Capitolo venti.

515 48 8
                                    

Canzone per il capitolo:

Afire love - Ed Sheeran.

》》《《

~La ragazza dell'Istituto.~

"La leggenda dice che i marinai che sentono il canto delle sirene rimangono ipnotizzati da essa per sempre senza salvezza alcuna...è pericolosa, ma ha una bellezza incredibile che per alcuni è impossibile resistere."

Perché me lo sono ricordato? Non lo so, forse perché in questo momento le mie orecchie sono accarezzate con la melodia più bella che ho mai sentito. Da dove proviene quel bel suono? Desideroso per scoprirlo mi alzo dal letto e cammino sentendo che galleggio quasi come se una forza sconosciuta a me mi spingesse automaticamente. Esco dall’abitazione e cammino verso la sala guidato per quel bel suono, allora vedo le porte scorrevoli del balcone aperte e la silhouette di un angelo è situata li, rimango incantato osservandola; una un vestito blu con fiori bianchi che li arrivano un poco giù dalle ginocchia e cammina scalza, i suoi capelli sono disordinati per il vento della mattina e brilla come l’oro per i raggi del sole che lo accarezzano, il suo viso è totalmente pacifico, rilassato ad un grado estremo che trasmette una tranquillità invidiabile, le sue labbra di un rosso naturale sono curvati in un mezzo sorriso e i suoi occhi sono chiusi consegnandosi al momento. Le sue mani sostengono un curioso istrumento che poche volte ho visto e che non avevo mai sentito parlare, ma so che si chiama violino. Rimango stupefatto nella scena di vedere Rain toccando di maniera cosi magistrale lo strumento, è una scena che non avevo mai immaginato, lei è cosi…cosi…bella? E’ impossibile non apprezzarla e perdersi nel suo mondo. Chiunque che la vedesse in questa situazione non penserebbe mai che lei è un’assassina che si nasconde dietro quella perfetta immagine cosi angelicale, no…nessuno sa lo spietata e mortale che lei arriva a essere…nemmeno io. Dopo averla sentita la notte scorsa urlare d’ira nella sua abitazione e rompere non so che cose, è difficile credere che ora abbia una espressione cosi tranquilla.

Cammino soavemente per non disturbarla e mi siedo sul bordo del divano, dedicandomi per completo a osservarla, non so quanto tempo passa, ma quando si ferma il sole è già in alto al cielo. Lei fa una piccola smorfia di dolore e fa scendere il violino dalla sua spalla e poi mi guarda, i nostri occhi s’incontrano e si scrutano mutuamente, io cerco di guardarla come sempre; con indifferenza e ugualmente lei mi guarda come al solito; con odio. Smette di guardarmi e cammina passando vicino a me e dopo sparisce nella sua abitazione. Ancora non mi abituo a vederla passare in differenti emozioni, da piccola era cosi inespressiva che ora risulta difficile seguirla al ritmo ai cambi d’umore.

Tutto il pomeriggio di domenica la passiamo rinchiusi, senza parlarci, lei solo esce per il cibo e poi ritorna a rinchiudersi. La sera solo la vedo uscire solo per farsi un bagno e nuovamente ritorna a sparire dalla mia vista. Anche io decido di andare al letto dopotutto da domani comincerà la nostra missione.

Mi alzo presto, il sole ancora non è uscito e l’oscurità regna il posto. Sento rumore provenire dalla sala e suppongo che Rain è già sveglia. Oggi è il suo primo giorno di scuola le quali cominciano alle sette e devono arrivare presto e come sono io a doverla portare, è già ora di alzarmi. Dopo avermi fatto una doccia e vestirmi esco al suo incontro, la visualizzo nel balcone guardando l’orizzonte dove i deboli raggi del sole iniziano ad sbirciare. La fisso, ha un bel uniforme vino tinto che la fa sembrare una collegiale e i suoi capelli sono in una coda alta.

"Rain è ora di andare." Dico chiamando la sua attenzione, lei si gira e mi guarda con fastidio. "Sei cosi adorabile sorellina!" La prendo in giro e lei alza solo gli occhi al cielo prima di prendere la sua borsa e uscire dall’appartamento. Esco dietro di lei e entriamo nell’ascensore per dirigerci al parcheggio.

Empty.[ Italian translation.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora