🧨 Capitolo 4🧨

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La sua chiamata alle 21.00 precise arriva e come se arriva... tuona nel mio cuore come un fulmine mentre i miei occhi sono persi nel carme 5 di Catullo.

Dammi mille baci, poi cento, poi mille altri, poi ancora cento, poi ininterrottamente altri mille, poi cento.

Non riesco a rispondere alla chiamata, ho la gola secca, la voce mi spezza, le gambe mi tremano. Ho aspettato questo momento per tutto il pomeriggio... ho bramato di sentire il suono della sua voce, un timbro aspro, rauco da uomo maturo. Ho fantastico il suo accento che stona con il mio forte ma allo stesso tempo silente meridionale.

Rispondo e contro le mie orecchie sbatte il silenzio.

'Pronto?' non ricevo risposta.

Ma è forse una presa in giro?

'Pronto?'

Riprovo mentre le mie dita cominciano a stropicciare le pagine del libro... sono nervosa. Ad un tratto inaspettatamente sento della musica, è il dolce suono di un pianoforte. Rimango in silenzio e mi metto in ascolto.

Oddio, sta suonando per me.

Mio Dio, quest'uomo mi farà morire!

Immagino la sua figura abbracciare il pianoforte, le sue dita accarezzare i tasti bianchi, leccare quelli neri, produrre vita attraverso la musica. Sento la mia anima crescere sotto di lui... mi abbandono a quella melodia e forse anche a quell'uomo sconosciuto. Ogni nota sbatte contro il mio cuore, ferocemente, selvaggiamente. Lo sento, sento il desiderio crescere nel mio petto, ovunque.
Ogni fibra del mio corpo vuole quest'uomo, così eclettico e inimitabile.
Adesso sì che desidero abbattere le distanze del mondo virtuale e trovarmi con quell'uomo. Vorrei cancellare subito questo desiderio che ho per lui, bruciarlo via ma ormai sono cascata in un vortice dal quale forse non uscirò mai.

Voglio le sue labbra,
Voglio sentire il suo respiro contro il mio,
Voglio diventare e sentirmi donna per lui.
Voglio sedermi sulle sue ginocchia e farmi bramare il collo mentre lui continua a suonare per me, come nessuno ha mai fatto.

Ho bisogno di vedere quest'uomo, ora, di viverlo, di conoscere il suo profumo, di guardare la sua anima attraverso i suoi occhi verdi.
Profondi, impenetrabili, come le note di questa melodia che mi trascina verso il più oscuro dei peccati.

Dio mio, perché sono entrata in quella chat?

La mia curiosità è la mia condanna, lo dirò per tutta la vita, lo penserò fino a quando non morirò fisicamente. Dico ciò perché mentalmente è come se già lo fossi, lui ha risucchiato la mia anima, macchiato il mio sangue del suo, per sempre.

Poco dopo lui chiude bruscamente la chiamata.

Questa è decisamente la mia resa.

Nel cuore della notte sento il suono del mio I- phone: è una nuova notifica, un segnale che smuove nel mio petto un turbinio di viscerali emozioni. Il display del cellulare illumina la mia stanza mentre la pioggia sbatte contro i vetri appannati. Stropiccio gli occhi ancora incrostati dal dormi veglia e mi appresto a leggere il messaggio.

'Il veleno è nella ferita ormai, una ferita che non avremo mai più la possibilità di rimarginare.'

Oh, quanto è profondo quest'uomo.

I suoi messaggi sono sempre escogitati per farmi impazzire, sento che ha l'intenzione di farmi uscire di testa, vuole possedere ogni angolo della mia mente e ci sta riuscendo sempre di più.

'Vorrei vederti così tanto... sapere chi si nasconde dietro tutta quest'arte'

'Io non mi nascondo'

Triangolo FamigliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora