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Zaira

Siamo tutti qui davanti all'ingresso in attesa che suoni la campanella che ci dia il permesso di entrare all'interno del nostro carcere... che poi chi ci vuole entrare...io scapperei se solo dopo non ricevessi la telefonata di mia madre che sbraita volendo sapere il perché della mia assenza... maledetto registro elettronico...

<Comunque Zaira sappi che con te non ci si annoia mai!>esclama un Mike allegro.

<Beh certo agire alle spalle di una vostra amica voi lo chiamate divertimento?> risponde palesemente offesa Molly.

<Dai su! tutto resta fra di noi! Non ho mica pubblicato nulla sui social...>

<...Ci mancherebbe. Non lo farai Zaira, altrimenti io non sarò più tua amica!>

<No, Zaira questo non possiamo permetterlo. Perderemmo la nostra produttrice di risate...>risponde Mike abbracciando una Molly imbronciata

<Comunemente chiamata cavia> risponde Molly, ricambiando questo scambio di effusioni.

<Non sono così stronza...> rispondo tutta pimpante

<...Figuriamoci tu sei un vero angelo> Stamattina pensavo di poter godere di una pausa da lui, ma no! È arrivato mandando all'aria la mia illusione. La sua entrata in scena è stata azzeccata, tanto quanto il suo tempismo e, nonostante io sappia che devo essere gentile con lui se voglio vincere la scommessa fatta con Molly, non riesco proprio a tacere.
Che giornata!

<Sono stronza solo con chi voglio io e soprattutto con chi non si sa fare i cazzi suoi, ma ancora di più se questa qualcuno parla quando non è interpellato!> ci sfidiamo con lo sguardo.

I suoi occhi sono come una lingua senza parole, parlano più delle sue labbra chiuse come una serratura. Mi trafiggono come spade sguainate, pronte a difendere il loro padrone.
Si lecca le labbra e io chissà perché immagino che stia assaporando il mio sangue versato in battaglia. Lo vedo come un crociato comandato per difendere ciò che va contro il volere di chi ambisce a primeggiare.

È come un guerriero che combatte sempre difendendo un'idea che si diffonde come una fitta nebbia, avvolgendo tutto intorno a lui. La sua mente rimane un mistero, e mi domando costantemente cosa possa pensare di me mentre si immerge in questa battaglia silenziosa. I suoi occhi, sono segreti, non svelano mai completamente la verità, e mi lasciano con un senso di incertezza e curiosità.

Si avvicina ancora di più al mio viso riuscendomi a destabilizzare.
Perché si avvicina così? Riesco a sentire il suo profumo anche anche se c'è un minimo di distanza. Mi stordisce...tanto quanto la sua voce. Tuttavia, non riesco a fargli capire che deve stare lontano, ma non capisco come mai il mio corpo lo reclami nonostante la mia mente lo respinga.

< Lo sei con me perché so tenerti testa...ma questa cosa mi eccita patatina...>
<Non farti strane idee tizzone. E ti ho già detto di non chiamarmi così. Dio se mi fai irritare!>
Lo sorpasso lasciando tutti lì fermi a guardare questo film dalla trama contorta. Ma ancora una volta è la sua voce che cattura la mia attenzione <È pazza di me, ma troppo orgogliosa da ammetterlo> e ride nello stesso momento in cui io mi volto fulminandolo con lo sguardo. Ma mentre io sono seria lui è palesemente divertito, così sollevo il dito medio e sorrido a mia volta. Non devo e non posso fargli capire l'effetto che le sue parole hanno su di me.

In classe regna la concentrazione assoluta. La professoressa di arte ci ha addirittura obbligato a cambiare il nostro compagno di banco.

Una saetta arriva facendo traboccare il banco che mi affianca come un vaso su di una mensola dal legno mangiato dalle termiti incapace di trattenere qualcosa a causa delle crepe.

Sei La Mia Nota StonataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora