one, two or three?

3

Non ho chiuso occhio.

Sono esattamente le 5 di mattina ed è tutta la notte che non riesco a dormire.
Fa niente, ci sono al quanto abituata.

Mi alzo dal letto.

Vado in bagno e mi guardo allo specchio.
Lo specchio è sempre stato il mio più grande nemico.

Mi vesto, senza indossare la divisa perché ho deciso che non seguirò le lezioni.

Vado sulla torre di astronomia e mi siedo per terra. Oggi non ho voglia di ammirare il panorama. Quando inizierà a sorgere il sole mi affaccerò.

E come al solito, arriva Tom.

"Che ci fai qui a quest'ora?" mi chiede mentre sale gli ultimi gradini.

"Potrei farti la stessa domanda" non so perché ultimamente mi perseguita.

"Beh a me è di abitudine, vengo sempre qui di notte" dice.

Annuisco. Non so che rispondergli quindi preferisco non parlare.

Si siede accanto a me. "Sai, ultimamente ci incontriamo spesso. Facevamo le stesse cose poco tempo fa ma non ci siamo mai incrociati" dice.

"E forse era meglio prima, no?" rispondo.

"Mi odi così tanto Maggie? Cosa ti ho fatto per essere così odiato?" chiede.

"Non ti odio Tom, forse hai capito male" dico.

"Beh i tuoi comportamenti e le tue risposte dicono il contrario" dice.

"Perché ho notato che starti vicino anche solo per sbaglio mi allontana le persone più care a me" dico.

"Pensaci allora. Magari se a te fa stare bene starmi vicino e alle persone a cui vuoi bene non vogliono vederti con me, evidentemente non vogliono la tua felicità" dice. Ma chi gli ha detto che stargli vicino mi fa stare bene?

Lo sai che è cosi.
Ancora?

"Forse vogliono solo proteggermi" dico.

"Da chi? Da me? Pensi davvero che io sia capace di farti del male Maggie?"

No che non lo pensi.
Lo so.

"No, non penso che tu voglia farmi del male. Ma forse gli altri lo pensano"

"E ti importa così tanto di cosa pensano gli altri?" chiede.

Effettivamente mi è sempre importato troppo dei pareri altrui.

Deglutisco e lui si avvicina di più a me. "Dovresti pensare e agire da sola Maggie, così facendo, non avrai mai la felicità che desideri" dice.

"Ma la mia felicità non è con te Tom" sento che rimane male alle parole che ho pronunciato.

"Beh non ho detto questo, ti sto solo dando un consiglio per il tuo futuro" dice.

"Allora.. grazie? Solo che non voglio che le persone si allontanino da me, capisci cosa intendo?"

"Nella vita ho imparato che non tutti sono come ci aspettiamo che siano, e fidati che tutti indossano delle maschere che camuffano il proprio io" dice.

In effetti è vero. Molta gente non si mostra come è davvero e forse io mi faccio illudere dalle diverse maschere che la gente indossa.

"E tu non indossi maschere?" chiedo.

"Quando c'è ne è bisogno si, ma ad esempio con te non indosso alcuna maschera, provo solo ad essere me stesso"

"Tom non ci siamo mai parlati, come fai a dire questo?" chiedo.

"Questo è quello che pensi tu. Che ne sai se ci siamo mai parlati e non lo ricordi?" e questo che significa? È ovvio che lo ricorderei.