Isabella's POV
Finite tutte le preghiere notturne, andai dritta sotto le coperte bianche, cercando di addormentarmi il più in fretta possibile colta da un brivido inspiegabile.
Presi le gocce di sonnifero che sembravano essere l'unica cosa che poteva darmi pace.
Non ci misi molto a cadere nel sonno. Mi sdraiai di lato e rimasi immobile e con gli occhi chiusi sentando il tepore del sonno impossessarsi di me.
D'un tratto però, sentii qualcosa muoversi da affianco a me, come una nuova presenza. Le lenzuola che mi coprivano furono tirate via e avvertii chiaramente qualcosa fiorarmi il fianco da sopra la camicia da notte.Una mano.
Le carezze vennero sostituite da tocchi più possessivi che risalirono lungo tutta la mia schiena fino ad afferrare la veste di seta dal dietro con possessività. Udii uno strappo e il freddo della stanza mi colpì la schiena ma non mi mossi, ero come paralizzata. Non volendo, mi girai spontaneamente a pancia in giù e sentii il lato del materasso accanto me abbassarsi. Qualcosa di freddo e bagnato mi toccò la parte bassa della schiena. Era piccolo e delicato, sembrava quasi che giocasse con la mia pelle e ben presto avvertii un'ampia superfice setosa e umida bagnare l'epidermide. Era una sensazione strana, mi mandava impulsi di eccitazione in tutto il corpo specialmente nel "mio posto segreto". Quella cosa prese a spostarsi lentamente verso l'alto, risalendo lungo la mia spina dorsale, e creandomi brividi di piacere, che aumentavano man mano che saliva fino a raggiungere le scapole.
Era una lingua. Qualcuno mi stava leccando la schiena.
La lingua si soffermò sulla vertebra prominente del collo girandoci attorno e mordicchiandola giocosamente. La sua lingua si alternava con le labbra delicate che mi baciavano la pelle con impeto e lussuria. Riuscii finalmente ad aprire gli occhi e vidi dallo specchio davanti a me, la figura di un uomo dietro il mio corpo, intento a leccarmi la schiena senza ritegno. Finalmente riuscii a riprendere volontà sul mio corpo e tentai istantaneamente di divincolarmi. La persona dietro di me mi bloccò i polsi con le sue mani possenti impedendomi di muovermi e mi costrinse a continuare a guardare quell'atto osceno dallo specchio finché non incontrai un paio di occhi color ghiaccio, guardarmi distanti ma divertiti dalla mia reazione. Era Maximilian Darcy. Incombeva malevolo su di me con sguardo carico di promesse peccaminose mentre torturava ogni centimetro della mia schiena e io che ero costretta a subire inerme sotto il suo corpo possente. Con un gesto fulmineo, mi girai supina e sgranai gli occhi sconvolta dall'avere lui a pochissimi centimetri da me, più bello che mai con i lunghi capelli di inchiostro lasciati liberi e le labbra piegate nel suo sorriso arrogante. Si sistemò su di me, riuscendo a immobilizzarmi con i polsi sopra la testa dopo che avevo tentato di scacciarlo, ma ciò gli fece soltanto ampliare il sorriso sghembo. I suoi capelli ribelli mi solleticavano il volto e il suo odore mi invadeva le narici con prepotenza. Tutto di lui era prepotente. Nonostante non lo desiderassi lui era sempre ovunque, a partire dalla mia testa. Abbassai lo sguardo sul suo corpo e scoprii che era completamente nudo, facendomi arrossire come un peperone.
«Che-che cosa ci fai qui?!»
«Sono qui per te Isabella» disse con voce roca e bassa.
Il modo in cui ha detto il mio nome mi fece vibrare le membra, mentre lui con calma spostò una gamba tra le mie, sollevando la camicia da notte e scoprendomi le cosce.
«Non riesco più a starti lontano. Sono anni che ti contemplo senza spingermi mai oltre. Sono invaghito di te, sin dal primo momento...»
«Maximilian, non possiamo. Tu sei un vampiro e io sono serva di Dio e sono fedele solo alla nostra causa»
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Hunters: Black Empire
Vampire❤︎✞︎𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐲/𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 𝐬𝐮𝐢 𝐯𝐚𝐦𝐩𝐢𝐫𝐢 ✞︎❤︎ Essere brava e buona non sempre significa avere una vita tranquilla, la mia si poteva definire normale ma nulla dura per sempre. Qualsiasi equilibrio è fatto per essere...