Isabella's POV
**TW: Sono presenti scene di abusi sessuali.**
Erano passati diversi giorni da quando Victor Vukovich mi aveva stata portata di forza da palazzo senza alcun diritto di replica. Non sapevo cosa fosse successo alla mia famiglia e questo mi uccideva, più del severo allenamento alla quale ci sottoponevano ogni giorno. Credevo che gli allenamenti della contessa Racoviță fossero pesanti e invece sembravano una passeggiata in campagna a confronto. Le reclute dei Vukovich venivano addestrate da subito a sessioni lunghe e massacranti. I soldati dovevano essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione, a qualsiasi nemico e ad avere una mente solida anche nelle situazioni di massimo stress. Da subito non passai inosservata.
Molti mi conoscevano già perché venivano dall'istituto Văcărescu come me, si chiedevano cosa ci facessi lì dato che io non avevo bisogno del prestigio e dei soldi che si ottenevano, ciò che non sapevano era che ero stata costretta. Percepii l'odio dei miei compagni dal primo giorno e non tentai nemmeno di fare amicizia con loro, ero abituata a quegli sguardi dopo tutto e li avrei sopportati fino alla fine. L'unica cosa che possedevo era una misera brandina e un paio di cambi e un paio di libri che mi aveva preso Darcy dalla libreria, nient'altro.
Finiti gli allenamenti mi diressi alle docce per poter lavare via la stanchezza e magri anche il dolore della giornata. Tutte le altre donne farfugliavano fra di loro e quindi riuscii a passare senza essere notata. L'acqua gelida attecchiva nelle mie ossa e facendomi irrigidire ma allo stesso tempo era rinvigorente, dopo tutte quelle ore di addestramento. Mi sarei beccata un raffreddore ma poco importava, la mia salute non era fra le mie priorità. Sentii i bisbigli lontani delle altre donne, sapevo che stavano parlando di me e sul mio fisico magro e poco adatta alla vita del soldato dandomi sui nervi.Io non volevo questa vita stupide oche. Sono stata obbligata ad accettarla senza alcuna libertà di scelta, vantatevi voi di essere burattini di un tiranno!
Mi ero arresa a quella triste realtà ma detestavo quei mormorii. Per quanto tentassi di ignorarli, la me cattiva avrebbe voluto esplodere dalla rabbia zittendole. Avrei potuto farlo in qualsiasi istante dato che io ero molto più avanti con l'addestramento rispetto a ciascuna di loro ma non lo feci. Rispondere alla rabbia con la rabbia non era giusto. Se qualcosa avevo imparato dalle scritture era di conservare il lato buono non cedendo al peccato.
Temperanza per battere l'ira.
Finito di lavarmi di asciugarmi, decisi di fare una passeggiata prima di tornare ai dormitori. Il palazzo mi trasmetteva una tristezza infinita che diventava tutt'uno con la mia, ma i giardini imperiali erano uno spettacolo unico che riuscivano a risollevarmi sempre e decisi di entrarvi.
Attraversai il labirinto di cespugli dove spuntavano delle rose rosse e altre più scure tendenti quasi al nero, bellissime per quanto tetre. Feci per i fiori quando sentii delle voci provenire da dietro il muro di cespugli che mi erano dannatamente familiari. Mi affacciai all'arcata fatta di cespugli e vidi Caterina vestita con un abito color crema passeggiare assieme al principe Febo. Lei guardava avanti a sé, con la sua solita espressione superba mentre il principe la guardava con un sorriso più smagliante del sole stesso. Discutevano allegramente, per lo meno il principe, mentre Caterina sembrava disinteressata e rispondeva con sufficienza. Il principe ad un certo punto tese una mano fra i cespugli regalandole due rosse e lei si arrabbiò perché nel coglierle si ferì per lei.
«Febo ma vi è dato di volta il cervello?! Guardate che vi siete combinato per degli stupidi fiori!»
«Ne valgono la pena, volevo cogliere due fiori alla mia fidanzata perché ho visto come le piacciono le rose.» disse porgendole i fiori nonostante le goccioline delle sangue che gli cadevano dalle mani e allora Caterina arrossii accettando il suo regalo.
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Hunters: Black Empire
Vampire❤︎✞︎𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐲/𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 𝐬𝐮𝐢 𝐯𝐚𝐦𝐩𝐢𝐫𝐢 ✞︎❤︎ Essere brava e buona non sempre significa avere una vita tranquilla, la mia si poteva definire normale ma nulla dura per sempre. Qualsiasi equilibrio è fatto per essere...