Cap 21

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Zar:
-mi trovo in un limbo senza fine,sto camminando quando mi si para davanti uno spettacolo orrendo,il vecchio palazzo,dove sono nato e cresciuto è in fiamme.
Cerco di entrare,ma le mie gambe non si muovono, eppure io devo ,loro sono lì.
Il fuoco divampa,sta bruciando tutto e io sono imprigionato davanti ad esso.
Da lontano sento delle urla,mi volto e vedo,delle figure familiari venir trascinate via.
Sono loro!
Voglio correre,devo salvarle.
Ma non ci riesco,il fuoco avvolge anche me.
Chiudo gli occhi,invoco la Dea;ti prego salvale.
Quando finalmente le mie gambe sono libere, davanti a me tutto è buio.
Cammino nell'oscurità,quando mi trovo davanti lei, inerme,vuota.
La vita ha lasciato il suo corpo,i vestiti strappati,il corpo nudo, lasciato a marcire in una terra devastata,dalla vendetta.
La mia!
Vendetta,per non essere riuscito a salvarle.
Il pazzo,a cui furono vendute neanche in punto di morte,ha voluto dirmi che ne ha fatto del corpo della più giovane delle due.
Vendetta e sensi di colpa sono i demoni con cui vivo e che fino a poco tempo fa tormentavano le mie notti.
Poi è arrivata lei, capricciosa, infantile, indisponente,la vuole sempre vinta, all'inizio volevo solo sottometterla,ora invece....lei è il mio riscatto.
Voglio vivere accanto a lei,essere desiderato, amato,sognato,ma solo da lei,dalla mia compagna,quella che la Dea ha scelto per me.
Mia:
- nonostante,quel tirannosauro cosacco,sia andato a donne,non riesco a stargli lontana, maledetto legame,sono al suo capezzale,forse Selene ha ragione,devo aver esagerato,ma anche lui.
Salgo sul letto e mi accoccolo li accanto,lo guardo e..una forza invisibile attirano le mie labbra sulle sue.
Un bacio leggero come un soffio,se non fosse che due pozze blù come il mare in tempesta mi guardano famelici.
Allora,il mio cervello dice: fuggi Mia,prima che di ricordi delle figure di merda che gli hai fatto fare.
Mentre il mio cuore,quello che fotte di più,mi dice:amatevi!
Tutto qui?
Si,il cuore è di poche parole.
Sento una mano accarezzarmi dolcemente la schiena,mentre scariche elettriche mi pervadono il corpo,mi attira a sé e di nuovo le nostre labbra si sfiorano,ma stavolta basta una palpatina al mio sedere,per farmi aprire la bocca e approfondire il bacio.
Non avevo mai baciato nessuno, eppure mi sento come se non avessi fatto altro nella vita.
Mentre la sua bocca esplora la mia,un turbinio di emozioni mi travolge,voglio di più.
Zar:
-sto sognando, eppure sembra così vero, finalmente è tra le mie braccia,questo bacio ci ha riunito,ma sento che è pronta per me.
E presto lo sarà, perché mi appartiene.
Odin:
- A che dormita!
Mi alzo e mi accorgo che mi tengo in piedi su due gambe com'è possibile?
Poi mi volto verso la camera da letto,loro sono insieme e forse.....
No,non voglio pensarci,sono diventata tutta rossa.
Vado in bagno per sciacquare il viso ma opto per una doccia veloce,nel salotto ci sono dei vestiti che Mia ha lasciato ieri,li indosso ed esco.
Che sensazione,sono di nuovo io!
Cerco di aiutarmi con il fiuto per orientarmi, quando girando un angolo mi scontro con lui.
Novak: finalmente, posso dormire.
Mentre mi avvio alla mia stanza, sento di nuovo il dolce profumo della mia compagna,avanzo di qualche passo e la trovo, appena svolto l'angolo.
Novak:ci si rivede,mia dolce Venere.
Odin: veramente il mio nome sarebbe Ana.
Novak:Ana
Ana:una scarica elettrica mi attraversa il corpo e mi attira nella sua direzione contro la mia volontà ,sentire il mio nome sulle sue labbra ha un effetto devastante.
Novak:vai da qualche parte?
Ana:io veramente....
-e ora che mi invento?
Selene:sei l'ancella della Luna.
Ana:sono l'ancella della Luna, volevo andare in cucina e prepararle qualcosa da mangiare,ma mi sono persa.
Novak:non c'è problema,ti accompagno io.
- che corpo magnifico,un seno non troppo grande,una vita stretta e gambe da urlo.
Ana: qualcosa non va?
