"...perchè..." dico a Filomena mentre rannicchiata in un piccolo angolino del divano
"perchè cosa?" chiede girandosi verso di me
"perchè mi fissano."dico fredda
"no lo so, ma fottitene" mi poggia la sua fredda mano destra sul ginocchio e lo scuote.
"ma non è facile" deglutisco rumorosamente "non ci riesco"
"lo scopriremo" mi accarezza la spalla
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È passata una settimana da quando tutti mi fissavano, non ho ancora scoperto il motivo, so solo che ho rifiutato tutta la settimana di uscire, i 'miei' e Sarah nel frattempo erano tornati e mi chiedevano sempre perchè non uscivo mai di estate, ma i cazzi vostri mai?
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"ESCI" urla Filomena da fuori la mia camera
"chi ti ha fatto entrare?" soffoco le lacrime nel cuscino e rimango stesa nel letto fottendomene di Filomena
"tua madre" sbatte contro la porta "cazzo Victoria mi stai sembrando una bambina! Ti avranno fissato in quel modo perchè non ti vedevano da quando ti sei ritirata e ora hai i capelli lilla!"
"voglio vederti a te fissata da tutti! Sai che mi sento in imbarazzo e sono sempre insicura e poi si ci mettono in mezzo sti qua!"
"Guarda, se vuoi, posso chiedere"
"no" singhiozzo "non voglio, non voglio più uscire o altro, basta"
"VICTORIA APRIMI PORCA PUTTANA" urla spingendo la porta
"NO"
"Va bene, vuoi le maniere forti? E TE LE DARO'" Sento un rumore provenire dalla porta e subito dopo aprirla
"wow" sussurra fissandosi la mano
"c-come hai fatto?" chiedo nascondndomi sotto il cuscino
"forcina" dice ovvia
si siede vicino a me
"Ascolta, so che adesso sembrerai tipo appena uscita da un film horror, ma non mi interessa, ora ti sistemi ed usciamo, e chiediamo perchè ti fissavano" mi scosse
annuì e mi andai a cambiare.
Misi dei pantaloncini neri cortissimi e una maglietta aderente rossa tinta unita con una camicia a quadri rossi e neri attorno alla vita con le vans nere.
uscimmo.
bene per ora nessuno sguardo storto.
"Andiamo a fare colazione?" chiedo a Filomena visto che non mangiavo da giorni e ormai ero arrivata sul punto di mangiarmi una mucca intera.
"ok"
entrammo al bar e ci sedemmo, riaccesi dopo una settimana il mio vecchio e decrepito iPhone 4 con lo schermo spaccato per quando lo avevo buttato a terra.
Ci si avvicina una ragazza, bassina, più bassa di me, magra, con i capelli lunghi e lisci biondi legati in un'alta coda di cavallo, con un taccuino in mano, credo sia la cameriera, ma l'avevo già vista da qualche altra parte.