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I giorni passano per fortuna velocemente. Il weekend è sempre più vicino ed io mi sento come in una gara delle olimpiadi... Voglio tagliare il traguardo in modo da allontanarmi da lui che continua a rincorrermi ovunque all'interno della scuola. I corridoi, le classi, alcuni corsi... sembra come se si sia moltiplicato... È ovunque!

Mi sento sempre osservata, sempre sotto osservazione. Non riesco ad essere più libera di essere me stessa. Se rido con Molly mi chiedo se lui si stia chiedendo il perché di questo mio divertimento... Se rido con Hunter, il ragazzo che è seduto davanti a me mi chiedo se lui ne sia geloso, oppure semplicemente se vorrebbe essere al suo posto... Mi rendo conto che mi sta cambiando. Sto tornando quella di un tempo... tremavo in silenzio perché non volevo scoprisse quanto io sia realmente insicura...

Ho passato un lungo periodo a cercare di trovare il modo di mascherare questo lato del mio carattere che odio dannatamente. Anche perché una sola volta ho abbassato la guardia, una sola volta mi sono mostrata per quello che sono e lui, ne ha approfittato mangiandomi del tutto.

Sono seduta in fondo a questa aula di storia in attesa del mio amico Luke che mi raggiunga, è l'unico corso che condividiamo il venerdì. Sto fissando l'entrata speranzosa che il mio amico arrivi e mi abbracci per fermare gli spasmi che smuovono il mio corpo a causa del freddo che mi sta attraversando. Mi sento come se stessi camminando a piedi nudi sulla neve, che candida e morbida com'è mi dovrebbe accarezzare; invece, è tagliente come piccoli pezzi di ghiaccio che si conficcano nella pianta dei miei piedi.

Ed eccolo lì. Io non lo so se lui sia realmente qui oppure sono io che me lo sto immaginando mentre si avvicina a me... I suoi occhi blu ghiaccio mi trafiggono facendo fuoriuscire quel poco di calore che il mio corpo riesce a tenere per non farmi congelare.

<Zaira! > mi sento chiamare, ma non ho la forza di parlare. Vorrei cacciarti, farti allontanare da vicino al mio corpo che, come un apparecchio senza suoneria, ha iniziato a vibrare a causa della tua vicinanza. E no! Non posso mica permetterti di avere tanto potere su di me! Cerco di muovermi, ma una smorfia di dolore, si ramifica nel mio corpo permettendoti di capire che non sono del tutto lucida.

<Stai bene! > vorrei urlarti di no! Vorrei tirati un pugno su quel bellissimo viso che madre natura ti ha donato per ammaliare noi ragazze deboli davanti ai tuoi occhi...

E poi non so perché ma le sue braccia mi avvolgono a loro interno dove io mi sento risucchiare. Il calore del tuo corpo è dannato. Riscalda il mio facendo sciogliere il freddo che si arrende come un malvivente davanti alla polizia...

<Respira piano! > mi ordina. Ed ancora una volta vorrei urlarti: tu non sei nessuno per dirmi cosa fare; invece, devo prendere coscienza del fatto che il mio corpo ti stia ascoltando nonostante la mia testa li stia ordinando di non farlo.

Non va bene Zaira! Mi dico da sola. Così come risvegliata dal mio stato catodico affido agli occhi di perlustrare ciò che ci circonda.
I nostri compagni ci guardano in silenzio, le ragazze vorrebbero uccidermi, i ragazzi sono sbalorditi. Sì, perché non ho mai permesso a nessuno di loro di sfiorarmi, e lui adesso addirittura mi sta abbracciando...

<Allontanati subito! > riprendo la lucidità e li ordino facendomi sentire anche dagli altri. Nulla nella mia vita deve cambiare, specialmente se si tratta di lui! Infatti, i ragazzi iniziano a sorridere, chiaro segno che stanno aspettando una mia reazione... Shane invece mi stringe ancora di più a sé...
Adesso lo ammazza, sento dire da uno di loro...

<Tizzone, se non vuoi essere spezzato ti conviene lasciare la presa... >, cerco di allontanarmi da lui spingendolo dai fianchi. Ma quanto cazzo stringe questo scemo! Così senza aspettare ancora, li tiro un pugno nel fianco. Questo mio gesto lo porta ad accasciarsi su sé stesso, sotto le risate dei ragazzi e le urla di queste galline che vorrebbero soccorrerlo come delle infermiere esperte.

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