Capitolo 20- parte II

157 15 19
                                    

Non gli feci altre domande e ci incamminammo verso le sue stanze, per entrare poi in uno dei salottini "speciali" dalla tappezzeria rossa e dorata. Il Capitano mi fece cenno con la mano di accomodarmi su uno dei divani e così feci. Mi sentivo a disagio, tant'è che mi sbottonai il primo bottone della divisa che mi nascondeva interamente il collo. Il Capitano si sedette davanti a me accavallando le lunghe gambe con la sua solita eleganza. Iniziai a fissargli le gambe muscolose messe in risalto dal pantalone aderente, così come spalle ampie, anche loro erano messe in risalto dalla camicia bianca aperta fino a mostrare il primo tratto degli addominali. Più il tempo passava e più mi sentivo in imbarazzo poiché ero al corrente dei gusti particolari del Capitano. Delle porte si aprirono ed entrò Milos, seguito da una giovane donna dai capelli chiari e dalle vesti nobili. Erano diverse da quelle di Cassandra, erano succinte e mostravano più pelle. Era di una bellezza notevole, sfigurata da l volto pallido con profonde occhiaie e occhi spenti e persi nel vuoto, ma come vide il Capitano sembrò riacquisire la vita come per magia. Gli corse incontro per poi buttarsi in ginocchio ai suoi piedi.

«Temevo di non vedervi più! È passato tantissimo tempo»

«Sono stato impegnato Kristina»

«Non vi giustificate, non dovete assolutamente con me amor mio!»

Il Capitano sorrise porgendole la mano che subito lei prese portandosela alla guancia e accarezzarla con essa. Riconobbi lo sguardo del Capitano Darcy, aveva soggiogato quella ragazza ed era dipendente da lui. Pendeva letteralmente dalle sue labbra.

«Mia cara ti volevo presentare ad un'altra persona. Gheorghe Stan, lei è la contessina Kristina di Bitrița» disse indicandomi

La ragazza mi guardò con assoluta indifferenza squadrandomi da capo a piedi per tornare a concentrarsi sul suo padrone.

«Lui è un mio fedele sottoposto. Voglio che tu gli regali le tue attenzioni»

«Io amo voi, non potrei mai»

«Kristina» la richiamò e lei si fece tesa come un fuso

«Ti ho fatto fuggire da un triste matrimonio facendoti conoscere le vere gioie della vita e così sto continuando a fare. Prenditi cura di lui e io farò lo stesso con te»

«Ogni tuo desiderio è un ordine»

Il Capitano la prese per la nuca premiandola con un bacio languido senza nessun contegno. Avevo capito cosa volesse fare. La ragazza era la sua attuale vittima e l'avrebbe condivisa con me stasera, in tutti i sensi. Lei non aveva volere, era come una bambola di pezza, e la nostra cena di stasera. Non ero nuovo a queste cose ma comunque provavo un leggero imbarazzo a farlo con un altro uomo, specialmente con il mio superiore. Quest'ultimo mi fece segno di avvicinarmi e di sedermi sullo stesso divano cedendomi il suo posto. La ragazza si alzò e prese a spogliarsi quasi meccanicamente, ritrovandosi in intimo composto da corsetto nero e bordeaux e mutande del medesimo colore che coprivano poco e niente delle sue grazie. Il suo corpo era aggraziato, dalle forme morbide e femminili e con una pelle diafana e invitante per essere morsa. Si posizionò tra di noi inginocchiandosi e voltandosi verso di me. Le mani minute presero ad armeggiare con i miei pantaloni e la giubba per facilitarsi. Mi accarezzò tutto l'addome soffermandosi sul petto per poi scendere fino alle mutande. Chinò la testa e prese a baciarmi il membro attraverso di esse. Venni percorso da un primo brivido di piacere seguito da molti altri provocati dalle sue labbra calde.

«Oh cazzo» dissi buttando la testa all'indietro afferrandola per i capelli biondi

Indietreggiò per un attimo per poter sfilare la mia asta e prenderla in bocca. Si muoveva lenta, succhiando piano e con movimenti delicati e allo stesso tempo muoveva la mano su e giù sincronizzata alla bocca. In tutto questo il Capitano si era acceso una sigaretta guardava la scena compiaciuto sulla poltrona davanti a noi. Kristina gli lanciò un'occhiata languida senza mai fermarsi però, voleva che il suo padrone le desse attenzione. Il Capitano aspirò profondamente e lei allora aumentò il ritmo facendomi indurire sempre di più.

Hunters: Black EmpireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora