🔞 Capitolo 12🔞

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Usciamo dall'automobile entrambi febbricitanti per la scoperta che ci apprestavamo a fare: quella dei nostri corpi.
Ci rotoliamo su un prato bagnato, ben attenti a scegliere un brandello verde dove non vi sia del fango.

Quasi mi strappa con irruenza gli slip e mi spinge a sdraiarmi sul prato. La pioggia intanto, continua a sbattere sulla nostra pelle, suoi nostri volti, dividendo le nostre labbra che si uniscono selvaggiamente.

Le gocciole hanno iniziato a penetrare tra le nostre lingue e i suoi baci sanno anche di acqua, ma ahimè, non della sua purezza. Lo cerco con le mani, con le dita, con la lingua.

Noi due, solo e soltanto noi mentre l'acqua scende come una pioggia di spilli roventi. Ho bisogno di urlare, di venire, di aggrapparmi alle sue spalle e di mordergli i lobi delle orecchie.

E così faccio, senza pudore, senza esitazione alcuna.

Il freddo della sera non lo sento per niente quando lui mi libera del mio vestito a quadri.
Si lecca le labbra e guarda con devozione il mio corpo giovane e scorgo nei suoi occhi un barlume di nostalgia verso una gioventù che ormai ha perduto.

Poi infilo la lingua dentro la sua bocca, e lui mi lascia fare anche se sento che sta per perdere le staffe, non regge più questo temporeggiare. Con la mano destra si poggia leggero sull'erba e comincia ad accarezzare il mio ingresso con la punta della sua erezione.

Oh, vuole farmi perdere la testa, lo so.

"Adesso godi. Guardami e godi."

Il contatto con la sua carne mi porta sull'orlo dell'inferno. Entra ed esce un pochino, ma solo con la punta poi mi guarda dritto negli occhi, perforando la mia anima e così distolgo lo sguardo perché non riesco a reggere il suo confronto.

"Dolores, guardarmi. Guardami, ti prego." eseguo.

"Sai mantenere un segreto?"

Annuisco tra lo stupore e la voglia di essere sco**ta per bene. La mia fame di emozioni sempre nuove mi rende inquieta.

"Ciò che stiamo per fare dovrà morire con noi..." la sua voce è ancora forte mentre io sto già morendo, mi ha in pugno e lo sa bene.

"Intesi?"

Che voce sensuale, roca e maschile.

Tutta la mia anima si soffoca nel piacere. Con la faccia sul suo collo per tenere a bada le mie urla interiori.

"S-ì. Ok."

Lo guardo e, per un attimo, mi domando chi sono: nonostante abbia pensato di farlo mille volte, in questo momento provo una leggera inquietudine nel constatare che sto per fare se**o con il padre del mio fidanzato.
Lo guardo ancora una volta e nel suo sguardo voglioso preso in estasi di godimento, vedo me stessa. Scorgo i miei desideri, le mie più intime passioni e la sete di perversione che ho sempre assopito.

"E allora adesso godi pu****e**a."

Lui affonda dentro di me in un istante, accompagnando la sua entrata con una sonora tirata di cap*****i. Soffoco un grido sulla sua spalla e comincio a godere mentre ondeggia nel mio corpo stretto. Ha cominciato subito a ritmo serrato ed io sono già fuori di me.

Il suo pisello è talmente grande che posso sentirlo fino al mio cuore. Sento le sue vene dentro di me pulsare ed il suo membro è talmente duro che devo serrare i denti più volti per trattenere quel leggere dolore che mi provoca.

"Sarà il nostro segreto. La tua figh***a è così stretta. Mmmmh." sussurra mentre continua a spingere forte, fortissimo.

Le sue spinte sono quelle di un toro che ha appena visto il mantello rosso. Si spinge dentro di me quasi alla ricerca del mio essere. Tiro fuori la lingua, mi guarda negli occhi con la sua espressione di sfida e mi morde la lingua. Affonda in me di continuo senza preamboli, senza prepararmi alle sue dimensioni eccessive.
Entra veloce e ad ogni colpo sento frantumarsi ogni pezzo della mia fedeltà.

"Quanto ti piace il mio ca**o? Ti piace che ti sc**o duro e piace anche a me."

"Tanto, mi piace tanto..." gli rispondo tra un gemito e l'altro. "Ancora più forte ancora... fammi impazzire..." grido.

"Mmmm sì, sembri una assatanata di se**o..."

"Lo sono... lo sono con te." lo correggo.

Sto urlando troppo!

Oh, non mi interessa, che la natura sentisse pure quanto sto godendo!

Puoi d'un tratto, cambio di ritmo, di voce, di respiro, di spinte. Affonda di più, procede sempre più in fondo e devo trattenere le lacrime.

Comincio ad avere la testa annebbiata dall'orgasmo che mi monta dentro, ruggisce ovunque.

Mi tira su le gambe e le aggancia sulla sua schiena e posso vedere il suo bacino che si muove fuori e dentro di me. Guardo i suoi occhi, fino in fondo. Sembra un diavolo.
Sento il suo membro arrivarmi fino in fondo, è un ecstasy divuna e non riesco a trattenermi dall'urlare di piacere.

In poco tempo vengo invasa dall'orgasmo, uno dei più intensi che abbia mai avuto.

"E adesso mettiti a quattro zampe. Subito."

Eseguo. Mi libera della sua durezza poi mi infila il membro dentro e si inclina in avanti, sopra di me. Inizia a muoversi come se stesse guidando un cavallo, stringendomi forte i ca****oli. In un primo momento lo fa piano, poi inizia a schiaffeggiarmi il sedere e a trottare come un pazzo, facendomi perdere il controllo, procurandomi un altro orgasmo meraviglioso.

Subito dopo anche lui inizia ad ansimare e lo sento venire dentro di me.

"Mi stai facendo impazzire, me lo tieni così stretto che sto per... Ca**o, sì, sto venendo..."geme incontrollato mentre riesce a continuare per un po' anche dopo l'orgasmo poi, dopo lo sforzo finale, esce e si corica sul prato di fianco a me.
Mi stendo vicino a lui e lo abbraccio.

Lui Il mio angelo e il mio demone.

Lentamente scivoliamo su un fianco, concedendoci un po' di tregua, prima di alzare gli occhi e ritrovarci.

Tengo il suo viso fra le mani ancora per qualche istante, gli do un bacio sulla fronte, intanto la pioggia è finalmente cessata.

Adesso sì che il suo veleno è nel mio sangue.

Triangolo FamigliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora