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Non so cosa provo.

Lo amo, lo amo è sicuro, ma non voglio amarlo.
Anche se è inevitabile.

Ma infondo so che non le pensa davvero quelle cose, l'ha detto per far stare meglio Mattheo.

Ma non posso rimanere qui, nella mia stanza al buio, pensando a quanto sarebbe stata bella la nostra vita.

Esco dalla mia stanza.
Mi dirigo direttamente verso la torre di astronomia.

Salgo di fretta le scale ma qualcuno è arrivato prima di me, e quel qualcuno è proprio lui.

Faccio un sospiro e inizio a scendere le scale. Andrò da un'altra parte.

"Aspetta" la sua voce mi blocca.
Vuole che io salga li sopra? Con lui?
"Sali" dice.

Faccio un altro sospiro e salgo le scale.
Lui mi guarda in ogni minimo movimento che faccio.

"Perché mi hai fatta risalire?" chiedo.

"Stavi venendo qui, no? Perché dovresti andartene solo perché ci sono io?" dice.

"Perché forse venivo qui per liberare i pensieri? Per non pensarti almeno un secondo" dico.

"E perché ti vieti di pensarmi?" chiede.

"Perché non voglio stare male per te Tom. I-io mi sono affezionata a te, non pensavo di perderti pochi giorni dopo averti avuto" dico.

Lui mi guarda fissa negli occhi. "Tu pensi che io volessi lasciarti?" dice.

"No, non penso questo, ma dato che l'hai fatto, dovrò farmene una ragione prima o poi" dico.

"Non devi fartene una ragione, perché io non voglio lasciarti andare" dice lui.

"E allora perché l'hai fatto?" dico trattenendo le lacrime. "Perché mi hai lasciata andare così?"

"Solo per mio fratello Maggie, perché io non lo avrei mai fatto" dice.

"E perché per una volta non pensi a te stesso? Perché non pensi alla tua felicità e non a quella di tuo fratello?" una lacrima mi scende.

Lui non risponde. Probabilmente riflette sulle mie parole. "Pensa di più a te stesso Tom, perché pensare agli altri non ti porterà solo che male" faccio per andarmene ma mi blocca dal polso e scontra il suo petto con il mio.

"Hai ragione, devo pensare alla mia felicità, e la mia felicità sei tu" unisce le sue labbra con le mie e il mio stomaco sta per esplodere.

Posa le sue mani sui miei fianchi, aderendo di più al mio corpo. Sembriamo fatti l'uno per l'altra, ogni parte del nostro corpo si incastra perfettamente.

Stacca le sue labbra dalle mie e mi guarda negli occhi. "Inizierò a pensare a me stesso, inizierò a pensare a noi Maggie" fa un sorriso che io ricambio, per poi attaccare di nuovo le nostre labbra.

Ecco perché avvolte è meglio uscire dalla camera quando stai male, perché non puoi mai sapere cosa ti aspetta fuori. Si può essere anche negativo, ma pensa se ti accadesse una cosa del genere come è successa a me.

Non possiamo stare lontani e lo sappiamo entrambi.

Mi potreste dare anche dell'incoerente, perché fino a un mese fa dicevo che non mi sarei mai avvicinata per sbaglio a Tom, ma di solito l'amore nasce proprio così.

Lui incastra la sua mano alla mia e scende velocemente le scale della torre.

Corre sui prati ed entra nella scuola, con la mano ancora attaccata alla mia.

"Ma che fai? Ci vedranno" dico.

"Che ci vedano, l'amore non è una cosa di cui vergognarsi" mi sorride e inizia a camminare con la mano stretta alla mia.

Incontriamo tutta la scuola percorrendo i corridoi, comperato Theodore che lancia uno sguardo furioso a Tom.

Draco che si avvicina a me. "Ciao Maggie. Ti va se più tardi andiamo in biblioteca?" mi chiede e io annuisco.

Lui sorride. "Bene, allora ci vediamo dopo" mi fa un cenno di saluto che io ricambio.

"State riprendendo i rapporti?" chiede Tom e io sorrido.

"Come puoi vedere" rispondo.

Incontriamo mio fratello Logan, che ci rivolge un sorriso. "Di nuovo insieme?" chiede.

"Non sei contento che tua sorella è finalmente felice?" dice Tom.

"Più che contento. Trattala bene" gli fa un avvertimento e Tom gli fa una smorfia.

Si dirige in sala grande e si siede al tavolo dei serpeverde.

Ci siamo solo noi e qualche corvo nero.

Lui mi guarda fisso negli occhi e poi sorride.
"Hai fame?" mi chiede.

"Mh, un po" rispondo.

Con una magia fa apparire dei biscotti al cioccolato sul tavolo. Sembrano così buoni.

Gli faccio un sorriso e assaggio un biscotto.
Come immaginavo, sono buonissimi.

Ne prende uno anche Tom e, come se fossi una bambina, lo fa volare come un aereo plano per farmelo mangiare.

Scoppio a ridere.

"Sei bellissima quando ridi" dice e io arrossisco.

Gli rivolgo un sorriso e lui posa una mano sulla mia guancia. "Non ti lascerò più andare, è una promessa" dice, per poi sparire in un bacio.

one, two or three?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora