la lanciò dritto verso Jan che era già pronto a lanciare altre frecce, ma la lancia gli colpii alla testa, prendendo solo il cappuccio e appendendolo all'albero. Era rimasta solo Caterina, che, come suo solito, aspettava sempre il momento più opportuno per "uccidere" Gabriel alle spalle mentre noi tutti facevamo il lavoro sporco. Corse verso di lui e iniziò a colpirlo con la sciabola che aveva perso Anna in precedenza, riuscendo a tagliargli i vestiti. Gabriel schivava i compi con naturalezza, spostandosi dolo di pochi centimetri e senza nemmeno scomporsi. Alla fine, anche lui estrasse un pugnale e lasciò che lei si avvicinasse, ma il suo era un tranello. Lasciò che si avvicinasse e appena la spada toccò il pugnale, lui lascio scorrere le due lame l'una sull'altra così che Caterina fosse sufficientemente vicina per sollevarla di peso e lanciarla per terra.

Hunters: Black EmpireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora