Tornai a casa distrutta, sia perchè erano stati due giorni molto pesanti, sia perchè ho perso due persone molto importanti per me.
Sono stata una stupida, mi sono fatta scappare Salvo proprio quando sembrava veramente interessato a scusarsi.
Per quanto riguarda Giuseppe, mi pento solo di averlo illuso per questo mese...
Non lo amavo veramente come, probabilmente, non amavo neanche Marco.
Mi sono comportata da troia solo perchè avevo bisogno di non pensare a salvo.
Avevo bisogno di scoprire cose nuove, nuove sensazioni, nuove avventure, volevo vivere come probabilmente non avevo fatto per tutta la mia vita fino ad ora.
Ma ho sbagliato, ho sbagliato esageratamente, ho sofferto di più e ho illuso chi non se lo meritava proprio.
*din don*
Il campanello mi distrae dai miei pensieri.
mi alzo dal divano e vado ad aprie.
Mi trovo davanti un esemplare di Marco in tutta la sua bellezza
"Che vuoi?" sbotto alterata
"Domani parto e volevo salutarti, insomma eravamo migliori amici prima che io rovinassi tutto, o direi tu, dato che non ti ho baciata mica io" dice con un sorriso sghembo
"Senti, se sei venuto qui per farmi la predica su un errore che non ho nemmeno commesso io, puoi andartene" dico cercando di richiudere la porta ma lui la blocca
è inutile dire che è più forte di me e riesce a riaprire la porta come se niente fosse
"posso almeno salutarti?" dice entrando dentro casa
"No, va via" dico cercando di spingerlo fuori
mi sto innervosendo
"Per me sei ancora la mia migliore amica e non ho intenzione di partire in un altro continente senza averti salutata."
"Bhe, addio Marco, mi mancherai tanto, fatti sentire, non ti scopare tutte le ragazze che ti capitano davanti e uhm, si felice!" dicoi cercando di fare la melodrammatica
"Bene, ora ti ho salutato, puoi andare" dico facendogli cenno con la mano
"mi saluti così?" ridacchia avvicinandosi a me costringendomi a guardarlo dal basso verso l'alto
"Sei ridicolo, ridicolo è dir poco..." dico puntandogli il dito contro
"e sai una cosa? mi auguro che non tu capisca un cazzo di quello che dicono quelle troiette americane e che quando ci proveranno con te tu non saprai che rispondergli.
Mi auguro che per almeno un momento nella vita, possa tenere quella dannata bocca chiusa. Devi restare solo. Esageratamente solo." dico a denti stretti mentre mi metto in punta di piedi
siamo faccia a faccia, lo guardo con uno sguardo inceneritore mentre lui continua a ghignare
"Sai inventarti solo questo?" ridacchia "no sai, da te mi aspettavo qualche frase più cattiva, stronzetta"
"Avrei tante cose da dirti, ma non spreco fiato per persone come te." dico mentre mi avvicino ancora di più con fare minaccioso
"Sei prevedibile, che frase scontata"
mi sta sfidando? oh ha sbagliato persona
"Davvero, mi cogli impreparata" dico allontanandomi alzando le mani in segno di resa
"Hai ragione, non sono così stronza come voglio fare credere"
ghingna, cazzo ridi merda
"ma sai? La ragione si da i fessi" sta volta ghigno io
mi avvicino alla porta e la riapro
"Ora, in silenzio, proprio come ora, accompagnato dalla tua espressione molto perplessa, te ne esci da questa casa e non ti fai vedere più." gli indico la porta
"Che fai non parli? non capisci nemmeno l'italiano? dovrei parlarti in inglese, giusto, dopotutto te ne stai andando i canada no?"
si avvicina velocemente a me, mi prende il polso e mi avvicina a lui
siamo di nuovo faccia a faccia, ma questo non è un film e la sua espressione non è proprio quella di un ragazzo che vuole baciarmi, direi proprio no
"Me ne vado, ma stai calma, le tue parole non mi hanno toccato minimamente, anzi, gli ignoranti si lasciano nella loro ingnoranza, arrivederci Vicky" dice lasciandomi il braccio dirigendosi verso la porta
"non hai ragione, e mai l'avrai!" urlo mentre sbatte la porta
Che gran coglione
seriamente è convinto di aver ragione?
Non sono io quella che l'ha tradito e voleva tenergli tutto nascosto. oh no.