Capitolo ventotto. (PARTE II)

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"Nemmeno io e che vada a dormire a casa di Robìn non significa che falliremmo la missione!"

"No, non lo capisco e non approvo che vai a dormire a casa di quella bambina, e cosi se tu ci andrai dopo non ti lamentare perché sarà tutta colpa tua."

"Ti ho già detto che mi prenderò la responsabilità."

"Ma continuo a non approvare."

"Ma indovina? Non ho bisogno della tua approvazione."

Rain esce dalla stanza lasciandomi congelato, non è arrabbiata sembra più delusa, ma lei realmente non comprende quello che mi preocupa che continui a staccarsi dalla realtà. Quello che mi ha detto mi ha veramente ferito... come può sapere quello che sento?

Mi lascio cadere nuovamente nel letto e dopo un paio di minuti la porta principale si chiude lasciando intendere che Rain se n'è andata e sono rimasto da solo. L'idea di passare una notte senza di lei.. mi rattrista.

Rain's Pov.

Realmente non riesco a capire Harry, davvero vuole vivere per tutta la vita come un burattino di Saùl? Perché io no..

"Che ti ha detto tuo fratello?" Chiede Katia quando entro nella macchina di Dominik colui che ci sta facendo il favore di portarci da casa mia a casa di Katia.

"Non molto." Rispondo cercando di dimenticare quello che era successo, era da un bel pezzo che non litigavo con Harry, ma non posso sopportare il suo atteggiamento.

"Ora dove andiamo?" Chiede Dominik.

"A casa mia." Dice Katia. "Ti indico la strada."

"Molto bene."

"Grazie Dominik per fare questo quando non dovresti."

"Non ringraziarmi, lo faccio con piacere. Mi piace passare del tempo con te." Davanti alle parole di Dominik Katia fa un curioso rumore facendoci ridere.

Quando arriviamo a casa di Katia salutiamo Dominik e prima di entrare a casa sua la porta si apre e una signora esce correndo e ci coglie di sorpresa Robin e me quando ci abbraccia fortemente.

"Voi siete Robìn e Rain le amiche di mia figlia, giusto?" Noi annuiamo un po' confuse per il suo ricevimento. "Mi fa cosi piacere conoscervi finalmente! Katia mi ha parlato cosi tanto di voi."

"Mamma!" Katia arrossisce davanti alle parole affettuose di sua madre e ci guarda con un sorriso timido.

"Rain voglio ringraziarti per curare mia figlia." Mi dice con un sorriso cosi dolce che mi ricorda mia madre.

"Non è niente, lo faccio con molto piacere."

Dopo che Katia prende le sue cose, salutiamo sua madre e andiamo a casa di Robìn che è a dieci minuti camminando. Chiacchieriamo e commentiamo quello che faremmo tutta la notte quando un piccolo abbaia e ci coglie di sorpresa.
"Kyaaaaa!" Urla Katia come una pazza e prende tra le sue braccia il cagnolino che aveva iniziato a seguirci. "Che cosa adorabile!" Dice mentre lo stringe tra le sue braccia.

"Katia lascialo stare...è sporco." Dico vedendo il cagnolino tutto infangato e snello.

"Non essere crudele Rain, è cosi bello ed è orfano."

"Poverino!" Robìn si unisce a Katia ed entrambe iniziano a guardare il cagnolino.

"Andiamo ragazze, lasciatelo può essere malato."

"Non possiamo abbandonarlo!" Si lamenta Katia. "E' cosi piccolo, morirà se lo lasciamo qui."

"E cosa hai in mente di fare?"

"Mamma non mi lascerà tenerlo, abbiamo già cinque cani e sei gatti.."

"Stai scherzando!"

"Robìn vuoi adottarlo?"

"Papà è allergico ai cani..."

"Oh, no e cosa possiamo fare, non possiamo abbandonarlo di nuovo." Entrambe mi guardano con grandi occhi supplicanti.

"Oh, no..io non posso tenerlo." Dico muovendo la mano da un lato all'altro.

"Per favore!" Mi supplica Katia.

"No!"

"Per favore Rain!"

"Okay!" Katia mette il cagnolino nelle mie braccia e questo all'instante mi lecca il viso mentre muove la sua coda.

"Oh, guarda...è felice di sapere che sarai la sua mamma." Ammetto che il cagnolino è dannatamente adorabile, ma di sicuro mi porterà problemi con Harry.

Quando arriviamo a casa di Robìn ci riceve come la casa di Katia. La mamma di Robìn è piccola uguale alla figlia, ma è molto affettuosa e ci riempie di abbracci e non si stanca di ringraziarmi per curare di sua figlia. Dopo aver messo le cose nella stanza di Robìn usciamo al giardino e dopo aver dato da mangiare al cagnolino li facciamo un bel bagno e dopo diventa bianco come la neve.

"Woah, è bellissimo!" Esclamiamo tutte e tre insieme, il piccolino ha tutti i peli arricciati e cosi spugnoso che sembra una palla di neve.

"Come si chiamerà?" Chiede Robìn.

"Non lo so."

"Sembra una palla di neve..chiamiamolo Snow." Suggerisce Katia.

"Bene allora Snow."

Come tre piccole bambine con un giocattolo nuovo iniziamo a giocare con Snow fino a quando questo si arrende. Il padre di Robìn arriva e noi corriamo a lasciare il piccolo nella sua stanza cosi non si lamenta il padre per l'allergia.

"E' un piacere conoscerti Rain." Mi dice il padre di Robìn con un sorriso grande.

"I-il piacere è tutto mio signore."

"Io e mia moglie ti siamo grati per quello che fai per nostra figlia."

"Non dovete ringraziarmi, Robìn è mia amica e lo faccio tutto di cuore."

"Davvero, è una benedizione averti conosciuta." Mi dice sua madre. "Prima che tu arrivassi Robìn stava sempre sola, non aveva amiche e parlava poco, ma ora non smette di raccontarci di quanto tu sia fantastica."

"Inizio a sentirmi in imbarazzo."

"Non dire cosi, la verità e che abbiamo sentito tanto parlare di te che quasi ti consideriamo come nostra figlia."

Le parole dei genitori di Robìn mi commuovono tanto che mi viene voglia di piangere, erano anni che non sentivo parole cosi cordiali e belle da parte degli adulti. Passiamo una serata davvero gradevole, i genitori di Robìn ci raccontano cose di sua figlia e lasciano intendere il grande amore che hanno verso la loro figlia e che nel mondo lei è la cosa più importante. Non posso evitarlo e la mia mente viaggia al passato quando ancora vivevo con i miei genitori, loro erano cosi buoni e mi amavano cosi tanto che hanno dato la propria vita per proteggermi...mi mancano tanto.

"Che succede piccola?" Chiede la mamma di Robìn guardandomi con preoccupazione.

"I-io...mi mancano i miei genitori." Rispondo incoscientemente.

"Dove sono loro?" Chiede guardandomi con tenerezza.

"Morirono quando avevo cinque anni." Rimangono in silenzio e mi guardano, ma non con dispiacere, ma con ammirazione cosa che non comprendo.

"Oh, piccola!" La madre di Robìn mi prende tra le sue braccia e abbraccia la mia anima come solo le madri possono fare. "Hai perso i tuoi genitori essendo cosi piccola e anche cosi sei una ragazza forte...sei incredibile!" Robìn e suo padre annuiscono, ma Katia mi guarda con curiosità e allora mi ricordo che a lei avevo detto che i miei genitori stavano lavorando fuori dal paese.

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