Ciao mi chiamo Mia,frequento il terzo anno di liceo classico,ho 16 anni e vivo in Russia.
Il mio papà si è trasferito qui, perché in Italia non trovava lavoro.
Viviamo in una piccola comunità tra le montagne,le scuole sono facilmente raggiungibili, grazie ad un pulmino che ogni giorno ci viene a prendere.
Mio padre ha un piccolo negozio di scarpe,mentre la mamma lavora in un ristorante.
Non immaginerete mai,cosa sto per raccontarvi,a volte non ci credo neanche io.
Tutto è iniziato.....
Dieci anni fa,ero molto piccola.
Stavo passeggiando per la foresta insieme alla maestra,ero in gita.
Dovevamo raggiungere una piccola fattoria.
Ero stanca di stare in mezzo alla fila e camminare a passo marziale.
Quella serpe che ci aveva accompagnato,era la nostra insegnante di sostegno,si perché un gruppo ristretto di noi, dove c'ero anch'io aveva bisogno del sostegno.
Più avanti,vi dirò il motivo.
Comunque mentre camminavo come un soldato,mi accorsi di due occhi bianchi che ci guardavano.
Lo feci notare alla maestra,ma lei per tutta risposta mi centrò il culetto con il frustino dicendomi di stare zitta e camminare.
Ah,che strazio!
Quella megera mi ha fatto impazzire e lo fa tutt'ora.
Anche al liceo me la sono trovata tra i piedi.
Comunque,visto che il sergente vipera,non voleva credermi,mi nascosi dietro un albero aspettando che si allontanasse con gli altri.
Quando vidi che erano abbastanza lontani,corsi in direzione della mia visione,ma ahimé non c'era più.
Tornai indietro,per raggiungere i miei compagni,ma anche loro erano spariti,mi ero persa e non me ne ero accorta.
Presa dalla paura iniziai a piangere,quando di colpo,mi venne un infarto.
Lo so a sei anni è un po' difficile,ma voi come avreste reagito,se mentre stavate piangendo,sentite qualcosa di caldo e viscido passare sulla vostra faccia?
Mi voltai di scatto e con gli occhi offuscati dalle lacrime,riconobbi la mia visione.
Mia: perché ti sei nascosto?
Ho avuto paura.
Il suo muso continuava a leccarmi,ma io lo guardai imbronciata.
Mia:ci sono molti cani come te,dove vivo io,ma come te,con questi disegni sul volto non li ho mai visti,sei una razza speciale?
Mi guardò come se lo avessi offeso.
Alzò le zampe e corse via.
Mi ritrovai di nuovo sola,per giunta affamata,mentre il sole stava calando.
Ricomincia a piangere,ma non venne nessuno.
Alla fine mi addormentai sul posto.
Il buio non si fece attendere,sentivo un mano che mi accarezzava i capelli,una dolce voce sussurare il mio nome.
Dolce Mia,svegliati.
Dai tesoro, è tardi,devi tornare a casa.
Aprii gli occhi che si specchiarono in quelli della donna più bella del mondo,portava un velo dorato sui capelli e le sue vesti erano scintillanti.
Mia:sei la madonnina?
Sei qui per portarmi in Paradiso?
Ma io voglio la mamma!!
??: piccola Mia,non so chi tu pensi che io sia,ma sono qui per riportarti a casa.
Mia:se non sei la madonnina,sei un angelo.
Allora mi porti volando?
??: Tesoro,non sono esattamente un angelo ma ci sei quasi.
Tra un po' arriverà il Lupo bianco che hai visto prima,sali sulla sua groppa e ti riporterà dalla mamma.
Mia:signora non ti vedrò più?
??: Quando vorrai vedermi,vieni nel bosco,alza gli occhi al cielo e chiama Selene,io arriverò con il Lupo bianco.
La vidi allontanarsi,dopo nemmeno un secondo ecco apparire il cane bianco di prima.
Mia:non sei un cane,sei un lupo!
Anche dove vivo ci sono,escono di sera,mamma dice che sono,brutti, cattivi e puzzolenti.
Ma tu hai un buon odore.
Mi porti a casa?
Lo vedo sedersi, giusto il tempo di farmi salire,che corre come Flash.
Mi lascia all'inizio del viale che porta al villaggio,anche se grande com'è, sembra una città e va via.
Inizio ad incamminarsi per tornare a casa,quando un ringhio rimbomba .
Ecco,il padrone di casa incazzato nero.
Vasilev:Mi spieghi,sig.ra Kotova,come ha fatto a non accorgersi che mancava una bambina.
Kotova:io..io..li avevo contati e c'erano tutti.
Vasilev:quante volte li ha contati?
Kotova:una,forse due.
Vasilev:due volte?
Lei deve contarli sempre!
Vedo i miei genitori preoccupatissimi.
Salvatore:sig. Vasilev,mia figlia,cosa le succederà adesso?
Vasilev: tranquillo Salvatore, organizziamo una squadra e andremo a cercarla.
Non va bene,il capo è già antipatico normalmente, figuriamoci incazzato.
Faccio un passo avanti e con le lacrime agli occhi chiamo la mamma.
Mia: mamma...... mamma....
Appena la mamma sente la mia voce,corre da me e mi stringe al suo petto.
Vasilev:bambina come sei arrivata da così lontano?
Mia:e ora che mi invento?
Se gli dico dell'angelo non mi crederà.
Pensa Mia.....
Vasilev: allora?
Mia:un cane.
Vasilev:un cane?
Mia:come quelli che escono di notte.
Vasilev:un lupo.
Hai seguito un lupo?
Mia:si!
Vasilev:di che colore?
Mia: come il legno
Vasilev:un lupo marrone e dov'è adesso?
Mia:si è fermato sul viale e ha girato dove sta il cartello della farmacia.
Vasilev:Elkin,forma una squadra e cercate un lupo dal manto marrone,girate intorno al perimetro del villaggio e poi lungo i confini.
In quanto a voi sarà meglio rientrare nelle vostre case.
La bambina è sana e salva.
La mamma mi prende in braccio e ci rintaniamo in casa.
Avranno molto da cercare,non esiste il lupo marrone.
Ovviamente la sfiga mi ama,perché l'indomani ci informarono di aver catturato un lupo dal pelo marrone,poveraccio .Questo Lupo bianco,si chiama Odin ed è il mio miglior amico.
#Tutte le immagini sui lupi che troverete,sono state scaricate dall'app Wolf Wallpaper,il resto prese da Google.E la mia prima storia.
Siate clementi!
Grazie,a chi mi voterà!
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The Russian wolf
WerewolfLei , sedici anni, italiana. Lui trentadue,ma in realtà ha perlomeno un cinquecento e passa di anni, Russo. Lei, figlia di immigrati,lui il Re incontrastato,bastardo fin dentro al midollo. Lei sogna l'amore romantico. A lui non interessa ne l'amore...