🔞 Capitolo 6🔞

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La porta si apre e senza esitazione entro all'interno della suite. Immediatamente vengo inghiottita dal buio della stanza, non riesco a vedere nulla e come temevo ha deciso di non farsi vedere.

Dio mio, è più furbo di quanto pensassi e io ho iniziato ad avere estremamente paura!!!

La consapevolezza che io possa essermi buttata tra le braccia di un mal intenzionato comincia a ruggire nel mio cervello.

"Sei stata una stupida e adesso ne pagherai le conseguenze" questa frase frulla nel mio cervello ad una velocità pazzesca, mi sembra di avere un uragano trapiantato nelle tempie.

Devo scappare, oh sì, e anche subito se non voglio che mi succeda qualcosa di brutto. Malvagie immagini cominciano a macchiare e sporcare la mia mente, respiro affannosamente e cerco di aggrottare la vista nel buio.

Ma è troppo tardi, troppo tardi perché la porta alle mie spalle è chiusa e pur facendo dei passi all'indietro non conosco la geografia della stanza.

Sono fottuta, decisamente fottuta.

"Aiuto, aiuto!" grido a squarciagola, con tutta l'ansia che ho accumulato da quando "conosco" perdonatemi il gioco di parole, lo sconosciuto.
D'un tratto mentre sto per riprendere fiato per poter urlare di nuovo, sento un tocco lieve e leggero posarsi contro le mie labbra.

"Shhh..." sento bisbigliare percependo un indice tracciare il contorto del mio labbro inferiore.

È lui, oddio è lui.

Il signor Nessuno è qui, proprio davanti a me!

E improvvisamente il buio mi permette di far godere ogni mio senso.

Attimi, respiri, odori che si incastrano proprio in quel punto del cuore dove NON devono incastrarsi.

Con impeto e mossa dalla troppa attesa decido di assaggiare la sua pelle, mordo il suo indice che sa di ambra lasciando che nella mia bocca si sciogliesse la sua essenza.

"Oh..." mi lascio sfuggire e intanto sento le sue labbra posarsi sul mio naso.
Il suo odore sbatte sul mio viso oltre i limiti del pornografico, dell'indecenza.
Lo sfiora, lo accarezza per poi morderlo leggermente. Subito la sua lingua cinge la mia gola. Febbrile ascolto nel silenzio i suoi gemiti rochi, decanto il suo profumo da uomo, assaporo e gusto la sua vicinanza. Il suo odore entra nelle mie narici. Questo è il suo odore, meschino, fugace, torbido, l'odore della sua pelle mi inebria, mi ubriaca, mi spazienta.

Non conosco la sua identità , non lo vedo, non conosco il suono della sua voce ma nulla mi impedisce di incontrare la sua anima.
Perché ci sono persone che solo quando le pensi ti si spalancano le porte del desiderio, dell'eccitazione, della veemenza. Lui padrone del mio corpo, io schiava delle sue sconosciute voglie.
Vorrei implorarlo un attimo di fermarsi,di fermarsi un momento, prima di sgretolare la mia anima.
Di darmi il tempo di sedermi e riordinare le idee... mi fa male il cuore, fa male in mancanza di tranquillità. Ma l'anima grida ad alta voce di assaggiare il frutto del peccato e di preservarne l' essenza prima che svanisca.

"Accendi la luce, ti prego. Voglio vederti" lo imploro tra un gemito e l'altro mentre sento le sue mani ovunque, le sento per tutto il corpo. Scuote la testa, è un 'no' e mi vedo costretta ad accettare questo compromesso. Ho gli occhi chiusi ma i sensi sentono lo stesso il suo calore che lentamente si impossessa del mio corpo acerbo. Ammaliata, stregata, da queste sensazioni. Dovrei scappare via, subito ma una cosa é certa: quando la passione pervade ogni fibra del tuo corpo, mollare é decisamente l'ultimo dei tuoi pensieri. Mi sollevo leggermente sulle punte in modo da cercare sfiorare il suo naso col mio: è decisamente troppo alto.
Ecco che improvvisamente i suoi un metro e novanta centimetri di altezza diventano una distanza incolmabile perché non riesco a capire i lineamenti del suo volto.

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