Novak: semmai è in me che non va più niente.
Ana:che significa?
Novak:
- non credo che resisterò fino alla cucina,il mio lupo scalpita e anch'io.
Siamo a pochi passi dalla metà, sono a limite.
Mi fermo,la tiro a me e la blocco, contro il muro,la bacio.
Ana:
- sento un forte desiderio nell'aria,qualcuno che mi prende e in un attimo è sopra di me, vorrei scappare,ma le labbra che si sono fiondate sulla mia bocca,non vogliono,io non voglio!
Non so perché, ma il mio corpo si muove da solo.
Braccia intorno al collo e gambe sollevate.
Sono in braccio a lui.
Novak:hai i miei stessi desideri?
Ana:tipo?
Novak:fare l'amore tutta la notte.
Ana:io.....vera.. mente.......non lo ho mai fatto con nessuno,per amore.
Sono stata violentata quando ero piccola,io....ho paura.
-abbasso lo sguardo,credo di essere diventata rossa come un pomodoro.
Novak:quel pezzo di merda è ancora vivo?
Ana:non più.
Novak:e allora tranquilla,ti farò scoprire che per amore è tutto magnifico, fidati di me,cucciola mia.
Ana:come potrei non fidarmi di te?
Io sono tua.
Novak:e io sono tuo.
-scende dalle mie braccia e insieme ci dirigiamo verso la mia,no,la nostra stanza.
Mia:
-mi stacco da lui per riprendere fiato.
Lo guardo,so che non dovrei,ma preferisco dirlo io,che un'altro.
Mia: Aleksandr,io.
Zar:dimmi,mia Luna.
Mia:ho raso al suolo l'harem!
E ora tutte le donne sono al freddo,non le voglio a palazzo.
Zar:hai fatto bene.
Le puttane, verranno presto messe all'asta tra i miei soci in affari.
Mia: c'è dell'altro.
Zar:ti conviene non continuare,so tutto.
Fossi in te,la smetterei di confessare,anche se ammetto che è una qualità che apprezzo nella donna che diventerà mia moglie.
Mia:cosa?
Zar:non arrossire!
Altrimenti mi viene duro e poi va a finire che ti faccio male,quando lo spingo dentro di te.
Mia: Aleksandr, Zar dei miei stivali!
Sono discorsi da fare?
Zar:si,se serve a scioglierti un po'.
Mia:che intendi?
Zar: questo........ questo.......e questo..
- questo;le sbottono la camicetta e mi fiondo sui seni,la mia bocca li succhia,li massaggia, emette un piccolo verso.Ringhio!
Questo;le slaccio il pantalone e bacio il suo ventre,il suo ombelico.
Baci e ancora baci,mentre il suo corpo si rilassa, sotto il mio tocco.
E questo;le ho tolto i pantaloni,ora le resta l'ultimo indumento che separa le nostre intimità.
Continuo a baciarla, l'interno coscia,fino ad arrivare all'elastico,il respiro si è fatto affannoso e i suoi occhi sono pieni di desiderio e paura.
Continuo a baciarla, tolgo anche l'ultimo pezzo di stoffa,continuo a baciarla,mentre le sue piccole mani,accarezzano i miei capelli.
Ha gli occhi chiusi,ora voglio sentirla.
Le infilo due dita dentro e con la lingua succhio il clitoride.
È stretta,ma bagnata.
Diablo scalpita e anch'io.
I suoi gemiti si diffondono presto, così come il primo orgasmo che la travolge.
Le mie dita,sono piene del suo nettare,ne assaggio uno,e dopo poso l'altro nella sua bocca.
I nostri sguardi non hanno mai smesso di essere incatenati.
Mia: Aleksandr!
Aleksandr:si?
Mia:fammi tua,ti prego.
Aleksandr:lo desidero intensamente,ma solo se lo vuoi pure tu.
Mia:si,lo voglio.
Aleksandr: domani sarai mia moglie,con questo atto, nessuno potrà più toccarti.
- la bacio con brutalità.
E senza un minimo di dolcezza entro dentro di lei.
Soffocando le sue grida,con la mia bocca,in un caldo abbraccio.Per il dolore ha conficcato le unghie nella mia carne, il dolore va scemando,dando spazio al piacere ,piacere che si diffonde in tutta la stanza,con le sue grida,e i suoi gemiti.
Non riesco a resistere,devo marchiarla, così ogni mio suddito saprà chi è ed a chi appartiene.
Un bacio sul collo e poi le zanne,tra il dolore del morso e il piacere di essere mia,si contorce.
Ora non la perderò più.

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