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Zaira

Quante probabilità ci sarebbero state che lo avrei incontrato proprio qui stamattina. Ho appena aperto una scommessa su di lui che come un campanello d'allarme me lo ritrovo davanti. Queste coincidenze devo se ammettere, un po' mi spaventano. Sono un chiaro segnale, oppure davvero il nostro è destino?
Mi guarda come se volesse mangiarmi, ma se mi soffermo ad osservarlo attentamente il suo sguardo sembra nascondere il vero motivo del perché ci tiene ad essere mio amico.

Ogni volta che ho provato ad avere un amico oltre la mia stretta cerchia non è finita mai bene. C'era sempre uno scopo dietro il loro avvicinarsi... una scommessa, un favore da chiedermi dopo essere entrati nelle mie grazie... Anche questi sono motivi, che mi hanno portato a non fidarmi più di nessuno.

Ma lui...lui sembra catturare la mia attenzione in un modo che non riesco a spiegarmi. Mi sento così spaesata da avere quasi timore nel portare a termine la mia idea. Questa sensazione di paura non dico che è nuova come emozione, ma posso affermare che è rara, e, in quelle poche volte che si è avvicinata a me è stato solo per questioni familiare. So cosa significa provarla e, adesso che la sento scorrere nelle mie vene ogni qual volta che mi approccio a lui, cerco dal mio corpo, di sfidarlo con ogni organo che fa di me un essere umana. Mi prosciuga come una sanguisuga. Mi sento priva di forze, e, se penso che dovrò affrontarlo per un anno intero, sinceramente prevedo un anno impegnativo.

Ma per fortuna una delle qualità del mio carattere è proprio il coraggio, ereditato da mio padre. Quell'uomo sarà la mia salvezza. Mi ha donato il meglio di sé. Da mamma ho ricevuto dolcezza, femminilità che mi aiutano a contrastare i difetti che involontariamente mio padre mi ha trasmesso. Mi tocca ammettere che non è perfetto... Sono elementi che, a loro volta, contribuiscono a formare la mia se pur forte identità.

Ho due personalità che talvolta, entrano in conflitto rendendo la gestione non facile. Naturalmente, quando mio padre decide di donarsi, lo fa senza risparmiarsi. L'acidità e il sarcasmo pungente, rendono la vita difficile alle qualità che mia madre a cercato di trasmettermi. Tuttavia insieme, mi hanno regalato la vita, e per questo li amerò eternamente. È grazie al loro amore se oggi sono qui.

<Zaira se non la smetti di essere acida con lui è inutile aver scommesso... > mi fa presente Molly.
<Non sono acida, non sono andata a male come uno yogurt scaduto... > ci guardiamo per poi scoppiare a ridere mentre ci allontaniamo dal nemico. L'abbraccio. < Imparerò a controllarmi!> così continuiamo a parlarne fino a quando la riporto a casa.

Parcheggio la mia auto e tutta pimpante faccio il mio ingresso nella mia casa. Mi sono coperta gli occhi... <Salve genitori. Siete presentabili oppure torno più tardi? > me la rido perché so che dicendo così mia madre si imbarazzerà mentre papà si sentirà il solito toro da monta.

< Ma è possibile che ci devi prendere sempre in giro? > si lamenta questa povera donna.
<Non è mica colpa mia se tuo marito ha la fissa dell'impasto anche quando non è a lavoro! > rispondo sollevando le spalle innocentemente. In questo momento ho la stessa espressione che ha quel diavolo di mio padre stampato in volto... Fierezza...

<Ade! Dille qualcosa! È colpa tua se è così impertinente... > lui le va vicino e l'abbraccia baciandole la fronte. I loro occhi si legano come le loro mani che si intrecciano.

<Tesoro non fare arrabbiare la mamma...anche perché sembra sua maestà quando parla così!> cerca di essere serio, ma non dura molto che inizia a ridere, scappando dalla moglie che lo rincorre minacciandolo con una ciabatta.

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