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Capitolo diciotto.

Canzoni per il capitolo:

Clarity - Zedd.

Leave Me As You Find Me - Fraser Smith.

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~I fratelli Styles.~

Rain’s Pov.

“Dovete essere come due fratelli molto amorevoli.” “Rain, tu sei la sorellina capricciosa e consentita.” “Harry, tu sei il fratello maggiore che è superprotettivo della tua bella sorellina.” Le parole pronunciate da Saùl non smettono di girare nella mia testa.

Che si fottano! Cosa vuole dire Saùl con tutte quelle parole? Fratelli amorevoli? Davvero? Se io lo detesto e desidero fargli soffrire…come vuole che mi comporti come una bella sorellina consentita e capricciosa? Nemmeno so come essere bella, e come pretende che Harry agisca come un fratello protettore quando l’idiota non ha sentimenti?

Saùl sempre ci ha rotto con che non dobbiamo dimostrare sentimenti ne amore e ora vuole che siamo come due fratelli che si amano profondamente…deve essere uno scherzo! Diamine…questo sarà un inferno!

"E’ qui." Dice Jack fermando la macchina di fronte a un grande edificio. "Il vostro appartamento è al piano nove, è il 210 è completamente arredato e ha tutto quello di cui avete bisogno, quello per vivere e quello per portare alla fine la missione. Rain in quella che sarà la tua stanza ci sono tutte le tue cose, Saùl le ha mandato a portare ieri e poi è quello che hai bisogno per infiltrarti nell’Istituto, ci andrai dal lunedì."

"Va bene." Dico con monotonia.

"Harry tu non andrai all’Istituto, ma devi andare a prendere Rain tutti i giorni dopo le lezioni, entrambi avrete sempre una piccola radio con GPS a forma di collana cosi riuscirete a comunicare e saprete sempre dove vi trovate. Cercate di non stare separati per lunghi tempi, ricordate che il nemico è pericoloso cosi che non vi fidate."

"Lo sappiamo." Dice Harry che ha mantenuto lo sguardo fisso nella finestra per tutto il cammino.

"Bene credo che questo è tutto, qualunque cosa accada vi avviseremmo." Harry ed io usciamo dall’auto con la stessa faccia di fastidio. "Godetevi la vostra nuova vita come i fratelli Styles!” Ci prende in giro Jack prima di andarsene con la macchina.

Harry e io rimaniamo come idioti guardando l’auto che sparisce per il solitario viale. Dopo cammino fino all’entrata del edificio ignorando la presenza di Harry, sento i suoi passi dietro di me, ma non gli do’ importanza. Entro nell’ascensore e prima che lui faccia lo stesso riesco a chiudere le porte nelle sue narici. Mi appoggio contro l’ascensore e lascio scappare un gran sospiro. Come devo agire? Sono confusa, desidero vendicarmi di Harry e fargliela pagare, ma quello di essere ‘una bella sorellina’ s’intromette nei miei piani. E che diamine è una bella sorellina? La porta dell’ascensore si apre ed esco, cammino per il vuoto corridoio fino ad arrivare di fronte ad una porta di legno con il numero 210. Prendo la carta e scivolo per il verificatore questo fa un rumorio e la luce rossa cambia a verde nel momento in cui si apre la porta. Sento nuovamente passi dietro di me, non mi disturbo a girarmi dato che so che è Harry, la porta dell’ascensore non si è aperta e ciò mi fa pensare che è salito per le scale e al avvicinarsi di più a me la sua accelerata respirazione me lo conferma. Entro nel appartamento e lancio la porta con forze con la speranza che essa vada a sbattere con il viso di Harry, ma quello non succede dato che lui la ferma con una delle sue braccia, entra e chiude dietro di lui. Entrambi rimaniamo a guardare l’abitazione, è grande e molto bella. Le pareti sono tutte bianche ed è totalmente arredata cosi come ha detto Jack con mobili lussuosi e una decorazione molto stravagante. C’è il salotto, la sala da pranzo, la cucina e due porte consecutive che suppongo sono le camere da letto. Di fronte al salotto c’è una grande finestra che lascia vedere il bellissimo paesaggio notturno della città. Mi avvicino e incollo le mie dita sopra il vetro, soffio riempiendolo di vapore che svanisce in un instante, per il riflesso vedo la firme figura del corpo di Harry che si mantiene nella posizione originale guardandomi con la sua tipica espressione neutrale che mi fa arrabbiare.