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Zaira

Adesso mi chiedo: che cazzo ci faccia lui in casa mia, per giunta con mio padre! Quando mi è venuto a chiamare con la sua strana innocenza, che non gli si addice per nulla, mi ha detto:<C'è un tuo amico di là! Anche se a me sembra più un randagio in cerca di cibo...ci siamo capiti vero Zaira?> avrei dovuto capire subito a chi si riferiva. Io invece ho pensato a Luke. Speravo che fosse venuto per chiarirci e, che mio padre, alludesse proprio a lui. Invece le sorprese non finiscono mai. Non riesco a capire se il mio reagire male è dovuto perché me lo sono ritrovato qui, nella mia cucina in compagnia di mia madre che fra l'altro sembra prendere dalle sue labbra, oppure perché speravo davvero di rivedere il mio migliore amico?

Appena lo vedo il ricordo di noi mi investe. La sabbia fredda, la luna chiara, il dolce rumore del mare, le sue labbra, le sue mani sul mio corpo fanno capolino all' interno della mia testa manco fossero i padroni.

Tuttavia, gli ho fatto capire che non è il benvenuto, ma, mia madre, con la sua bontà, è un bastone fra le ruote che vorrebbero passare sul mio corpo schiacciandolo. Peccato che io stia ammirando il corpo di qualcun altro.

Ti ricordo che sul suo corpo ci sei stata e anche bene direi...

Così gli afferro la mano e me lo trascino in giardino urlandogli contro. Riesce a farmi perdere sempre il controllo della mia persona. Io che vorrei restare calma, sempre io che da quando c'è lui, sembro una bomba ad orologeria.

E come se non bastasse arriva anche zio Adam che capisce subito chi sia questo individuo. Lo vorrebbe mettete lui stesso sul famoso falò e lasciarlo cuocere come una bistecca.
Per fortuna ad alleggerire l'aria ci pensa il piccolo Nathan con la sua ingenuità, sporcata dagli strani atteggiamenti di mio padre. Quel bambino sembra un soldato pronto a scendere in guerra, ma la cosa forse più raccapricciante è quella che difende il suo comandante contro ogni ragionevole colpa.

Per fortuna il pranzo termina e io accompagno letteralmente Shane alla porta, anzi per essere sicura che sparisca dalla mia aria lo porto direttamente vicino l'auto.

Saluto zio Adam e la sua famiglia che fanno rientro nella loro casa, per poi dedicarmi al mio ospite indesiderato. Certo dovrei tacere, ma averlo qui vicino non mi rende le cose di certo facili.

<Perché non hai aspettato fino a lunedì?> non so cosa aspettarmi come risposta,o forse inconsciamente spero quello che ogni ragazza vorrebbe sentirsi dire.

<Non ce l'ho fatta. Continuavo a pensare al nostro bacio...> fa un passo verso di me mentre io resto ferma.

<...tu ci hai pensato? Voglio la verità Zaira!> ingoio a vuoto. Sospiro...
<...Sì!>la sua mano afferra la mia. I suoi occhi la guardano come rapito da un qualcosa che non ha mai visto, eppure ho una comune mano con cinque dita ricoperta da della pelle morbida. Mi parla con la testa abbassata
<Sento ancora la tua presa sul mio dorso...in classe ti ricordi?>
<Sì, e mi ricordo ancora lo sguardo che mi hai rivolto prima di uscire...>non fartelo chiedere cosa vuoi da me, dimmelo e basta!
Come se lui capisse ciò che sto pensando, risponde ad una domanda non fatta chiaramente
<Io voglio conoscerti, diventare di più di un semplice amico.>

Tutto questo è sbagliato, tutto si sta complicando, ma nonostante io ne sia più che certa continuo a farmi guidare dal mio istinto. Mi ritrovo così a sollevare il suo viso portando i nostri occhi a fissarsi<Noi due non siamo mai stati amici e credo che non lo saremo mai...>

Ancora una volta le nostre bocche sono unite in un dolce bacio. Mi sollevo in punta di piedi per facilitare i movimenti ad entrambi. Le sue mani arpionano il mio stretto bacino. Mi stringono e mi spingono verso il suo corpo. Riusciamo a prendere aria senza staccarci. Lui morde le mie e io le sue. Porto le mani sul suo viso perché sento il bisogno di accarezzarlo, è liscio, non c'è un minimo accenno di barba. Mugolo nella sua bocca che sfacciatamente sorride. Lo lascio fare, non mi interessa perché mi sto godendo il momento. Le sue mani si muovono verso il mio sedere e parlando da sopra la sua bocca tiro fuori il mio pensiero<Toccami il culo e ti dò una testata!>
<Sarebbe potuto andarmi peggio> ride ancora una volta.
<E rischiare di farti restare senza fiato e doverti riportare in casa? Mi sottovalutati Shane!>cerco di allontanarmi dalle sue labbra, perché parlare così vicini è troppo intimo, ma lui mi blocca<Non scappare. Stai bene sulle mie labbra.>
<Io...io...sono confusa Shane. Siamo troppo vicini in tutti i sensi...>
<Sono confuso anche io patatina. Devo sapere una cosa Zaira. Sei una strega?>

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