🔞 Capitolo 15🔞

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Da quel momento, sono passati ben dieci giorni, dieci giorni in cui mi sono rifiutata  categoricamente  di recarmi a casa di Giovanni.
Ho finto di avere l'influenza e il mio fidanzato mi ha creduto, per fortuna.

Non volevo vedere quel verme per nessuna ragione al mondo, avevo commesso uno degli errori più grandi della mia vita e pian piano stavo aprendo gli occhi.
Dieci giorni in cui ho il sangue amaro, il suo veleno che pompa nelle mie arterie, sarebbe stato meglio morire che vivere così, credetemi.

Può l'amore portarti dolore?

La risposta è sì, quando si parla di un amore sbagliato, proibito, schifoso. Provo pena nei miei confronti per essere caduta nella trappola di un vile manipolatore.

Comunque, non voglio annoiarvi con le mie considerazioni di natura malinconica, anche perché se avete scelto di leggere il mio diario è perché in fondo, volete concedervi dei momenti di puro erotismo.
E a malincuore, devo confessarvi che non sono di certo terminati, anzi... oddio, avrei dovuto fermarmi ed invece, la vita mi rimetteva sempre di fronte ad Ulisse.

Ad ogni modo, era il 12 Dicembre e come vi avevo annunciato, ero sicura di aver posto un punto a quel rapporto malefico e in cuor mio, ero anche sollevata.
La sensazione di sentirmi sporca era passata ma la tristezza si acuiva giorno dopo giorno.
Facevo l'amore con Giovanni e pensavo alle labbra calde di suo padre, alla sua voce roca, ai suoi occhi neri e... al piacere che mi scuoteva ogni volta che questi ricordi mi riaffioravano nella mente.
Poi, quando mi trovavo a constatare che per lui io fossi una delle tante, mi facevo forza e cercavo di andare avanti.

Dunque, tornando al 12 dicembre, Elena non aveva fatto altro che parlarmi di una festa natalizia alla facoltà di Medicina, il costo dell'entrata era di €12 e il ricavato sarebbe stato devoluto per la ricerca.

"Ci sarà anche molta musica e ci divertiremo. Ti farà bene, vedrai, ultimamente hai sempre quell'espressione triste..." e così mi convinse ad accettare.
Eravamo entrambe patite di medicina e non potevamo privarci di partecipare ad un festa in un ambiente in cui presto ci saremo catapultate.
Decido di vestirmi per quella serata molto sobria ma Elena stravolge il mio outfit e mi trovo costretta ad indossare una mini gonna nera, un top striminzito e un tacco 10, abbigliamento decisamente fuori dalle mio corde.

"Oddio stenderai sicuramente qualche novello dottore." sghignazza lei mentre entriamo nella grande aula magna immersa di persone.

"Stasera voglio infilarmi nelle mutande di qualche belloccio!" ride la mia migliore amica e ciò mi fa presagire che rimarrò da sola, delle volte vorrei avere la sua stessa euforia invece, a 18 anni mi trovo ad essere triste per un cogl****.

Ad ogni modo, mi accingo ad andare in bagno dove c'è una fila interminabile ed Elena decide di non accompagnarmi perché vuole essere fin da subito l'anima della festa.
Dopo una buona mezz'ora passata ad agognare un ingresso nella toilette, torno tra i comuni mortali e il sangue mi si gela nelle vene quando vedo Elena parlare con... lui proprio lui!!!!

Devo decisamente stroppicciarmi gli occhi perché non riesco a credere che lui sia davanti a me, proprio lì a flirtare spudoratamente con Elena.
Stanno flirtando in quanto riconosco bene lo sguardo da cerbiatta che sfoggia Elena quando trova affascinante un uomo.
Lui ha un sorriso ebete tra le labbra mentre stringe tra le mani un drink, ah a quanto pare gli piacciono le ragazzine, brutto porco!

Lo odio con tutto il mio cuore ma non posso fare a meno di idolatrare la sua bellezza. È vestito di un abito nero scuro, scuro come i suoi occhi, una camicia nera e un papillon nero.
Questa sera ha leggermente tirato i capelli all'indietro con il gel e devo dire che è fascinoso  come non mai.

Oddio, ma perché non lo odio?

