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Sayer

«Voglio solo dirti di fare attenzione. È strano che una sconosciuta ti chieda di bere un caffè, soprattutto il sabato mattina. Potrebbe essere una giornalista in cerca di uno scoop».

«Non lo so, fatina. Non mi ha dato l'impressione di essere una giornalista in cerca di gossip su Gregory».

Spengo il motore dell'auto davanti al bar in cui Grace lavora, rigiro la chiave nella mano scrollando le spalle e guardando fuori dal vetro. Sono andata a prendere Grace a casa sua mezz'ora fa, dopo averla chiamata al telefono chiedendole se oggi lavora. Quando mi ha risposto positivamente, mi sono offerta di andarla a prendere in macchina per poterla accompagnare. Durante il tragitto ho approfittato per raccontarle della donna che mi ha chiamata, chiedendomi di bere un caffè insieme a lei. E Grace non sembra molto convinta. È così diffidente che inizia a fare crescere dubbi anche a me su quell'incontro.

«Incontrala e parlaci, ma non rivelare dettagli troppo personali. Alcuni giornalisti sono dei bastardi di prima categoria, credimi».

Le rivolgo uno sguardo comprensivo. Parla per esperienza personale, lo so bene. Mi ha raccontato che durante tutto il suo ricovero in ospedale, dopo l'incidente in cui ha perso la gamba, per mesi dei giornalisti hanno tentato di infiltrarsi nella sua stanza per poterle chiedere dell'incidente. In realtà, volevano solamente scoprire se Marcus era coinvolto nella morte della moglie e dei figli. È assurdo pensare che delle persone adulte hanno cercato di importunare una bambina per poter speculare sulla morte della famiglia.

Perciò ha ragione. I giornalisti possono essere piuttosto perfidi. Nonostante continuo a pensare che la donna al telefono non è una giornalista, non rivelerò niente di troppo personale fin quando non ne sarò certa al cento per cento. Il telefono vibra dentro la tasca dei miei jeans. Lo prendo e leggo un messaggio da parte di Trevor che mi chiede se sto bene. Non lo vedo da giorni, sempre perché Stephanie non vuole che incontri nessuno, ma abbiamo chiacchierato un po' al cellulare in questi ultimi giorni. Mi sta aiutando anche lui, e dopo la notizia dell'arresto di Gregory, è più semplice per me parlare apertamente con lui.

Molto più semplice.

«Devo entrare nel bar. Il mio turno inizia tra dieci minuti. Vieni o vuoi aspettare un po' prima...».

«Vengo con te. Andiamo».

Scendiamo dall'auto e mi stringo dentro il cappotto per il vento gelido. Mancano pochi giorni a Natale, e c'è un vento freddissimo che lo preannuncia da giorni. Vado a passo felpato dentro al bar insieme a Grace. Troviamo alcuni ragazzini della sua età seduti ai tavolo. Dietro al bancone, c'è Brittany che lancia un'occhiataccia nella nostra direzione quando vede con chi è Grace.

«Ti porto un caffè, siediti».

Sorrido e mi siedo ad un tavolino mentre Grace va a indossare il grembiule nero da lavoro. Strofino le mani gelate tra loro e tolgo il cappotto. Fortunatamente, all'interno del bar c'è il riscaldamento. Tiro il telefono fuori dai jeans e rispondo al messaggio di Trevor.

Io: Sto bene. È tutto un po' strano ora, ma non ci faccio caso.

Scrivo anche un messaggio a Kolder, perché dopo la telefonata di ieri non abbiamo ancora avuto il tempo di parlare.

Io: Ehi. Buongiorno, Mister Galanteria. Come va al lavoro?

Alzo il capo dal cellulare quando Grace mi porta una tazza di caffè e una ciambella al cioccolato. Le faccio un occhiolino a mo' di ringraziamento e il telefono vibra nuovamente per avvisarmi di aver ricevuto un messaggio. È da parte di Kolder.

Ossigeno - Kolder // Saga Warner Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora