Distruggo la mia vita per gli altri

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Titolo interessante vero? Adesso spiego il perché.
Io metto sempre in primo piano il benessere altrui e mai il mio benessere, perché secondo me far del bene agli altri fa bene anche a se stessi, però non è sempre così, infatti, molto spesso, mi è capitato di aiutare troppo gli altri, trascurando completamente me stesso. Purtroppo non penso mai a me, anche, perché non do molto interesse a me stesso, quindi preferisco aiutare gli altri con i problemi per farli stare bene e invece, io non risolvo mai i miei problemi, perché credo che se io aiuto loro anche loro dovrebbero aiutare me, ma quasi nessuno lo fa e quindi non ci faccio caso. Io sfortunatamente aiuto gli altri come fosse una missione che mi è stata affidata senza cercare niente in cambio. Io ho sempre aiutato gli altri anche se mi sembrava impossibile ho cercato in tutti i modi di risolvere tutti i problemi che mi mostravano. Praticamente a me stesso non penso mai, non so perché ma ma credo che faccia parte proprio del mio carattere essere così altruista. Adesso parlo di una mia esperienza.
Era il 2016 ed io andavo ancora a scuola, io essendo molto altruista molto spesso aiutavo gli altri miei compagni di classe con i compiti, con  le interrogazioni, ecc. Un giorno un mio compagno di classe di nome Davide chiamato da tutti "il più figo della classe". Si sedette a fianco a me e incominciamo a parlare, così passarono due ore di matematica, in un baleno. Mi raccontò molte cose della sua vita, di ciò che faceva e che aveva molti problemi. Allora io presi molto a cuore, la sua storia. Nei giorni a passare mi diceva che aveva problemi in famiglia, che sua sorella si drogava, che i suoi erano maleducati e sporchi e disturbano la sua quiete. Io mi sentivo in dovere di aiutarlo e dissi:<<come posso aiutarti?>>. Lui rispose:<<non ti preoccupare sono problemi miei e tu non puoi aiutare>>. Ed io dissi:<<lo sai se hai bisogno di me io ci sono>>. Lui attese per un paio di minuti e mi disse:<<c'è una cosa che puoi fare per me , se mi vuoi davvero aiutare,mi porti la cartella e si ti avanza del tempo, puoi aiutarmi in qualche compito per casa>>. Io non aspettai nemmeno un secondo e risposi:<<ok, sono felice di aiutarti>>. Questa cosa durò quasi tutto anno. Lui però non mi è mai ringraziato per ciò che facevo, ma dato che lo facevo per renderlo felice non mi interessava essere ringraziato. Lui ormai aveva in pugno, tanto sapeva come ricevere aiuto da parte mia, dato che mi soggiogava chiamandomi amico, lo sai che sei il mio migliore amico! Io credevo nelle parole che egli diceva e quindi gli portavo la cartella ogni giorno che andavamo a scuola e se mi rimaneva del tempo alcune volte facevo anche qualche suo compito o esercizio. Però un giorno mi accorsi di aver fatto un errore e dato che io facevo anche compiti di Davide avevo fatto lo stesso errore, Allora quando lui, fu interrogato alla lavagna,  sbagliò esercizio, allora lui pieno di rabbia urlo a gran voce verso di me che io ero un ignorante e che non avrebbe più chiesto il mio aiuto. Sentendomi urlato che ero un ignorante e che non serviva più il mio aiuto, incominciai a sentirmi inutile ed ero sicuro di non essere un buon amico, perché avevo fatto vergognare Davide davanti alla prof e davanti a tutta la classe e quindi la vedevo una cosa, no da un buon amico. Allora, un giorno mi misi in testa che dovevo aiutare Davide a tutti i costi, quindi  chiesi perdono a Davide, lui mi perdono e ricominciai a fare quello che facevo prima. Lui usò il mio altruismo a suo favore. Un giorno dato che ogni giorno Davide mi raccontava tutte le brutture che succedeva a lui e alla sua famiglia, decisi di fargli una sorpresa e presentarmi alla porta di casa sua. Quindi presi l'indirizzo dal registro e
un pomeriggio andai lì. Quando arrivi sotto casa sua, vedi una bellissima casa color bianco e no una catapecchia come lui raccontava, Allora pensando di aver sbagliato l'indirizzo, chiesi al custode, se la famiglia ****abitava lì, il custode annuì. Io spaventato, suonai il campanello, e la porta mi apri, un signore con addosso uno smoking, si presentò com'è il papà di Davide. Io sbalordito vendo che è una bella casa,  piena ricchezze e di lusso di qualsiasi genere, perfino il padre portava lo smoking, scopri che Davide era un bugiardo e e tutto ciò che mi aveva raccontato era falso. Quando fu finalmente Lunedì, Andai a scuola e feci una ramanzina a Davide dicendo:<<Davide, sei un bugiardo ieri volevo farti una sorpresa e sono venuto a casa tua ed ho visto che non sei povero e non vivi in una catapecchia e niente tutto ciò che mi hai raccontato è vero>>. Lui ridacchiando mi rispose:<<davvero, hai creduto tutto ciò che ti ho raccontato, che babbeo che sei, adesso non mi servi più ho avuto l'otto in matematica che mi serviva,via, sciò moscerino o dovrei dire nullità>>. Dopo questa cosa brutta che mi disse, Io piansi e tutta la classe si mise a ridere. Io mi sentivo ferito e quindi dopo che io avevo distrutto la mia vita per lui, Lui mi aveva usato per avere buoni voti e quindi di me non interessava minimamente, io di questo ho sofferto e quindi, adesso posso dire che so chi ha veramente bisogno di aiuto e chi no. Ed io grazie a questa esperienza ho capito che chi aiuta veramente chi a bisogno, aiuta se stesso e  soprattutto non aiutare gli ipocriti e gli opportunisti.

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