Perché invece di provare repulsione la mia intimità comincia a pulsare alla sua visione? Mi sto rovinando la vita.

Alla vista dei suoi capelli brizzolati e dei suoi occhi profondi, non riesco a dire né pensare nulla.

Quando si allontanano entrambi dalla mia vista per far leva verso il piano bar, decido di seguirli.
Lui è talmente concentrato sulle curve della mia migliore amica che non mi vede nemmeno mentre Elena mi sorride allegramente facendomi il gesto del pollice.
D'un tratto si accomodano al piano bar e sono davvero troppo vicini, lei con malizia beve persino nel suo bicchiere e scoppia in una risata che ha il sapore di "scop**** subito".

Lei non impiega molto a sedurlo e nonostante la mia presenza anche lui non si fa alcuno scrupolo a metterle le mani sul ginocchio.

Dopo un tempo che mi sembra infinito, approdo dietro le loro spalle, mi sento una stalker per l'ennesima volta ma non posso fare a meno di irrompere nella scena.

"Ah, Elena, come vedo hai conosciuto il padre di Giovanni..." la mia voce è sensuale, lo faccio apposta, deve schiattare questo stronzo che ho di fronte.
Lui si volta subito nella mia direzione e quando incrocia i miei occhi pieni di rabbia, si lascia scappare un sospiro strozzato.

Lo guardo negli occhi e mordendomi il labbro mi accerto che il suo sguardo fosse  fisso sul mio volto.

Forse questa sera sono decisamente bella e all'altezza dei suoi canoni estetici, dato che si diverte a sco**re con bionde prorompenti.
Scusate, il linguaggio scurrile ma sono veramente frustata, irritata, al sol pensiero di quella scena.

"Dolores, che sorpresa trovarla qui!" adesso siamo tornarci a darci del 'lei', giustamente.

Beh sì perché per lui funziona così, si va qualche volta a letto insieme e poi si torna ad essere perfetti sconosciuti.

"Potrei dire la stessa cosa di lei"

"Sorpresa della mia presenza? Non direi... dato che sono uno dei promotori di questa festa." oh no, non gli permetto di asserire che sono venuta qui per lui, io non sapevo nemmeno che ci fosse e se l'avessi saputo, non sarei mai e poi mai andata.

"Non lo sapevo altrimenti..." mi blocco perché mi ricordo della presenza di Elena.
Lui passa la lingua contro l'oliva del Martini, un gesto altamente erotico e mi viene voglia immediatamente di assaggiare quel peccato.

"Altrimenti?" La sua voce è compatta e bassa, mi sta provocando e lo percepisco perché il suo sguardo è mutato, quasi onirico.
Ho le gambe stanche, sono grondante di umori a un passo continuo dall'eccitazione.
Ho la sensazione che lui abbia non so come, calcolato il nostro incontro.

"Altrimenti , beh... avrei chiesto a lei i biglietti. Naturalmente." mi riprendo in calcio d'angolo proprio per non far insospettire Elena, altrimenti la situazione sarebbe davvero precipitata.

"Oh, certo, certo..." finisce il contenuto del drink e poi mi lancia un'ennesima occhiata fulminea. Io deglutisco e ingoio una quantità eccessiva di saliva che mi viene da tossire.

È troppo sexy. Distinto, modi gentili, voce suadente e calma.

"Senta, Dolores... mi accompagna fuori a fumare una sigaretta? Devo parlarne di una questione famigliare molto delicata, ultimamente vedo Giovanni molto strano e..."la sua voce è bassa, ma il tono morbido permeato dal piacere mi manda in crisi, non posso rifiutare.

Resto spiazzata un secondo  mentre Elena se la beve.

"Tolgo il disturbo. Dolly, ci vediamo tra un po'." e si allontana da noi avvicinandosi a quattro dottorini che la fissavano già da qualche minuto.

Ulisse mi gela con lo sguardo, in quel momento mi passa un pensiero davvero molto sporco nella testa, sorrido maliziosamente e penso che forse avrei potuto trovare il modo per ravvivare quella triste serata.

Mi distacco per guardarlo mentre usciamo dall'edificio e mi sale l'impellente voglia di assaggiarlo, di nuovo.

Fin dove ci si può spingere quando si ha un incredibile voglia di trasgredire?

Triangolo FamigliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora