capitolo 4| 𝒾𝓃𝒻𝒶𝓃𝓏𝒾𝒶

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capitolo revisionato✔️

T/n's pov

Non riesco ancora a crederci, o forse non voglio crederci.
Non trovando una spiegazione plausibile, fissai il televisore a bocca aperta.
«Non può essere la stessa ragazza» mormorai.

"La polizia sta valutando ogni ipotesi, non escludono nemmeno che si possa trattare di una patologia non diagnosticata, considerati i danni alle sue funzioni neurologiche"

Ma che diavolo sta succedendo?
Il rumore della tv sparì come mi avvicinai alla cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
«Danni neurologici?»
«Mina è stata... mangiata da un mostro...»
Ma non è stato solo un incubo?
È successo davvero?
Chiusi gli occhi, cercando di non pensarci.
«T/n?»
«Non può essere successo davvero» continuai.
«T/n!» sentii una mano afferrarmi la spalla.
«AAAH!» gridai, con il cuore che martellava nel petto.
Mi girai e vidi mia madre chiudere il rubinetto dell'acqua.
«Com'è che ti sei spaventata così tanto?»
«Accidenti mamma!» dissi posandomi una mano sul petto.
«Eri completamente incantata, ti stavo chiamando ma non mi hai risposto»
«Che succede?» feci un respiro profondo.
Mi prenderebbe per pazza...
«Non è niente, ieri notte ho guardato un horror...»
L'ho vissuto in realtà.
«È per questo che continuo a dirti di non guardare quelle cose» disse con aria di rimprovero.
«Dai, ti preparo una cioccolata calda»

Devo smettere di pensarci. È stato solo un brutto sogno, devo dimenticarlo.
Mi tornarono in mente i ragazzi conosciuti nell'incubo, chissà che fine abbiano fatto.
Ma esistono davvero?

Trascorsi la giornata cercando di distrarmi e allontanare le angosce, ma alla fine cercai di dare un senso all'esperienza che avevo vissuto.
Mina è morta nel mio incubo ed è morta nel mondo reale per danni celebrali.
All'improvviso mi assalì la stessa stanchezza opprimente della precedente notte. Iniziai a sbattere gli occhi, cercando di tenere le palpebre aperte.
Un suono fastidioso risuonò nelle mie orecchie.
Ti prego no, non di nuovo.
Cercai disperatamente di resistere all'impulso di addormentarmi, ma l'ultima cosa che vedi fu l'orologio segnare le 22.

Come immaginavo, mi risvegliai nello stesso luogo di ieri notte.
Potrei essere io la prossima.
«T/n?» guardai i tre ragazzi di fronte a me, c'eravamo tutti, o quasi.
«Eijirou»
«Che c'è, principessa? Mi fa piacere rivederti» disse sorridendo amichevolmente.
Il biondino accanto a lui sbuffò sonoramente.
«È bello rivedervi, sono felice di non essere sola»mi morsi il labbro.
«Ero terrorizzata dopo aver saputo cos'è successo a Mina»
«Comprensibile, il telegiornale è stato molto conciso. Ma sapendo noi cos'è successo qui, possiamo dire che le cose sono molto più complesse» disse il bicolore.
Fissai l'oscurità del corridoio.
«Per il momento conviene tornare nella stanza in cui eravamo ieri notte» disse Bakugou notando il modo in cui fissavo quel posto.
«Ci ho pensato per tutto il giorno... se moriamo qui, moriamo anche nel mondo reale» disse il rosso.
«Non sappiamo nemmeno quando finiranno questi incubi...»
«Non sappiamo nulla di questo mondo, se vogliamo sopravvivere dobbiamo indagare» disse fermamente.
«Hai ragione. Fa paura ma se non esploriamo qui fuori, non andremo da nessuna parte» dissi.
«Deciso allora. Andiamo» uscimmo dalla stanza.
«Separandoci sarà più facile e veloce trovare indizi» disse Shoto.
«Io vado da quella parte» aggiunse per poi incamminarsi.
Ma non ha paura?
Ben presto mi trovai da sola.
Okay T/n, andiamo...
Provai a camminare ma non ce la feci così decisi di correre nella stessa direzione in cui era andato il rosso.
«Avresti dovuto dirlo prima» sbucò Bakugou facendomi morire di paura.
«N-non ho paura, è che...» rise.
«Non mentire» mi diede un colpetto sulla testa.
Il biondo iniziò a camminare di fronte a me e poi si girò e mi fece uno dei mezzi sorrisi più belli che avessi mai visto.
«Che hai? Non vieni con me, idiota?»
«Non me lo faccio ripetere» corsi al suo fianco.
Iniziammo a scendere delle scale.
«Perché sei sempre così scorbutico con gli altri?»
«Che?! Non sono scorbutico! Quei due sono solo delle inutili comparse» alzai gli occhi al cielo.
«E come mai con me non lo sei?»
«Lo sono anche con te, cretina!»
«Quindi ammetti di esserlo» sorrisi compiaciuta, era caduto nella mia trappola.
Aprimmo la porta dell'ingresso e uscimmo fuori.
«Questo posto avrebbe bisogno di una bella pulita»
L'erba era cresciuta troppo e i fiori erano completamente appassiti.
Mi sembra tutto così familiare...
Guardai di fronte a me e vidi un imponente cancello.
«Io sono già stata qui...»mormorai.
«Anche io ho la stessa sensazione» ci guardammo.
Tornammo indietro dagli altri.
«Okay, ci siamo tutti»
«Facciamo rapporto» disse il bicolore.
«Noi siamo scesi al primo piano e abbiamo trovato l'ingresso, fuori c'è un cortile con un parco giochi e un cancello enorme. La cosa strana è che abbiamo entrambi avuto la sensazione di esserci già stati...» disse il biondo guardandomi.
«Anche io ho avuto la stessa sensazione» disse il rosso e il bicolore lo seguì.
«Adesso ve lo devo proprio chiedere» dissi richiamando l'attenzione su di me.

«Anche voi non ricordate nulla della vostra infanzia?»

𝘪𝘯𝘴𝘰𝘮𝘯𝘪𝘢 |k. bakugou Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora