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La strada per il ritorno verso il mio rifugio sembra più lunga e tortuosa. Il silenzio fa da padrone, forse a causa dell'imbarazzo che ha preso il sopravvento dei miei pensieri. O forse la colpa è di questo ragazzo che si trova al mio fianco? Sembra così a suo agio, come se non fosse la nostra prima volta... Ok, detta così è abbastanza equivoca...

Credo che abbiate capito che, al mio fianco, non si trova il mio fedele amico Luke, ma invece c'è il mio nemico: Shane!

Nonostante il mio impegno nel voler vincere, primo perché volevo davvero battere Jason e fargli abbassare un po' le ali, secondo perché non volevo tornare a casa con colui che, come al solito, si è intromesso in una serata che non aveva niente a che spartire con lui. In verità, la sua presenza non era stata proprio presa in considerazione... Ma la cosa che mi urta ancora di più è aver perso contro Shane. Dannazione! Avrei dovuto ignorarlo, fare finta di non averlo sentito. Invece come mio solito non ho ragionato, sono andata d'istinto stendendo la mia mano e sigillare il nostro accordo.

Così non ci siamo Zaira! <Lo so che non ci siamo. Smettila di parlare! >Esprimo il mio pensiero, rispondendo alla mia coscienza ad alta voce, massaggiandomi la fronte dolorante. Finisce sempre così quando sono sotto tensione... Mannaggia a mia madre e la sua eredità... Sorrido. Potrei sembrare pazza, ma, estraniarmi dal luogo dove non mi sento a mio agio, riesce a farmi tenere la tensione sotto controllo.

< Stai bene? > il mio voltarmi di scatto mi dà la conferma di aver cancellato del tutto la sua figura al mio fianco. Lo fisso, e ancora una volta mi lascio incantare dai suoi occhi magnetici, la sua postura sicura e da spaccone. Un braccio è teso mentre nella sua mano stringe il volante; l'altro è posizionato sul bordino del finestrino chiuso a causa dell'aria condizionata accesa. I suoi occhi celesti brillano e risaltano ancora di più grazie al buio alle sue spalle. I lampioni tagliano come coltelli il suo viso, illuminandolo come piccoli lampi nonostante la magnifica serata calda. La tensione nell'aria è palpabile, quasi tangibile, mentre il suo sguardo perfora il buio con intensità che fa trasparire un'aria di mistero.

È un continuo contrasto! Io e lui insieme siamo assurdi. Un intricato mix di cielo azzurro con nuvole grigie di bello e il cattivo tempo. Più ti guardo, e più mi dico che devo starti lontana. Assomigli a lui e vedo la sua ombra: la stessa classe, sicurezza..., spavalderia... Sei la sua copia, e io non voglio un altro così nella mia vita.
Sento di dover vigilare su ogni mio passo, sulle mie azioni, e soprattutto sulle tue. Mi interrogo sul momento in cui sarai veramente sincero con me...o se ciò mai avverrà. Questo contrasto mi spinge a scoprirti, ma allo stesso tempo, mi avvolge in una tensione che vorrei allontanare.

<Perché qualcosa ti fa credere il contrario?> rispondo decisa. Il suo sopracciglio arcuato è già una risposta. <Stavo riflettendo ad alta voce. Che c'è, non lo posso fare? >
Beh, certo sarebbe logico se fossi da sola... Ma con te intorno ogni mio pensiero è sempre un susseguirsi di frasi pronunciate troppo forte, di timori svelati. È come se ogni parola avesse un eco che vorrei solo far svanire. Posso esprimermi liberamente solo quando il silenzio non è occupato dalla tua presenza che lo sovrasta.

<Oh, piccola, tu puoi fare quello che vuoi in mia presenza... > lascia la frase sospesa, creando un'atmosfera carica di possibilità. La sua voce si dissolve nell'aria e il mio sguardo si perde nell'incertezza di cosa potrebbe significare. Mi sta offrendo di essere me stessa per conoscermi meglio? oppure c'è un tranello nascosto nelle sue parole?

< Uno non chiamarmi piccola. Due in tua presenza non farò un cazzo. Sappilo! > Queste parole mi irritano come una crisi di orticaria. Inizia a diffondersi un prurito fastidioso anche dove c'è l'ombra a causa del sole che non può riscaldarlo. La mia pazienza si sta sgretolando, mentre le tensioni crescono come le onde di un mare agitato. C'è qualcosa in quell' affermazione che sfiora un nervo scoperto, che scatena una reazione difficile da contenere.
Ogni silenzio è carico di tensione che alimenta la mia determinazione a non cedere. Ormai è una questione di sfida e resistenza.

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