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Sayer

«Questa festa fa schifo».

«Lo dici solo perché non c'è la vodka».

Abbozzo un sorriso, guardando negli occhi la ragazza al mio fianco.

«Tu sì che mi conosci bene, fatina inquietante».

Grace ride, portandosi una mano tra i capelli corti che ha acconciato in delicati boccoli carini. Prendo un sorso di champagne, costoso ma leggero quanto un bicchiere di succo d'arancia, e osservo il via vai di persone nella sala.

C'è il meglio della società in una sola stanza: uomini miliardari, donne miliardarie, imprenditori, architetti, avvocati di successo, persone che hanno fondato alcune delle invenzioni più importanti dell'ultimo secolo.

E poi ci sono degli adolescenti.

Riconosco che con i suoi sedici anni Grace fa parte degli adolescenti, ma Cristo, sono così tanti i ragazzini tra i dodici e sedici anni che mi sembra di essere all'interno di una scuola media.

Quando Grace mi ha accennato della festa d'inaugurazione, non ha mai borbottato qualcosa sulla presenza di adolescenti che non alzano la testa dai loro cellulari.

Ma la parte peggiore, è che parlottano tutti in questo maledetto edificio e non sopporto più di sentire frasi come: devo fare i miei complimenti ai Signori Warner. Questa società vale più di venti miliardi di dollari. Sono entrati nella lista Forbes come i più ricchi del mondo.

Parlano, parlano e parlano. E io sono costretta a sentirli, senza neanche una goccia di vero alcol (lo champagne non è alcol, tenetelo bene a mente). Perché diavolo ho accettato l'invito di Grace?

Per scusarti del tuo comportamento imbarazzante con Kolder.

Giusto. Ma dove cavolo è quell'uomo? Il mio piano iniziale era: presentarmi alla festa, cercare Kolder, chiedergli scusa, andare via prima che Gregory mi vedesse e urlasse contro per l'auto distrutta.

Ma Kolder sta facendo sfumare il mio piano, non facendosi vedere da nessuna parte. Sono venti minuti che aspetto di vederlo parlare con qualcuno o anche solo fermo in un angolo a osservare come va la serata, ma ancora non si è mostrato da nessuna parte.

Molto strano dato che una delle sue sorelle bionde e Rhysand parlano con chiunque si avvicini a loro. Per un secondo ho persino intravisto il loro fratellino, Emerson, parlare vivacemente a una ragazza con addosso un vestito inguinale. Molto bella aggiungerei. Capelli neri e occhi azzurri, fisico perfetto. Il ragazzo ha buon gusto, bisogna dargliene atto.

Sono un po' delusa in realtà, pensavo che i suoi gusti fossero più incentrati su una piccola sedicenne con una lunga e larga salopette nera in pelle. Lancio un'occhiata alla fatina al mio fianco.

È la prima volta che la vedo sistemata così bene. Non che si vesta male o non sia carina la maggior parte del tempo. Ma in cinque anni, è la prima volta che la vedo con i capelli ondulati e gli occhi truccati. Indossa sempre i suoi occhiali a goccia che le danno l'aspetto di una sedicenne sexy e svogliata. È molto bella. E inizio a pensare che si sia fatta così carina per un ragazzo in particolare. E quel ragazzo forse è lo stesso che era con lei, in camera mia.

Le tiro un colpetto con la spalla facendola voltare. «Che c'è?».

«Hai una cotta per Emerson?».

Ossigeno - Kolder // Saga Warner Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora